Capitolo 27

524 41 14
                                    

"I miei genitori si sono ripresi e stanno facendo una terapia riabilitativa... Presto potranno tornare a lavorare. Il loro sogno è quello di tornare a fare gli auror." Mormorò Neville, voltando le spalle a Malfoy per dirigersi verso il padiglione. Draco spalancò gli occhi per l'incredulità... Non sapeva che una cosa simile potesse accadere. Evidentemente con la morte di sua zia, l'incantesimo si era spezzato per sempre. Harry invece guardò grato l'amico.

Sapeva che ancora una volta, aveva messo da parte il suo orgoglio e ciò, gli stava costando molto. Non gli sarebbe passata facilmente, probabilmente il suo risentimento sarebbe durato a lungo, e come dargli torto. Ma già il fatto che avesse abbassato la bacchetta significava molto.
"Mi fa piacere Paciock." Rispose piano Draco. Neville, voltato di spalle annuì leggermente.
"Stai vicino ad Harry Malfoy. In molti non saranno felici di vederti." Gli rispose il giovane, incamminandosi verso il padiglione con aria mesta.

Draco sentì una nuova fitta spiacevole alla base dello stomaco. La prospettiva di dover ripetere per non sapeva quante volte la sua triste vita, lo rendeva vulnerabile. Sapeva di aver sbagliato, ma da una parte sperava che gli altri lo ignorassero e basta, fingendo che non esistesse.
"Pensi che sia il caso che io entri, Potter?" Chiese Draco asciutto, una volta giunti davanti ai drappi color oro che impedivano l'accesso diretto alla grande struttura.

Il moro lo guardò di traverso, stringendo le labbra in una linea sottile.
"Ci hai ripensato?" Gli chiese irritato, facendolo sbuffare.
"No Potter, ma vista la reazione di Paciock, presumo che altri vorranno imitarlo e non ho voglia di dover ripetere la mia felice vita all'infinito oppure, di schiantare i tuoi invitati." Rispose sarcastico.

Harry lo guardò male.
"Ognuno pianga il suo male, Malfoy." Rispose acido, continuando a camminare come se niente fosse. Draco si fermò nuovamente.
"Vorresti dire che me le sono cercate? E non fare quell'espressione compiaciuta." Chiese velenoso
"Avresti potuto fare scelte differenti." Gli rispose Harry aspramente, voltandosi verso di lui. Draco ridusse gli occhi a due fessure.
"Sai che non ho avuto scelta."
"Hai solamente avuto strizza, Malfoy. Se tu avessi voluto intraprendere una strada diversa avresti potuto farlo, convincendo almeno tua madre. Ma invece no, hai preferito mantenere il tuo culo al sicuro nel tuo manor, accettando di sottometterti al volere di Voldemort per non rinunciare al tuo comfort e ricchezze. Sii sincero per una volta." Sbottò Harry alterato. La confessione di Malfoy era stata in parte toccante, ma non lo convinceva totalmente e soprattutto non gli bastava per abbassare l'ascia di guerra.

"Mi avrebbe ucciso, avrebbe ucciso mia madre!" Urlò Draco, fregandosene che qualcuno potesse accorrere a controllare. Ma la musica era già talmente forte che nessuno avrebbe udito qualche schiamazzo dall'esterno. Harry si alterò ancora di più.
"E allora saresti dovuto morire lottando! Pensi che io e i miei amici non abbiamo mai rischiato la morte? Quasi tutta la mia vita, fino ad ora, l'ho passata sfidando e lottando contro la morte. Ma ho accettato le mie responsabilità e ho lottato.

Avrei potuto decidere di andarmene, di gettare la spugna e aspettare che qualcun'altro facesse il lavoro sporco al posto mio, ma sapevo che toccava a me e se non avessi combattuto contro Voldemort, a quest'ora probabilmente sareste ancora sotto la sua dittatura, se non peggio.

Abbiamo perso metà delle persone a noi care, cosa credi? Io mia madre e mio padre nemmeno li ho conosciuti, quindi reputati fortunato anche solo per averli, soprattutto tua madre che ti ha sempre amato e protetto." Gridò Harry, con il petto che gli si alzava e abbassava affannosamente.

Draco stette in silenzio, accusando il colpo come una coltellata. Non poteva negare a Potter la verità delle sue parole. Era stata un codardo, un vile e le sue parole dure, schiette, ma soprattutto dolorose era ciò che si meritava. Poteva trovare scusanti fino a un certo punto.
"Se hai finito di frignare, ti chiedo io di renderti invisibile. Sono il testimone, e non posso starti dietro. Neville ha bisogno del suo tempo per assimilare ciò che ha visto e sentito e non avrà di certo voglia di farti da babysitter.

Avvertirò Hermione, Ron, Ginny e i pochi fidati che sei presente ma disilluso. Ti mostrerai solo quando ci sarà il banchetto." Disse Harry gelido. Draco annuì in silenzio, sentendosi ancora una volta un vigliacco.Sarebbe dovuto entrare a testa altra, se necessario affrontando insulti, accuse e maledizioni, ma ancora una volta si stava nascondendo. Come scusa pensò che non voleva creare scompiglio durante la cerimonia, ma sotto sotto sapeva che se la stava facendo sotto per la paura...

- Non aggiorno da un bel pezzo, lo so. E non so darvi una spiegazione ben precisa. Però spero che la storia vi piaccia. Miraccomando commentate ❤. -

La Rinascita Dopo La GuerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora