CAPITOLI 19

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-Allora l'emmoraggia è stata fermata ma purtroppo il ragazzo è entrato in coma adesso bisogna aspettare e vedere se e come passerà la notte-

-quindi potrebbe non farcela?- domandai

-Ci sono molte probabilità che sopravviva ma per ora bisogna solo aspettare-

-Lo possiamo vedere- domandò Francesca

-si certo lo stanno portando nella camera 113-

-Grazie- rispondemmo in coro

Io rimasi tutta la notte a tenergli la mano e a piangere in silenzio mentre Francesca sene andò dicendo che non riusciva a vederlo così e sinceramente nemmeno io ,ma dovevo farlo ,dovevo farlo per lui

             *1 mese dopo*

Sono ormai quasi due mesi che faccio avanti e indietro per l'ospedale ma oggi i medici mi hanno chiamata dicendomi che si sta per svegliare.

Sono quí vicino a lui che lo guardo quando sento la sua mano che stringe la mia

-Emi ti sei svegliato grazie al cielo non cela facevo più a vederti così-

-he..hei principessa vedi sto bene non piangere-

-Va bene ma adesso riposati-

Ormai sono due giorni che Emi fa esami sopra esami e io non nego di essere preoccupata.
Tra me e Francesca non so chi sia di più in ospedale.

-Eccomi principessa- mi disse Emi venedomi in contro

-Alle Luia è un ora che sei la dentro- gli dissi abbracciandolo

-Ho buone notizie mi dimettono -

- meno male -

-però tu vieni con me mi hanno detto che vado a casa solo se c'è qualcuno con me-

-mi tocca vero?-

-si-

-Signorina scusi è lei che deve accompagnare il signor Gibelli- mi chiese un u fermiera

-Si sono io perché?-

-Venga con me che le spiego come si dovrà comportare e le devo dare le medicine-

-Finalmente dai su andiamo a casa- mi disse emiliano venedomi in contro sorridendo

-Ok va bene, prendi le tue cose che devo firmare l'uscita-

Salimmo in macchina e dopo circa 30 minuti eravamo a casa,presi le chiavi per aprire la porta entrammo e prima che potessi aprire bocca Emi iniziò a parlare.

-Senti....- disse toccandosi il collo

-Si cosa c'è Emi-

-Ma quello che hai detto il giorno che sono stato aggredito era vero?-

Ero pietrificata non sapevo cosa rispondere dato che nessuno dei due ne aveva mai parlato

-Greta hei ci sei?-

-S...si-gli dissi quasi in sussurro

-Si cosa?-

-Si Emi io...io ti amo quello che ti ho detto è la pura verità-

-Ho....- rispose quasi stupito

- e tu?- chiesi imbarazzata

-E tu cosa?-

- e tu mi ami?-

A quel punto mi prese e mi baciò ma questo era un bacio diverso un bacio voluto da entrambi un bacio dolce ma intenso.

-Questo ti basta come risposta-

-Dimmelo Emi voglio sentirlo dire da te-gli dissi sorridendo

-Greta io ti amo e non ti lascerò mai-

Drin drin

Mandai Emi ad aprire, e quando aprì si ritrovò davanti tutti gli amici e i parenti più stretti.
Che ovviamente gli saltarono addosso senza dargli tregua

-Hei andateci piano che quello mi serve- e tutti si misero a ridere.

Dopo poco una ragazza si avvicinò a lui e lo baciò io rimasi a guardarli e lui non sembrava infastidito e continuarono così per molto

Come a potuto,mi aveva promesso di non farmi più soffrire eppure lo ha fatto ancora e  soprattutto dopo aver detto di amarmi,mi sono arrabbiata molte volte con lui ma questa volta non lo perdoneró molto in fretta.

Finita la festa Emi si addormentò sul divano e io andai in camera mia.

Il mattino seguente mi alzai presto per dare le medicine a Rudolf

-Dai su alzati devi prendere la medicina-dissi con tono alto e freddo per svegliarlo

-Han si grazie meno male che ci sei tu amore-

-Come? Non  ho capito bene come hai avuto il coraggio di chiamarmi?-

-Amore, perche?-

-e hai anche il coraggio di ridirlo dopo che ieri sera ti sei fatto quella tipa-

-Cosa?no! Aspetta!-

-Aspetta una dannata minchia Emi mi avevi promesso di non farmi più del male eppure lo hai rifatto ,io non ti capisco più -

-Hai ragione scusa ho sbagliato- disse abbassando la testa

-È tutto quello che riesci a dire "hai ragione scusa go sbagliato" sono sempre quelle le parole e comunque non credere che se dai ragione ad una donna all'improvviso si riaggiusta tutto-

-Si ma io ci voglio riprovare-

-Vai di la e prendi un piatto-

-Cosa?!-

-Fallo e basta-

Andammo in cucina e lui prese un piatto

-Adesso buttalo per terra-

E così fece

-Chiedigli scusa-

-Sscusa-

-si è riaggiustato?-

-no-

-vedi a volte non basta un semplice scusa-

Presi la mia borsa e andai verso la porta,

-dove vai Greta?-

-perdonami ma non posso e non riesco a restare qui, ho già avvertito tua mamma e verrà lei ad aiutarti-

-Ti prego Greta non lo fare-

-Emi basta è già abbastanza dfficile non complicare ancora di più le cose-

-Ma io...- non lo lasciai finire la frase che chiusi la porta e mene andai

Innamorarsi Di Un Idolo [Emis Killa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora