Capitolo 13

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THOMAS
Stavano ridendo di Irina quelle stupide. Nessuno doveva prendersela con lei, o con Zoe o Vix e Cora. Oceano, al mio fianco, ribolliva di rabbia. Zoe invece era come un girasole per me.  Non sapevo per quale strana ragione, mi fidavo di lei più di chiunque altro. Era bellissima in quell'abito grigio aderente alle sue forme. I capelli lunghissimi, fini, leggeri e biondi come il grano. Le mani sporche di terra perché stava piantando qualcosa.
Oceano stava facendo una bella ramanzina a quelle due mentre io mi avvicinavo a Zoe.
-Buongiorno.- le dissi.
-Ciao...stavo piantando qualche seme per far crescere pomodori e altre verdure. Voi che facevate da soli nel bosco?-
-Stavamo facendo una passeggiata... Magari avremo scoperto qualcosa.-
Intorno alla villa, oltre il grande piazzale che la circondava, c'era un fitto bosco, verde e rigoglioso, che si apriva su una laguna in cui avevamo sepolto la povera Federica. Oceano ed io eravamo usciti di prima mattina, avevamo trovato il cesto stracolmo di beni ed eravamo andati in cerca di qualche indizio: quella non era una ricompensa dataci dagli scienziati.
-Cosa ne pensate del cesto?- Chiese Irina seguita a ruota da Oceano.
-Non sono stati gli scienziati.- Disse Zoe, confermando la nostra teoria.
Improvvisamente udimmo un urlo provenire dalla casa.
-Oh no! Non qualcun altro ti prego!- disse Irina.
-Andiamo.- Disse invece Oceano ancorando la mano della rossa.
Lei prese la mano di Zoe ed io la sua. Insieme entrammo in casa.
Ciò che vedemmo ci lasciò senza parole...




Mi scuso per il capitolo più che breve ma il personaggio di Thomas andrà a definirsi più avanti. Per ora preferisco mostrarlo attraverso gli occhi degli altri.
Grazie per chi ha deciso di seguirmi e di continuare a leggere la mia storia. Un grazie veramente sentito.

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