Capitolo 12

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Finalmente dopo la giornata faticosa Ginny era tornata a casa, a Godric Hallows. Si era fatta una doccia e si era cambiata velocemente, giusto il tempo di riposarsi un attimo prima di iniziare a preparare cena. La vita coniugale era frenetica e faticosa, ma lei e Harry si amavano talmente tanto da essere perfettamente coordinati su tutto, o quasi e questo giocava a loro favore. Stava cucinando il pollo e le patate arrosto, i piatti preferiti di Harry, quando si sentì tappare gli occhi da dietro. Strillò spaventata, finché non sentì qualcuno ridere e dire
"Sono io amore, sono Harry."
" O cielo Harry, mi vuoi far morire di paura ?" Pigolò Ginny ancora spaventata. Da quando Harry era auror aveva imparato un sacco di tecniche di spionaggio e pedinamento e tant'altro, che gli permettevano il vantaggio di sapersi muovere silenziosamente e indisturbato. A volte si divertiva a fare scherzi alla moglie, che però lei non gradiva particolarmente. Il marito ridacchiò di nuovo e, dopo averle scoccato un dolce bacio sulle labbra, da dietro la schiena fece apparire un mazzo di rose rosse
" Per te, mia regina e unico amore" mormorò Harry. Da quando si erano fidanzati ufficialmente, quindi dopo la guerra, si impegnava al massimo per essere romantico e premuroso, ci teneva a rendere felice la moglie, facendola sentire importante con piccoli gesti.
"Tesoro mio... Grazie mille, ti amo" sussurrò Ginny, sentendo la commozione invaderle il corpo. Non era mai stata una gran romanticona, ma davanti agli sforzi che faceva per lei suo marito, non poteva non crollare.
"Com'è stata la tua giornata caro ?"
" Faticosa, non ne potevamo più io e Ron. Abbiamo dovuto fare delle indagini. Sembra che delle bancarelle vendano oggetti maledetti... E quando finalmente abbiamo avuto pace, Ron mi ha ossessionato con il matrimonio. Dice che non vede l'ora ma che ha paura di non essere un buon marito... soliti discorsi. La tua invece?" Ginny aveva trattenuto il fiato... oggetti maledetti?
" Harry credevo che certi oggetti fossero stati tutti confiscati dal ministero subito dopo la caduta di Voldemort, quando noi eravamo ancora ad Hogwarts."
" E infatti è stato così... Ma alcune famiglie che erano legate a lui, alcuni oggetti molto preziosi li hanno venduti, ricavandone molto denaro. Questi manufatti sono poi finiti sul mercato nero e continuano a circolare, magari sotto falzo aspetto. A volte, le persone nemmeno sanno cosa stanno comprando. Magari i venditori gli dicono che è una cosa, giusto per fare soldi e liberarsene, mentre in realtà è tutt'altro." Rispose Harry stancamente, buttandosi di peso sul divano
" Ma tu non corri pericoli, vero?" Aveva sussurrato Ginny con gli occhi spalancati dalla paura.
" Ginny, il lavoro dell'auror è sempre pericoloso... Non posso dirti che sono in pericolo, ma non posso nemmeno dirti che sono al sicuro. Diciamo che per il momento questo non è un compito particolarmente complesso e rischioso." Aveva cercato di rassicurarla.
"Harry... Ho sempre paura di perderti... Non ci credo ancora che alla fine tu abbia scelto proprio me, la piccola Ginny Weasley, quella che per tanti anni nemmeno hai guardato." Mormorò Ginny. Harry le sorrise dolcemente e posandole una mano sulla guancia le disse " Tu sei molto di più della piccola Ginny Weasley. Sei la signora Potter, sei mia moglie, la donna che amo e amerò per sempre. L'ho capito tardi che persona speciale e unica tu fossi, soffro all'idea di averti fatto del male, avrei dovuto aprire gli occhi prima... Ma anche se mi sono rinvenuto tardi, non potrei mai pentirmi della mia scelta. Non mi perderai amore, te lo prometto." Ginny lo guardò, con sguardo ardente, quello sguardo passionale che ad Harry annebbiava il cervello, che gli ricordava quanto si desiderassero a vicenda e quanto si amassero. Come se fossero stati sincronizzati, si buttarono l'uno tra le braccia dell'altro, baciandosi con quel sentimento che solo loro sapevano interpretare. Come quel primo bacio che si erano dati durante la guerra dopo tanto tempo, con quel sentimento di appartenenza e di promessa, come se fosse l'ultimo. " La cena è pronta amore?" Chiese Harry con voce roca
" si" soffiò Ginny sulle labbra del marito
" Allora spengila... mangiamo più tardi. Adesso, questo divano mi sembra molto comodo." Disse con un sorriso malizioso. Ginny spense i fornelli con un colpo di bacchetta, senza pensarci due volte e si abbandonò a suo marito, sussurrando " Poveri i nostri futuri ospiti"
" Se non sanno, non ne soffriranno." Disse Harry con un ghigno, abbandonandosi finalmente a quel piacere ardente che lo consumava fin dentro l'anima. Sua moglie non gli bastava mai, era come un gioiello raro e prezioso... Più lo guardi, più lo desideri. Più lo tocchi, più lo vuoi avere. Così era lei, era la sua stella. Non gli sarebbe mai bastato fare l'amore con Ginny, non gli sarebbe mai bastato accarezzare il suo corpo nudo, non gli sarebbe mai bastato sentire i suoi gemiti di piacere unirsi ai suoi. Lei non bastava mai, più ne aveva e più la amava e desiderava... Lei sarebbe stata per sempre. Vennero quasi insieme, in un grido soffocato e in un gemito roco, crollando sfiniti ma soddisfatti. " Ti amo Ginny"
" Ti amo Harry" mormorarono a vicenda, stretti tra le braccia dell'altro. Dopo aver mangiato ed essersi complimentato, Harry era tornato a rivolgersi a Ginny
" Tesoro, non mi hai ancora detto come ti è andata la giornata" Ginny lo guardò, doveva dargli il colpo di grazia sull'ultimo avvenimento. Decise di partire con le cose semplici " Stancante. Gli allenamenti sono stati più pesanti del solito, non so come mai... Non ho visto l'ora che finissero. È spossante fare sempre avanti e indietro, non so come facciano i babbani, io sarei già impazzita" disse Ginny esausta
" È comprensibile, con tutto quello che hai da fare. Ma vedrai che è solo un momento un po' no" la rassicurò Harry. Ginny strinse labbra, non voleva discuterne di nuovo, ma prima o poi avrebbe mollato il quidditch. Giocare le era sempre piaciuto, ma adesso che non era più un passatempo ma bensì il suo lavoro, che le occupava gran parte della sua vita, iniziava a sentirne il peso. Amava quello sport e guadagnava bene, ma quei ritmi la facevano impazzire. Odiava stare lontana da casa e da suo marito per le trasferte e gli allenamenti... Non avrebbe retto ancora molto
" Sono stata anche alla tana. Ho parlato con mamma e Hermione" aggiunse per cambiare discorso
" Ah... e cosa vi siete dette ?" Chiese Harry rigido
"Ha risposto, verrà" gli rispose senza giri di parole. Harry sgranò gli occhi... Non voleva crederci
" chi verrà dove ?" Sussultò
"So benissimo che hai capito... Malfoy verrà al matrimonio, ha risposto alla lettera di Hermione. Per fare prima abbiamo mandato patronus vocali. Non è più il vecchio Malfoy, Harry. È profondamente cambiato."
Harry cercò di restare impassibile, ma dentro di sé sentì le budella contorgersi. L'avrebbe dovuto rivedere... il suo nemico dal tempo dei tempi, colui che l'aveva tormentato forse alla pari di Dudley, se non di più. Se per quello, presto li avrebbero rivisti, i Dursley avevano invitato lui e Ginny nella vecchia casa a privet Drive. Anche Neville gli aveva scritto, dicendo che i suoi genitori stavano sempre meglio e avevano una gran voglia di rivederlo, ci tenevano a fargli sapere tutto il possibile sul passato e conoscerlo meglio. Aveva accettato cn entusiasmo anche il suo invito, sperando di poterci andare il prima possibile
" Cosa te lo fa credere Ginny, Malfoy è sempre stato un buon attore. I suoi occhi non hanno mai tradito sentimenti e in tutti questi anni..."
" Tesoro, l'ha detto anche mamma. Tu non c'eri, non hai letto la sua risposta, non hai sentito la sua voce. Si è definito un uomo pentito e si è scusato. Il vecchio Malfoy non avrebbe mai chiesto scusa a Hermione Granger... né tanto meno avrebbe accettato l'invito al matrimonio alla tana di due persone che ha disprezzato per anni. Si è pentito... e ci tiene a chiarire." Harry strinse le labbra... ormai non c'era niente da fare, a quanto pare l'avrebbe dovuto rivedere e riaffrontare
" Ron lo sa ?" Chiese asciutto
" Mamma ci ha invitati per una cena alla tana, domani sera. Hermione glielo dirà quando ci siamo tutti, Almeno dopo non dovrà riacciuffare ogni membro della famiglia uno per uno" disse Ginny. Harry fece una smorfia e borbottò " Buona fortuna, Ron darà di matto " Ginny strinse gli occhi pericolosamente e sibilò
" E tu ci aiuterai, lo farai calmare e ragionare, vero amore ?" Harry spalancò la bocca orripilato, in quel momento la moglie assomigliava terribilmente a sua madre arrabbiata...E mai scherzare con una Molly, in questo caso Ginny, arrabbiata. Boccheggiò sconfitto e borbottò
" E va bene, va bene". Ginny fece un sorrisino e lo baciò soddisfatta, ottenedo un mugolio in risposta.

- Nuovo capitolooo, spero che vi piaccia. Spererei in qualche commentino da parte vostra se vi piace. Un bacione grande ❤ -

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