-Allora l'emmoraggia è stata fermata ma purtroppo il ragazzo è entrato in coma adesso bisogna aspettare e vedere se e come passerà la notte-
-quindi potrebbe non farcela?- domandai
-Ci sono molte probabilità che sopravviva ma per ora bisogna solo aspettare-
-Lo possiamo vedere- domandò Francesca
-si certo lo stanno portando nella camera 113-
-Grazie- rispondemmo in coro
Io rimasi tutta la notte a tenergli la mano e a piangere in silenzio mentre Francesca sene andò dicendo che non riusciva a vederlo così e sinceramente nemmeno io ,ma dovevo farlo ,dovevo farlo per lui
*1 mese dopo*
Sono ormai quasi due mesi che faccio avanti e indietro per l'ospedale ma oggi i medici mi hanno chiamata dicendomi che si sta per svegliare.
Sono quí vicino a lui che lo guardo quando sento la sua mano che stringe la mia
-Emi ti sei svegliato grazie al cielo non cela facevo più a vederti così-
-he..hei principessa vedi sto bene non piangere-
-Va bene ma adesso riposati-
Ormai sono due giorni che Emi fa esami sopra esami e io non nego di essere preoccupata.
Tra me e Francesca non so chi sia di più in ospedale.-Eccomi principessa- mi disse Emi venedomi in contro
-Alle Luia è un ora che sei la dentro- gli dissi abbracciandolo
-Ho buone notizie mi dimettono -
- meno male -
-però tu vieni con me mi hanno detto che vado a casa solo se c'è qualcuno con me-
-mi tocca vero?-
-si-
-Signorina scusi è lei che deve accompagnare il signor Gibelli- mi chiese un u fermiera
-Si sono io perché?-
-Venga con me che le spiego come si dovrà comportare e le devo dare le medicine-
-Finalmente dai su andiamo a casa- mi disse emiliano venedomi in contro sorridendo
-Ok va bene, prendi le tue cose che devo firmare l'uscita-
Salimmo in macchina e dopo circa 30 minuti eravamo a casa,presi le chiavi per aprire la porta entrammo e prima che potessi aprire bocca Emi iniziò a parlare.
-Senti....- disse toccandosi il collo
-Si cosa c'è Emi-
-Ma quello che hai detto il giorno che sono stato aggredito era vero?-
Ero pietrificata non sapevo cosa rispondere dato che nessuno dei due ne aveva mai parlato
-Greta hei ci sei?-
-S...si-gli dissi quasi in sussurro
-Si cosa?-
-Si Emi io...io ti amo quello che ti ho detto è la pura verità-
-Ho....- rispose quasi stupito
- e tu?- chiesi imbarazzata
-E tu cosa?-
- e tu mi ami?-
A quel punto mi prese e mi baciò ma questo era un bacio diverso un bacio voluto da entrambi un bacio dolce ma intenso.
-Questo ti basta come risposta-
-Dimmelo Emi voglio sentirlo dire da te-gli dissi sorridendo
-Greta io ti amo e non ti lascerò mai-
Drin drin
Mandai Emi ad aprire, e quando aprì si ritrovò davanti tutti gli amici e i parenti più stretti.
Che ovviamente gli saltarono addosso senza dargli tregua-Hei andateci piano che quello mi serve- e tutti si misero a ridere.
Dopo poco una ragazza si avvicinò a lui e lo baciò io rimasi a guardarli e lui non sembrava infastidito e continuarono così per molto
Come a potuto,mi aveva promesso di non farmi più soffrire eppure lo ha fatto ancora e soprattutto dopo aver detto di amarmi,mi sono arrabbiata molte volte con lui ma questa volta non lo perdoneró molto in fretta.
Finita la festa Emi si addormentò sul divano e io andai in camera mia.
Il mattino seguente mi alzai presto per dare le medicine a Rudolf
-Dai su alzati devi prendere la medicina-dissi con tono alto e freddo per svegliarlo
-Han si grazie meno male che ci sei tu amore-
-Come? Non ho capito bene come hai avuto il coraggio di chiamarmi?-
-Amore, perche?-
-e hai anche il coraggio di ridirlo dopo che ieri sera ti sei fatto quella tipa-
-Cosa?no! Aspetta!-
-Aspetta una dannata minchia Emi mi avevi promesso di non farmi più del male eppure lo hai rifatto ,io non ti capisco più -
-Hai ragione scusa ho sbagliato- disse abbassando la testa
-È tutto quello che riesci a dire "hai ragione scusa go sbagliato" sono sempre quelle le parole e comunque non credere che se dai ragione ad una donna all'improvviso si riaggiusta tutto-
-Si ma io ci voglio riprovare-
-Vai di la e prendi un piatto-
-Cosa?!-
-Fallo e basta-
Andammo in cucina e lui prese un piatto
-Adesso buttalo per terra-
E così fece
-Chiedigli scusa-
-Sscusa-
-si è riaggiustato?-
-no-
-vedi a volte non basta un semplice scusa-
Presi la mia borsa e andai verso la porta,
-dove vai Greta?-
-perdonami ma non posso e non riesco a restare qui, ho già avvertito tua mamma e verrà lei ad aiutarti-
-Ti prego Greta non lo fare-
-Emi basta è già abbastanza dfficile non complicare ancora di più le cose-
-Ma io...- non lo lasciai finire la frase che chiusi la porta e mene andai
STAI LEGGENDO
Innamorarsi Di Un Idolo [Emis Killa]
FanfictionSono Greta ho vent'anni, la mia è una vita difficile piena di incertezze di delusioni. Ma tutto cambia quando parto per Milano incontro Emiliano un ragazzo dolce ma stronzo che riesce a cambiarmi la vita