Several Parallel: Difference

XV

Sopra il simbolo dei Mendim☝☝☝

Il cuore pompava il sangue ad un ritmo incontrollato. Potrebbe far invidia anche ad un Prestissimo. Indosso ancora l'abito azzurro del Ballo sporco dal sangue di Lux, così come le mie mani imbrattate.

-Sheryl, smettila di camminare- mi ordina Julen seduto su una sedia di plastica. Siamo tutti nell'ospedale del Quartiere, in attesa di un resoconto da parte dei medici. I tacchi scandiscono i secondi mentre cammino. Lo sguardo di Julen è contrariato. Ciò mi basta per sedermi, sbuffando. Nelle ultime tre ore le lacrime bagnavano il mio volto, poi si arrestarono per essere sostituite da una furente e incontrollabile rabbia. Dylan sta in silenzio, mostrando apprezzamento verso una mattonella del pavimento. Cole si tortura i lunghi capelli ricci con le mani, spostandoli indietro e di lato, non riuscendo a rimanere fermo. Sitt gestisce il nervosismo come me: cercando di fare qualcosa. Il suo ginocchio si alza e si abbassa incontrollatamente e le dita picchiettano su di essi in preda ad una fase di iperattività. La porta si spalanca. Escono cinque medici con i camici bianchi. Ci alziamo tutti di scatto per andargli incontro. Dylan sta per porgere delle domande, ma uno dei cinque lo interrompe.

-Ci dispiace per la vostra perdita- dice apatico senza nemmeno guardarci negli occhi. Fa per andarsene, ma Dylan lo trattiene da un braccio.

-Dovevate fare di più- li accusa, furente di rabbia.

-Abbiamo fatto tutto il possibile, purtroppo era una causa persa- il medico molla la presa e stavolta si allontana.

Dylan rimane in piedi, immobile come una statua.

Il medico sta per svoltare corridoio, ma si blocca. Successivamente urla.

-Non esistono cause perse. Un conto è dire 'è una causa persa', un conto è dire 'ci ho provato'- Dylan risolleva lo sguardo con le guance segnate dalle lacrime.

Uno scorpione enorme si precipita ai piedi del ragazzo. Noialtri facciamo un passo indietro per paura di essere punti. Ma lo scorpione scompare in una nube di fumo grigio. Mi rendo conto di cos'è accaduto: Dylan ha ucciso il medico con uno scorpione.

-Che hai combinato?!- sbraita Sitt guardando il punto dove lo scorpione è sparito. Dylan gli rivolge un'occhiataccia.

-È morta- dice semplicemente -Lux è morta- ripete, come se debba assicurarsene, come se ripetere lo renda vero. Si butta a terra con le ginocchia in un pianto disperato. Sitt, asciugandosi le lacrime, aiuta l'amico ad alzarsi offrendogli una spalla su cui piangere. Ma non ci sono spalle asciutte. Tutti versiamo qualche lacrima per Lux. Sitt porta Dylan al dormitorio. Non mi porgo come faccia Sitt ad entrare nel dormitorio dei Mendim, sono troppo impegnata a rivivere gli ultimi momenti  prima di trovare il corpo di Lux.

Julen mi tocca una spalla, incitandomi ad andare via con lui e Cole. Ci incamminiamo verso l'uscita. I miei piedi sono terribilmente doloranti. Mi fermo a cacciarmi i tacchi; cammino a piedi scalzi e le scarpe in mano. I piedi nudi accarezzano l'asfalto ed il prato dei parchi. Torniamo silenziosi, non una parola di troppo. Cole prende una navetta diversa dalla nostra in quanto vuole dare la notizia alla sua ragazza Britney Sparks.

Quando io e Julen arriviamo al dormitorio non c'è anima viva: tutti sono stati confinati nelle proprie stanze fino ad un intervento dei Capi.

Sei sagome ci attendono all'entrata del dormitorio. Ognuno di essi vestito con il proprio colore in un abito formale.

-Mia cara, spero tu stia bene! Ero così preoccupata!- interviene Crystal con voce mielosa. Abbozzo un sorriso di cortesia prendendo posto in una poltrona, Julen si siede accanto a me.

-Dobbiamo sapere cos'è accaduto- esige la donna in rosso. Racconto la storia, dall'uomo misterioso fino al ritrovamento del corpo.

-La ragazza vi aveva avvertiti di qualcosa? Come vi è sembrata durante il Ballo?- chiede il Capo Alam.