-Come avete fatto ad ucciderlo?- chiedo mentre guardo il punto dove prima si era dissolto il mio assalitore.
-Lo imparerai- commenta Cole, sollevando Sitt da terra con l'aiuto di Dylan.
-Ora dobbiamo andare- dice Julen riprendendosi quasi del tutto.
-Andare dove?- alzo un sopracciglio.
Nessuno mi risponde. Si incamminano verso l'uscita della scuola.
-Vieni o vuoi farti ammazzare da un altro di loro?- prosegue Julen che cammina accanto agli altri ragazzi. Sbuffo e sollevo le spalle, avvicinandomi a loro. Ti ucciderò io, Julen.
Sbattono violentemente il portone, dirigendosi in cortile.
-Ti fidi di me?- mi domanda Julen. Scuoto la testa. Il ragazzo alza gli occhi al cielo sul punto di controbattere.
-Almeno fidati di me- interviene Sitt -Ti ho salvato la vita-
Mi guardano con un sorrisino sulle labbra. Accetto la proposta di Sitt.
Cole aiuta Dylan ad appoggiare Scott a terra, Julen scalcia dal terreno carte e lattine lasciate dagli studenti.
-Non c'è più rispetto per la natura- commenta amareggiato Cole alzandosi.
Inaspettatamente Cole apre le braccia, come se fosse pronto a ricevere un abbraccio. Socchiude gli occhi e porta la testa leggermente indietro. Prima di poter scoppiare a ridere vengo sopraffatta dalla paura mista allo stupore. Le mani di Cole si tingono di un verde smeraldo come i suoi occhi. I lunghi capelli ricci vengono scossi dal vento, facendoli annodare fra loro. Il vento cresce, portando con sé una scia di foglie, ramoscelli e carte. Cole, vedendo i rifiuti catturati, storce il naso. Successivamente si accoscia a terra, lasciando le mani luminose ancorate al terreno. Il vento diventa regolare, salendo e scendendo in uno schema stabilito. Scende per l'ultima volta, schiantandosi al terreno, sopra Cole. Lui apre gli occhi: sono diversi. Emettono luce propria. Verde, come le mani. Ad un certo punto il terreno si sgretola, lasciando spazio ad un tunnel sotterraneo. Il vento si arresta e Cole si alza.
Mi sorride, notandomi a bocca aperta.
-Non c'era bisogno di fare tutto questo teatrino- commenta acidamente Julen tirandogli una spallata, per poi ridere.
-Dopo di te- mi indica il tunnel Cole, soddisfatto del suo lavoro.
Entro, seguendo Julen. Il tunnel è illuminato dalle lucciole. Vi sono dei cristalli colorati sparsi negli angoli e nel soffitto. Il percorso è di terra battuta. Non c'è segno di modernità. Sembra essere tornati indietro nel tempo, quando la natura era la padrona del mondo e non l'uomo. Camminiamo per qualche centinaio di metri.
-Che posto è?- non potevo evitare quella domanda.
-È un tunnel sotterraneo- risponde Dylan. Un genio, devo ammetterlo, non lo avevo notato. Sospiro nella speranza di avere una risposta più alle mie aspettative.
-Questo tunnel è un Passaggio- spiega Cole -Ci serve per spostarci da un posto all'altro-
E non potevamo usare una macchina?
-Non tutti noi usiamo i tunnel per spostarci, dipende dalle tue potenzialità- ammette Sitt. Ancora non ci capisco nulla.
-E non mi dovete dire dove stiamo andando?-
-Lo vedrai- finisce Dylan sorridendo. Odio quando mi si tengono nascoste le cose. Dopo qualche minuto compaiono delle scale di fronte a noi.
Julen sale ed io lo imito, seguita dagli altri. Queste scale non finiscono più. Sono più o meno dieci minuti che saliamo. Sembrano senza fine. Inizio a sentire la fatica. Vedo una luce. Julen esce e mi aiuta. Siamo su un prato. Vedo solo erba e colline. Gli altri ragazzi escono dal buco e il tunnel viene chiuso da delle radici.
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Several Parallel: Difference
FantasySheryl e Victoria: gemelle diverse, due destini intrecciati. La loro routine sarà interrotta da strani eventi che le porteranno alla scoperta di una nuova dimensione. Nuove conoscenze, eventi inspiegabili, enigmi irrisolti, profezie misteriose procu...