III

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Una volta tornata a casa ebbi la sensazione di essere continuamente osservata, ma non me ne creai alcun problema dato che potevo ritenermi ormai una ragazza da ricoverare in un manicomio. Mentre camminavo cercavo di spiegarmi ciò che era successo, ma nessuna delle mie teorie sembrava essere coerente all'accaduto o quantomeno avere un connettore logico. Così decisi semplicemente di far finta che non fosse accaduto nulla, di aver fatto solo una tranquilla passeggiata al parco. Quando rientrai, trovai mia zia intenta a cucinare lo stufato. Ovviamente Victoria era di sopra. La salutai e, annunciandole di non avere fame, salii in camera. Mi stesi sul letto a guardare il soffitto, come se potesse darmi delle risposte; dopodiché mi addormentai.

-Signorina Lightsky, si sente bene?- chiede la professoressa di francese, risvegliandomi dai miei pensieri sulla sera precedente. Mi guardo intorno spaesata, per poi ricordarmi di essere in classe. Diavolo, non mi è mai accaduta una cosa del genere! Forse un po' sono sovrappensiero o forse non riesco a seguire una normale lezione di francese. Opterei per la seconda motivazione. Non che odi questa materia perché abbia un brutto voto, ma non riesco proprio a digerirlo. Un po' come per alcuni ragazzi con la matematica. Poi se si ha una professoressa odiosa ancora peggio.

Mi rassegno e decido di ascoltare Mademoiselle Nicolette intenta a spiegare non so quale tempo verbale. Dopo averla ammirata e non capendo nulla della spiegazione, finalmente suona la campanella. Tutti i ragazzi escono dall'aula, così mi precipito nella mensa per mangiare il mio panino -ho sempre odiato il cibo fornito dalla scuola. Arrivo nella sala che ospita la mensa e mi siedo in un tavolo, in completa solitudine. Inizio a mangiare il mio panino integrale con prosciutto e mozzarella biologica, quando alcuni ragazzi si siedono al mio tavolo.

-Hey Sheryl! Come va?- mi chiede Dylan sedendosi accanto a me. Poso il mio pranzo e lo scuto attentamente per capire cosa voglia dalla mia esistenza.

-Bene, grazie- rispondo semplicemente, cercando di non risultare troppo strana dato il comportamento di ieri.

-Ci chiedevamo se ti ricordi che oggi ci sono i provini per le squadre e che devi assolutamente provare per il calcio- risponde ai miei pensieri Cole facendomi un sorrisetto. Io lo squadro per bene, ieri pensavo stessero scherzando.

-Me lo ricordo ma non credo di partecipare- alzo le spalle cercando con gli occhi il mio panino.

-Oh, andiamo- continua Dylan -Non mi dire che vuoi frequentare il club del libro!- alza le sopracciglia scrutandomi attentamente.

-Fidati, frequenterà sicuramente il club del libro e il corso di teatro- interviene per la prima volta Leo. Stringo più forte la presa sul mio panino, facendolo sbriciolare. Regolizzo il respiro per calmarmi, evitando così di saltargli addosso.

-Credo proprio che farò i provini- ammetto per non dargli soddisfazione.
Dylan e Cole mi guardano soddisfatti per la riuscita del loro intento, mentre Louis mi scruta attentamente come per capire le mie intenzioni.

-Ragazzi- arriva Sitt attirando l'attenzione degli altri -Dobbiamo andare nel campo, il coach ci aspetta per una riunione prima delle selezioni- e si alzano dal mio tavolo andando da Sitt.

-Ciao Sheryl, spero di vederti tra mezz'ora- dice alla fine, andandosene con gli altri.

-Contaci- gli urlo, lui mi lancia un ultimo sguardo e si allontana.

Finisco il mio panino, ormai ridotto in briciole e mi dirigo nello spogliatoio femminile a prendere la tuta.

Attraverso i corridoi, ma non trovo gli spogliatoi da nessuna parte. Noto una ragazza bionda intenta a sfogliare un libro frettolosamente.

-Hey- la fermo. Lei chiude il libro di colpo, facendomi sobbalzare. Mi guarda negli occhi: ha due occhiali tondi e le sopracciglia folte. Un viso particolare; sembra simpatica. Ma mi limito semplicemente a chiedere informazioni sulla palestra.

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