Capitolo 16

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VIX
L'incubo aveva inizio, di nuovo.
Rumore di cocci rotti, un urlo inconfondibile, serrature che scattavano. Qualcuno stava morendo e sapevamo benissimo di chi si trattasse: Asia. Era l'unica non presente in cucina, aveva preferito non aiutare con i preparativi per il pranzo e rifugiarsi in camera dopo lo shock provocato da Ascanio.
Lui aveva lasciato andare la sua parte più tranquilla a mio parere. Sapevo come si comportavano le persone bipolari e quello che avevamo visto non era niente.
Nel momento in cui le serrature erano scattate ci eravamo stretti in un gruppo compatto, come gli eserciti dell'antichità. Chi piangeva, chi gemeva e chi ribolliva di rabbia... Ma tutti accomunati da un sentimento: la paura.
-Non starmi così appiccicata! Lo sai che se succedesse qualcosa non sarei in grado di proteggerti!- La voce di Riccardo rimbombò nella cucina in modo violento e mostruoso. Barbara, la vittima della sfuriata, si era fatta piccola piccola e non riusciva a spiccicare parola. Nei suoi grandi occhi nocciola screziati di verde, vidi un lampo sfavillante che fino a quel momento non avevo notato. Come un momento di rabbia e ribellione che veniva dall'interno, in un luogo nascosto della sua psiche. Poi svanì in pochi secondi e lei abbassò la testa.
Io, avevo la schiena poggiata al busto muscoloso di Ascanio, e le sue braccia intrecciate sul mio petto. Avvolgenti e rassicuranti. Barbara invece aveva solo un braccio agganciato a quello del suo fidanzato e lui l'aveva cacciata in malo modo. Non sapevo se fosse la sua paura ad averlo spinto a trattarla male ma una cosa era certa: una ragazza non andava trattata in quel modo. Perciò allungai una mano e strinsi la sua, la avvicinai a me e la accostai forte al mio fianco. Ascanio non disse nulla e non spostò le sue braccia da me. Barbara aveva uno sguardo commosso; anche io sentivo il senso di protezione che trasmettevano Ascanio e i miei nuovi amici.
Amici.
Non ne avevo mai avuti di veri.
Anche se non ci conoscevamo da tanto, tra noi c'era un legame particolare: qualcosa che andava oltre la solidarietà, l'affetto e qualsiasi forma di attrazione.
Le serrature scattarono di nuovo.
Sapevamo già cosa ci aspettava al piano di sopra.
Ascanio mi strinse più forte, lo guardai e ciò che vidi mi lasciò senza fiato. Stava penetrando i miei occhi chiarissimi con i suoi più neri di una notte senza stelle, più oscuri della morte, più belli di qualsiasi altra cosa abbia mai visto.

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