CAPITOLO 22

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corsi in ospedale più in fretta che potevo, quando entrai nella sua stanza tutti spostarono lo sguardo si di me c'erano :Cosimo, Francesca, zanna telviv, moh... Però cera un ragazzo che non avevo mai visto, si avvicinò a me e com sguardo minaccioso iniziò a parlarmi

-E tu che cazzo fai qua?-

-Sono venuta per...-non mi fece finire la frase

-Beh vattene- lo guardai negli occhi e lui ricominciò

-Ho detto vattene!!!- non riuscivo a muovere un solo muscolo le lacrime scendevano dal mio viso ma lui era freddo come il ghiaccio

-Lo hai visto bene perfetto adesso vattene-

L'unica cosa che riuscii a dire fu un -perché- in sussurro

-Perché è colpa tua se mio fratello è ridotto così se lo avessi perdonato adesso non sarebbe qui, sei solo una troia Vattene non ti voglio più vedere sparisci dalla vita di Emiliano-

-Lorenzo smettila!!-disse francesca

-Smettila un cazzo mamma è solo colpa sua se Emi è ridotto così-

Per quando io volessi rimanere li con lui chiedergli scusa dargli un bacio abbracciarlo,Lorenzo aveva ragione era solo colpa mia.

-Allora scusate il disturbo-dissi singhiozzando e corsi via.

Stavo piangendo come una disperata quando Cosimo si sedette vicino a me

-I medici dicono che cela farà è un ragazzo forte, hei sta tranquilla non è stata colpa tua-

-Si che lo è, se solo avessi avuto la forza di perdonarlo adesso non sarebbe su quel letto-

-Hei lo so che è dura ma vedrai che si sistemerà tutto-

-Grazie Cosimo tu credo sia una delle poche persone che mi capiscono- venne verso di me e mi abbracciò

Nel frattempo vidi correre verso di noi mio fratello ,che mi chiese dove fosse Emi, Cosimo si alzò per accompagnarlo ,ma poco dopo tornò.

-Hei ho buone notizie , ormai sene sono quasi andati tutti -

-Si ma Lorenzo non mi farà mai entrare-

-Lui se né andato poco fa, domani deve lavorare -

-Sul serio? Quindi lo posso vedere?-

-Si-

Andai di fretta verso la sua camera quando entrai vidi Francesca che mi fece cenno con la testa di entrare, e mi sedetti vicino a lui tenendogli la mano

Emiliano pov:

Sento qualcuno che mi tiene la mani sono sicuro che sia Greta,sento anche le sue lacrime sulla mia mano ,ho sentiti mio fratello litigare con lei anche se non è colpa sua ,sono semplicemente un coglione che va un discoteca e non si accorge di cosa e quanto beva.
Mi trovo in un parco, ma non in un parco qualsiasi sono a Vimercate ma la città sembra deserta quando sento qualcuno che piange, mi giro e vedo una donna ,mi viene in contro

-sono morto vero?-domando

-No tesoro sei solo in coma-

-E tu?-

-Io invece sono morta non sono riusciti a salvarmi -

-come sei morta?-

Prima che iniziasse a parlare si sentì il pianto di un bambino

-Senti lui è Gioele il mio bambino sono morta per savarlo-

-Ho...-

-non devi essere triste io sono felice so che mio figlio è vivo-

In quel momento la sua figura si fece sfocata e sparì

Innamorarsi Di Un Idolo [Emis Killa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora