XI

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Spazio autrice OBBLIGATORIO

scusate se metto questo spazio all'inizio, ma dovete leggerlo per capire la storia.
Per alcuni motivi ho cambiato i nomi dei personaggi.

Louis - Julen
Harry - Cole
Scott- Sitt
Calum -Noah
Michael -Travis
Niall -Leo

Scusate per il problema e buona lettura!

-Ma che hai combinato?!- sbraita una voce nel mio orecchio. Borbotto qualcosa. Mi alzo con gli occhi socchiusi. Bruciano, così li strofino.

-Ferma!- urla Stella in preda al panico. Si avvicina con in mano una salvietta e mi pulisce gli occhi.

-Sei uscita truccata dall'ospedale?- domanda guardando la salvietta ormai nera -Pensavo che tua sorella ti avesse picchiato di nuovo!- alza le braccia dirigendosi al cestino nell'angolo della stanza.

-Come mai sei vestita così?- chiede ancora più dubbiosa. Alzo le spalle: non sono di molte parole la mattina. Vado in bagno per farmi una doccia veloce. Indosso la tuta blu pulita.

-Andiamo a fare colazione- sono le mie uniche parole. Stella sorride. Insieme mangiamo tutto quello che ci capita nel piatto. Ho capito che se voglio resistere agli allenamenti devo mangiare, e anche tanto.

Uno strano rumore risuona nella mensa. I ragazzi si alzano e si dirigono fuori.

-Dobbiamo andare in palestra- mi avvisa la mia compagna di stanza. Seguiamo la massa intenta ad andare nelle navette. Io e Stella andiamo ad occuparne una.
Sopra ci sono già cinque ragazzi.
Una volta sedute, i ragazzi ci scrutano. Riconosco il fratello di Stella.

-Come stai, Sheryl?- mi chiede Ashton.
-A dire il vero, sto bene- annuisco, più per convincere me stessa che lui.

-Tu sei Lightsky?- un altro ragazzo interrompe i miei pensieri. Stella risponde al mio posto.

-Se fossi stato in te l'avrei annaffiata per bene- continua a parlare sorridendo mente gli altri ragazzi gli tirano pacche sulla spalla per la battuta.

-Tu non sei me- puntualizzo dirigendomi dentro la palestra.

Una volta scesa, Stella alza le braccia e gli occhi.

-Di mattina non sembri tu- commenta entrando in un'altra palestra.
Scuoto la testa per dimenticarmi le sue ultime parole.
Mi ritrovo nella palestra con una decina di ragazzi che conversano tra loro. Non appena entro si zittiscono, guardandomi di sottecchi. La porta si apre alle mie spalle ed entrano i Miles in tuta grigia.

-Sheryl!- viene a salutarmi Lydia -Ti sei ripresa alla grande!- si avvicina a me ed indica il polso. Rivuole il braccialetto.

-Oh, l'ho perso quando sono arrivata in camera. Mi dispiace- mento. Voglio il braccialetto tutto per me, nel caso dovessi scappare di nuovo.

-Me ne procurerò un altro- abbassa la testa. Balagnide irruppe nella palestra costringendoci a formare delle fila. Mi rimetto vicino a Lydia. Victoria, questa volta, arriva puntuale sistemandosi vicino a due Emosi che non sembrano particolarmente soddisfatti.
Il Prof ci guarda uno ad uno, soffermandosi particolarmente su di me e mia sorella, ormai guarite. O almeno, io sono guarita. Il suo naso rotto non era nulla in confronto alle mie ferite.
Il Prof sogghigna. Pare che quest'uomo non sia fare altro. Ordina di cominciare con cinquanta giri di campo.

-Correte sui 15 km/h! Chi si ferma o rallenta sarà punito!- annuncia le regole del suo gioco. Un monitor compare vicino alla partenza. I primi della fila scattano: raggiungono i 25 km/h. Io rimango sui 14 nel primo giro. Correre è un po' come suonare: devi avere un ritmo da portare avanti fino alla fine del brano; cambiandolo comporterebbe un'irregolarità al suo interno provocando sgradevolezza a chi ascolta.

Several Parallel: DifferenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora