Capitolo 1

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"Ginny, tesoro, non aprire gli occhi. Ho quasi finito" disse Hermione dolcemente, mentre finiva di sistemare le meravigliose sfumature di ombretto che aveva riprodotto sugli occhi della sua migliore amica, seduta su una sedia davanti allo specchio nel bagnetto della tana. " Hermione sono impaziente, fammi dare una sbirciatina" supplicò la rossa, batacchiando un piede sul sul pavimento a ritmo sostenuto, segno che era agitata.
" Assolutamente NO!" La rimproverò la riccia, ma stava sorridendo sotto i baffi, anche se Ginny ovviamente non poteva vederla. Quest'ultima infatti sbuffò e sibilò " Sei perfida, quando toccherà a te non mi farò scrupoli e conoscendoti entrerai in una crisi isterica." Hermione parve momentaneamente preoccupata e poi , ghignando disse " Potrei sempre chiedere aiuto a tua madre e Fleur... E lanciare uno schiantesimo a te per impedirti di torturarmi" Ginny trattenne il fiato e sbottò
" Non lo faresti mai!" La riccia ridacchiò e disse
" Vedremo, ma adesso zitta, devo finire il trucco e sistemarti i capelli"
" Ti piace proprio comandare a bacchetta è? Non sei cambiata di una virgola dai tempi di Hogwarts." Hermione le lanciò un'occhiataccia, mentre con cura le applicava il fard e mugulò
" Lo devo prendere per un complimento?" Ginny ridacchiò e tra le risatine esclamò " Ma certo... Altrimenti non saresti più Hermione e Ron, anche se si lamenta sempre, ti ama proprio perché sei fatta così. Se non avesse te, chissà cosa combinerebbe." La riccia sorrise addolcita, alle parole dell'amica e al pensiero del suo fidanzato da ormai quasi quattro anni, e promesso sposo. " Ruffiana" ridacchiò Hermione. Ginny scoppiò in una fragorosa risata cristallina e lasciò che Hermione iniziasse ad occuparsi dei capelli. Di sicuro era un'impresa molto più semplice domare i lunghi capelli rossi di Ginny, rispetto ai suoi che erano ancora Ricci e folti... Anche se negli anni era riuscita a dargli almeno un verso più composto. Con l'aiuto della bacchetta e delle forcine, prese a intrecciarle i capelli in un'acconciatura elaborata sopra la nuca, formando onde, boccoli e curve ben definite... Per poi coronare il tutto con altre forcine decorate con piccoli diamanti, che andò a sistemare nei capelli, conferendogli una bellezza luminescente e unica.
" Adesso ci siamo quasi, tra poco potrai vedere." Cinguettò Hermione emozionata " Tua zia Muriel avrà portato la tiaria che prestò a Fleur per il matrimonio con Bill?" Chiese ancora, preoccupata. Aveva pasato giorni interi a cercare una pettinatura perfetta per Ginny che, come ornamento decorativo, aveva dedotto che la vecchia e preziosissima tiaria della loro prozia Muriel sarebbe stata perfetta. " A regola si, nonostante abbia centodieci anni, non è cambiata di una virgola. Ha detto che me la presta, ma devo prestarle la massima attenzione e guai se non gliela riconsegnamo subito dopo." La riccia ridacchiò nervosa, quella donna era un portento. Odiosa è vero, ma per la sua età un vero portento.
" Apri gli occhi, finalmente ti puoi vedere." Ginny sentì i battiti del suo cuore accelerare, l'emozione era fortissima. Prima che aprisse gli occhi Hermione l'ammonì " So che sei bellissima, ma non osare piangere. Se dovessi riniziare tutto da capo, penso che potrei morire." Questa volta fu Ginny a ridere nervosamente. Hermione aveva ragione, se si commuoveva adesso, dopo cosa avrebbe fatto ? Annuì decisa e Hermione, con un sorriso stampato in faccia disse
" Allora puoi aprire gli occhi". Ginny aprì lentamente le palpebre, adattando di nuovo gli occhi alle pallida luce del bagno e fissò l'immagine riflessa nello specchio davanti a sé. Trattenne il fiato... un ragazza dai capelli rossi raccolti in una meravigliosa acconciatura, dal viso truccato alla perfezione, le labbra piene e gli occhi da cerbiatta coronati da un trucco leggero ma bellissimo, la stava fissando attraverso lo specchio. " Hermione... Quella sono io ?" Balbettò shoccata. " E chi sennò, tua zia Muriel ringiovanita di novant'anni ?" Ghignò la riccia. Ginny rise e sbottò " Da quando stai con Ron, sei finita sulla cattiva strada." Fece una smorfia melodrammatica che fece ridere Hermione, anche se subito dopo fece una faccia severa ed intimò
" Niente smorfie, rischi di rovinare il trucco."
" Posso almeno alzare gli occhi al cielo?" La rimbeccò l'altra amichevolmente " Mmm.. posso anche concedertelo... Ma non troppo, non voglio rischiare che il mascara ti tocchi la palpebra... Se non fosse ancora asciutto ti sporcheresti tutta di nero e questo sarebbe un vero disastro." Ginny alzò gli occhi al soffitto e ridacchiò " Non avrei mai pensato, che Hermione Granger, sarebbe diventata così ossessionata dal trucco e parrucco."
" E infatti non lo sono, mi piace solo che sia tutto perfetto" scattò subito la riccia.
" Oh certo... Ma adesso dimmi, che fine ha fatto il mio futuro marito?" Hermione cercò di trattenere le risate, ma poi con scarsi risultati, si abbandonò a una risata cristallina e tra una risata e l'altra bofonchiò
" L'ultima volta che l'ho visto era insieme a Ron e Bill. Ron lo rincorreva per tutta la stanza con un fascio di cravatte in mano, mentre Harry faceva avanti e indietro farneticando che non trovava quella giusta e avrebbe sicuramente fatto una pessima figura." Ginny strabuzzò gli occhi e chiese " Harry è davvero così agitato ?"
"Oh si, non puoi nemmeno immaginare quanto. Credo che sia ancora più agitato ed emozionato di quado lo era per i pre-partita a Quidditch ad Hogwarts... E sai quanto ama quello sport." Ripensò sognante ai tempi della scuola, un po' le mancavano, parecchio ineffetti. Si lasciò trasportare dai ricordi... tanti anni erano passati e tante cose avevano vissuto insieme, sempre loro, sempre uniti... o quasi. Ripensò alle litigate con Ron e si rese conto di quanto fossero stati piccoli e sciocchi, ma incredibilmente sorrise. Erano stati tempi duri, ma felici. Il peggiore di tutti era stato sicuramente quello della guerra e, a quel ricordo, il cuore le si lacerò ancora di un profondo dolore. A distanza di quattro anni, ancora non cessava a diminuire. Ginny la stava guardando, era difficile interpretare la sua espressione... Ma a un certo punto sospirò dicendo " Stai pensando a quello a cui sto pensando pure io, vero ?" Hermione si voltò di scatto,gli occhi un po' più lucidi del dovuto e guardò Ginny, ancora non aveva indossato l'abito. Così sembrava che fossero in una di quelle vecchie giornate passate a chiacchierare e invece, quello era il giorno del suo matrimonio, il matrimonio della sua migliore amica e del suo migliore amico. Tra poche ore lei sarebbe arrivata all'altare, dove ad attenderla ci sarebbe stato Harry... E lei e Ron sarebbero stati i loro testimoni di nozze. Non voleva parlare della guerra, non ora, se avesse potuto mai, ma lo sguardo della sua migliore amica si era fatto duro e significava che era determinata ad andare fino in fondo. Sospirò e disse " Pensavo ad Hogwarts"
" Pensavi alla guerra Hermione... Lo sai che non sai mentire" disse con tono più duro del voluto la rossa. Non voleva più scappare da quell'argomento... Nemmeno il giorno del suo matrimonio. Hermione deglutì e sussurrò
" Ginny... non adesso... non durante il giorno del tuo matrimonio"
" Non m'interessa, mancano ancora ore al mio matrimonio. Adesso siamo qua, io e te. Dobbiamo parlarne Hermione, fuggire non serve a niente e soprattutto non è da te. Non puoi rimandare per sempre." Hermione la stava guardando con occhi lucidi e carichi di quella che sembrava paura...Deglutì ancora e mormorò " Fa male Ginny... fa troppo male. Troppo dolore, troppo sangue innocente è stato versato per vincere quella guerra... Non riesco a dimenticare... E non voglio farti soffrire nel giorno più bello della tua vita." Ginny la guardó con forza e disse " Hermione non sarai tu a farmi soffrire, lo dovresti sapere. Io soffro ogni giorno a non parlarne, soffro ogni giorno a non potermi liberare da tutto quel dolore che porto dentro di me... Nemmeno io posso dimenticare, non dobbiamo dimenticare... ma dobbiamo superare e andare avanti. Parlarne tra di noi renderebbe solo le cose più semplici, tacere il nostro dolore non fa che crearne uno ancora più grande e profondo." Hermione ascoltò con attenzione quelle parole così sincere, al tempo stesso dolorose, ma vere. "Hai ragione Ginny... hai maledettamente ragione... Ma fa davvero male. Ancora, dopo anni... Non passa." Ginny sospirò, sapeva esattamente cosa volesse dire la sua amica. Anche lei, sentiva quella voragine nel petto, a volte talmente forte che sembrava volesse spezzarla in due, dilaniarla e prosciugarle l'anima. Era un dolore senza eguali. Un dolore che aumentava quando le tornava in mente il volto sorridente di Fred... Fred che faceva scherzi insieme a George, Fred che la prendeva sulle spalle da bambina per farla giocare, Fred e George che facevano uscire fuori di testa mamma per i loro soliti scherzi... gli occhi vitrei di Fred che non avrebbero mai più sorriso. Qualcosa dentro di lei, si spezzò per l'ennesima volta... Ma doveva essere forte, per Hermione, per Harry, per le persone che amava e per sé stessa. Si costrinse a non farsi prendere dal dolore e con uno sforzo enorme disse, in tono deciso " Hermione... Mancano anche a me, tanto. Sento l'assenza di Fred come se a mancarmi fosse l'ossigeno... Mi mancano la dolce Thonks così impacciata e maldestra ma altrettanto simpatica e in gamba, mi manca Remus, che era una persona speciale e davvero troppo buona, mi manca Sirius... Per quel poco che abbiamo conosciuto è stato un grande confidente e amico... Mi manca pure Malocchio, era un burberone, ma era buono e ci voleva bene. Mi manca Colin... Era il mio migliore amico, mi manca Silente... Che era unico nel suo genere. Mi mancano tutti, ogni giorno. Ma dobbiamo avere la forza di buttare fuori questo dolore... dobbiamo affrontarlo, o ci distruggerà." Hermione la guardava profondamente colpita... Ginny ormai era una donna, ed era diventava molto più forte e coraggiosa di quello che fosse mai stata, cercava di affrontare il dolore per dare forza agli altri. La riccia tremò per un attimo e poi sussurrò " Mi sento in colpa Ginny... Avrei dovuto fare di più, magari sarebbero ancora vivi." L'aveva detto, Aveva ammesso il suo tormento. Lei si sentiva in colpa, si sentiva in colpa perché nonostante i sacrifici che avevano fatto, sentiva che avrebbe potuto fare di più... Avrebbe dovuto salvare più vite. Sentiva di aver perso troppo tempo. Quando era scesa nella camera dei segreti con Ron, avevano impiegato secoli... Se solo ci avessero messo meno tempo, magari in battaglia avrebbero potuto fare di più. Ginny la fissava con sguardo duro e il suo tono di voce la fece sussultare " Hermione, hai contribuito a salvare il mondo magico, non ti basta ? Devi capire che avete fatto tutto ciò che potevate e anche di più. È solo grazie a voi se Voldemort è morto e i mangiamorte sono tutti a marcire ad Azkaban. Non sareste potuti essere ovunque. Devi, dovete farvene una ragione. Loro sono morti valorosamente, combattendo per un mondo migliore... Mi mancano, ma dobbiamo andare avanti. Dobbiamo essere in grado di ricordarli senza trattenere il fiato e abbassare lo sguardo... come se stessimo ricordando Voldemort in persona." Aveva lo sguardo ardente e la determinazione che le scorreva nelle vene. Il volto di Hermione era rigato da lacrime silenziose. Ginny aveva ovviamente ragione... Ma lei aveva paura, aveva paura di ricordare. Aveva paura a parlarne, temeva di ferire qualcuno, scavando nelle loro ferite ancora pulsanti. Nemmeno con Ron ne parlava, cercavano di evitare sempre quel discorso. Sapevano che c'era, ma volevano evitarlo per non farsi sovrastare ancora una volta dal dolore, che ognuno di loro aveva interpretato a modo suo. Con voce strozzata disse " Forse hai ragione, ma non è facile da accettare. Io... io li rivedo morti, stesi nella sala grande uno di fianco all'altro... senza avere più la possibilità di vedere i loro volti felici, senza poter sentire mai più il suono della loro voce, Senza averli nemmeno potuti salutare un'ultima volta come si deve ." Ormai le lacrime cadevano copiosamente sul volto della ragazza, non avrebbe voluto che la giornata prendesse quella piega. Doveva essere un giorno indimenticabile e invece, lei che era la testimone, stava piangendo disperatamente davanti alla sua migliore amica e promessa sposa il giorno del suo matrimonio. Fortunatamente mancavano ore alla cerimonia e alla tana, proprio come quando si erano sposati Bill e Fleur, c'era un gran trambusto per gli ultimi preparativi e questo, aveva concesso un certo distacco per prepararsi ai due promessi sposi. Aiutati da qualcuno che a loro detta li avrebbero sostenuti. Hermione si vergognò ancora di più di sé stessa. Avrebbe dovuto incoraggiare la sposa e invece, le piangeva davanti... Ma come sempre, Ginny non era né delusa né arrabbiata, le dava semplicemente la possibilità di sfogarsi, anche durante il giorno del suo matrimonio, perché era ciò che voleva pure lei. " So cosa provi Hermione, è ciò che ognuno di noi, a suo modo prova. Tutti noi abbiamo paura di parlarne perché abbiamo paura di ferire o far arrabbiare gli altri... Ma in realtà ne abbiamo tutti un gran bisogno. Sai com'è stato all'inizio." Rabbrividì a quei ricordi dolorosi " Fu terribile... Eravamo tutti devastati. Mamma non faceva che piangere... Papà aveva perso la sua voglia di vivere, il suo sguardo era spento, era morto. Io e Ron cercavamo di andare avanti grazie a voi... cercando di dare forza agli altri, ma sembrava impossibile. George passava le giornate intere davanti alla tomba di Fred, guardando la loro foto mentre sorridevano, abbracciati l'uno all'altro, con sguardo vitreo e perso. Harry...Harry invece, ho temuto che non ce la facesse. Dopo la momentanea gioia per la nostra vittoria, si è chiuso nel suo dolore. Si è rifugiato nella casa ormai vuota dei Dursley come se fosse un reietto... Provando odio e disgusto per sé stesso. Ogni volta che pensava ai loro volti, si sentiva morire pure lui per un senso di colpa che non dovrebbe avere, che voi non dovreste avere. Ho dovuto lottare con lei unghie e con i denti per farlo riemergere... Non voleva nemmeno più venire alla tana. Non voleva vedere la sofferenza di mamma... Si vergognava e odiava perché si reputava colpevole della morte di Fred e credo, che purtroppo, si senta ancora responsabile. Tutto questo deve essere affrontato.Il nostro è solo l'inizio Hermione, dobbiamo essere forti.Dopo il matrimonio, dovremo trovare il momento per parlarne e finalmente avere un motivo per andare davvero avanti. Hai capito ? Sii forte Hermione... Hai affrontato di peggio" Hermione deglutì e si asciugò le lacrime, ricordava perfettamente quei momenti interminabili, carichi di dolore e disperazione... Ma Ginny aveva ragione, dovevano andare avanti e ce l'avrebbero fatta. " Hai ragione Ginny, ce la faremo... Ma adesso, mi sembra che ci sia una sposa che deve indossare il suo abito nuziale, o mi sbaglio?" Sorrise Hermione. Ginny capì che la tempesta non era ancora passata, ma avevano aspettato quattro anni, potevano aspettare ancora un po'. Quel giorno voleva viverlo come se fosse l'ultimo... Voleva stringere a sé quell'uomo, che dopo quasi dieci anni, avrebbe potuto finalmente chiamare marito... Diventando la Signora Potter. Sorrise a Hermione e le disse
" Presumo di si, ma io direi che c'è anche una testimone di nozze che deve truccarsi, vestirsi e far sparire quegli occhi rossi prima che io mi sposi, possibilmente" Hermione fece un risolino e mormorò " Allora muoviamoci, altrimenti non ce la faremo mai e tua madre impazzirá, povera donna." Ginny la guardò, fingendosi pensierosa e poi aggiunse " temo che tu abbia ragione... Anche perché tra qualche mese dovrà affrontare un nuovo matrimonio" Hermione arrossì, ineffetti dopo circa due mesi anche lei e Ron avrebbero coronato il loro sogno d'amore, sposandosi. Non vedeva l'ora pure lei.

- Sorpresaa, nuova storia! Questa è una Hinny... Mi è preso un lampo d'ispirazione e ho iniziato a scriverla. Spero che vi piaccia :)
Vi ricordo anche le altre mie due storie
- La storia di Lord Voldemort
- Il mio sangue è uguale al tuo
( Dramione )
Baci a tutti ♡ -

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