Capitolo 38

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ASCANIO
Dovevamo andarcene in fretta da quella villa. Luigia o chiunque ci fosse dietro quegli omicidi stava mettendo alla prova la nostra salute mentale. E dire che eravamo già disturbati! Era tutto molto strano: gli scienziati erano scomparsi e ,per fortuna, gli unici morti fin ora erano i ragazzi fobici.
Levi ed io analizzammo bene le morti: tutte si erano verificate nella stessa stanza, non c'era un alternanza maschile e femminile, le modalità erano più o meno le stesse, il risultato cambiava. Oceano, Thom, Lorenzo e Diego presero i cadaveri di peso e andarono a seppellirli nella radura. Levi ed io stavolta, avremmo analizzato bene la stanza. Con noi era rimasta Barbara, le altre leggevano il diario di Luigia in cerca di qualche indizio.
-Barbara, non sono nella posizione di dirti cosa fare o meno ma non mi sembra il caso che tu rimanga qui.- Le disse Levi. Diplomatico e deciso, per questo mi piaceva Levi. Sapeva dire ciò che io pensavo in modo delicato e chiaro.
-Sto bene Levi, ti ringrazio, ma voglio vederci chiaro anche io. Nonostante gli ultimi eventi, Riccardo è stato il mio primo amore ed ho intenzione di capire come è morto. Non si può più fare finta di niente davanti a queste morti; so che pensate che noi ragazze siamo troppo fragili per affrontare il problema. Ma vi assicuro che non è così: Zoe è una leonessa, non esita a dire quello che pensa ed è una grande donna. Irina, potrebbe sembrare scema e superficiale ma è intelligente e sensibile. Cora, la bambolona di casa, senza esitazione ha preso una siringa e ha sedato te, Ascanio. Ci vuole coraggio per farlo. Ma tu, Levi, penso che questo lo sappia già. E poi c'è Vix, la piccola Vix, sempre sul punto di avere un attacco di panico, dolce e silenziosa. Vix è una tigre, ha una forza incredibile! Dobbiamo coinvolgere tutti! Solo allora riusciremo a risolvere il mistero.-
Barbara aveva ragione: sapevamo benissimo che le ragazze erano molto più di quello che si percepiva guardandole, ma volevamo proteggerle, da Luigia, dall'orrore di queste morti, dalla paura di essere i prossimi. Stavamo sbagliando però, e Barbara non aveva esitato a sbattercelo in faccia.
-Ok... hai ragione. Dobbiamo agire uniti. Hai detto che le ragazze stanno leggendo il diario. Chiama Vix ed Irina.- Disse Levi.
Erano la coppia perfetta: Vix, grazie al suo disturbo, poteva dire cosa si era spostato in quella camera, cosa c'era di nuovo, e cosa non c'era più. Irina invece, attenta come era ai dettagli nella moda, lo era altrettanto con tendaggi e simili. Un duo perfetto per investigare. Levi, Barbara ed io invece avremmo osservato meglio la vera scena del delitto, il punto in cui erano stati trovati tutti i cadaveri.

Dopo almeno un'ora di perlustrazione ci riunimmo tutti in cucina. I ragazzi avevano seppellito i cadaveri accanto agli altri, le ragazze avevano letto altre pagine del diario di Luigia e avevano scoperto delle novità.
La nostra padrona di casa era la figlia di un conte molto famoso all'epoca. Era la donna più richiesta del tempo, per la sua eredità e per la sua bellezza. Era molto intelligente ma presentava anche un disturbo: la personalità multipla. Il padre di Luigia non era intenzionato a farlo sapere in giro: avrebbe compromesso il loro buon nome. Luigia intanto si era innamorata di un giovane parvenu che non poteva minimamente sposarla. Tuttavia si vedevano spesso in questa casa che avrebbero reso la loro dimora una volta che Luigia si fosse liberata del padre. Dunque, insieme uccisero il padre di lei, alla vecchia maniera, qualche coltellata alle spalle e un sacco in testa. Poi lo seppellirono qui nelle vicinanze. Uccisero anche i domestici e gli insegnanti privati di Luigia.
Vennero a vivere qui insieme come se niente fosse accaduto, ma presto il giovane Ruggero, dovette fare i conti con il disturbo di Luigia. Lei si aspettava comprensione e amore incondizionato, ma non fu così. Ruggero era spaventato; non sapeva gestirla e si vergognava di mostrare una moglie "rotta". Lei però lo amava e non le importava l'indifferenza o la paura che spesso mostrava lui. Poi un giorno si accorse di essere incinta: per Luigia fu una gioia immensa. Tuttavia Ruggero aveva altri piani per lei.
Attese il parto con pazienza e diligenza; fu un marito modello per i nove mesi di gravidanza. Quando il bambino nacque, un bel maschietto sano e perfetto, Ruggero rinchiuse Luigia in una stanza della casa, tenne il bambino con se e sposò una contadina che lavorava nella sua fabbrica di grano. Luigia sopravviveva a pane e acqua; non poteva mai uscire, le finestre erano sigillate, l'unica cosa che aveva era il diario.
Poi un giorno...prese una decisione drastica.

I ragazzi di Villa Luigia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora