VIII

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Il foglio spuntato dalla scrivania è il programma per il giorno seguente: sveglia alle sette, colazione alle otto fino alle nove, fino alle dodici potevo andare in giro con la mia guida per vedere altre zone del Quartiere, dalle dodici all'una e mezza c'è il pranzo, fino alle quindici potevo rilassarmi, fino alle diciannove dovevo stare di nuovo con la guida, la cena è dalle otto alle nove e mezza, il coprifuoco è alle undici e bisogna rientrare nelle camere entro le dieci e mezza.

Certo che se avessi voluto andare in un collegio lo avrei detto a mio padre qualche anno fa.
È tutto così schematico.

Sento delle voci in corridoio. Lancio un'occhiata all'orologio a forma di conchiglia appeso al muro. Qualcuno gira la chiave dall'esterno. Una volta abbassata la maniglia, entra nella stanza una ragazza con i capelli biondi con indosso una tuta nera.
Si caccia il giubbotto di pelle e lo butta sul letto: solo allora mi vede.

-Oh- il sorriso svanisce dalle sue labbra screpolate -Sei nuova?-

Annuisco, continuando a guardarla. Ha gli occhi che vanno dal verde al marrone. Sarebbe molto carina se non fosse per la tuta nera tutta bruciacchiata e dei lividi violacei nel collo.

-Come mai sei bruciata?- essendo una Woda non dovrebbe bruciarsi. Si sta togliendo delle scarpe da ginnastica anch'esse nere, lanciandole nel suo lato di stanza.

-Mio fratello- risponde sorridendo.

-È un Eldur?- Lux era stupita quando ha detto che mia sorella lo fosse, anche se io sono una Woda. Forse è una cosa comune.

-No, è un Woda. Ha alcuni amici Eldur e si diverte a farmi scherzi- inizia a cambiarsi vestito e, per privacy, distolgo lo sguardo.

-Non mi vergogno mica, sai- ride lei di gusto, vedendo i miei atteggiamenti -Sono abituata con un fratello più grande e dei suoi amici, cambiarmi con delle ragazze non mi preoccupa minimamente. E poi siamo compagne di stanza-

-A mia sorella non piace essere guardata mentre si cambia- rispondo amaramente.

-Spero sia rimasta a casa tra i Gheoti- si avvicina all'armadio e tira fuori un vestito casual.

-Veramente è un'Eldur- alla mia nuova compagna cade la gruccia del vestito dalle mani. Sbarra gli occhi.

-Ma siete sicure di essere sorelle?- chiede poi sistemando il danno che ha fatto. Io annuisco semplicemente.

-Non ci siamo ancora presentate- si tira una mano sulla fronte -Io sono Stella Kingstorm-

-Sheryl Lightsky- le stringo la mano colma di calli.

-Allora Sheryl, sai già come vestirti?- mi domanda con un sorrisino mentre si infila un vestito azzurro lungo fino al ginocchio e le maniche a giro.

-La mia guida ha detto di farmelo spiegare da te- alzo le spalle.

-Ma quale guida non di queste informazioni importanti?- ha un'espressione sconvolta mentre si allaccia una cintura nella vita.

-Julen Bronze-

-Vuoi dire che ti hanno trovata loro? Ma ti rendi conto che fortuna hai avuto?-

Alzo un sopracciglio: non volevo essere trovata da nessuno.

-Loro, insieme a mio fratello e i suoi amici, sono i ragazzi più popolari. Lo sono diventati grazie alle sfide che combattevano, si dice siano i più abili e forti. Una volta un amico di mio fratello ha litigato proprio con Julen. Immaginati uno scontro tra il Woda e l'Eldur più forti: è stata davvero dura-

Stella continua a parlare di tempi passati quando io vorrei concentrarmi sul presente.

-Cosa devo indossare?- la interrompo dal suo monologo. Lei va ad aprire il mio armadio.

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