Capitolo 31

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Draco continuava a sentirsi fastidiosamente osservato, mentre un brusio incessante di voci non dava segno di volersi placare. Stava per iniziare un matrimonio, possibile che gli invitati non potessero concentrarsi su quest'ultimo, piuttosto che sulla sua improvvisa ricomparsa nel mondo magico, e in particolar modo al matrimonio di Weasley e della Granger?.

Era già abbastanza seccante dover star seduto tra delle guardie del corpo dai capelli rossi, perché doveva anche continuare a subire gli inutili discorsi della gente? Conosceva alla perfezione i suoi errori, non era necessario che altri li dilatassero e farcissero a loro piacimento. Nessuno sapeva cosa gli era successo e perché avesse agito in determinati modi. Lui, a confronto degli eroi del mondo magico, non aveva potuto scrivere nessun libro o rilasciare nessuna intervista per raccontare la sua storia. Non che ci tenesse particolarmente a raccontare il suo passato burrascoso e intriso di sofferenza, ma non gli sarebbe nemmeno dispiaciuto far capire che lui non era il lupo cattivo della situazione, come i più si stimavano a credere. Non voleva nemmeno giustificarsi, d'altronde le sue colpe ce le aveva pure lui, ma non si considerava nemmeno un mostro.

Ispirò pesantemente, cercando di tranquillizzarsi. Il clima era ottimale e fuori, anche se sotto il tendone, si stava molto bene. Cercò di godersi a pieno il suono della natura e il calore del sole sulla pelle diafana ma da ogni dove, sentiva qualcuno mentovare il suo nome o cognome ed era terribilmente frustrante. Restava della sua idea... A breve sarebbe iniziata la cerimonia, perché la gente non commentava gli addobbi, i vestiti delle damigelle o non faceva ipotesi su come potesse essere l'abito della sposa, piuttosto che concentrare le loro energie su di lui?

Ovviamente sperava troppo, lui sarebbe stato al centro della scena ancora a lungo, purtroppo. Rimpiangeva di aver lasciato la sua bella dimora per essere tornato tra quei lupi famelici con l'unico intento di sbranarlo a dovere. Socchiuse gli occhi cercando di respirare regolarmente. Desiderava solamente che quella giornata finisse. Avrebbe ringraziato la Granger per l'invito, consegnato il regalo di nozze e poi di nuovo a casa, quella che poteva considerare veramente come tale. Ad aspettarlo ci sarebbero stati i suoi amorevoli elfi che, a confronto di suo padre, aveva imparato a trattare con garbo, che lo avrebbero accolto e vezzeggiato. Si sarebbe fatto una bella dormita, avrebbe dimenticato quella dannata cerimonia e la sera sarebbe uscito per bere qualcosa e magari tornare a casa in dolce compagnia. Dopo tutto il suo fascino spiccava anche all'estero.

All'improvviso vide il rosso avanzare verso l'altare, impacciato e nervoso a braccetto della madre. Indossava un completo blu scuro, niente male, dovette ammettere Draco mentalmente. La gente finalmente iniziò ad allungare lo sguardo verso lo sposo e finalmente sentì meno sguardi puntati su di sé. Le due guardie dai capelli rossi si mossero accanto a lui, adocchiando il fratello che si posizionò accanto all'altare dopo aver lasciato un bacio sulla guancia alla madre singhiozzante ed emozionata che tornò a sedersi accanto al marito. Un coro di applausi si sollevò nel tendone per incoraggiare lo sposo e quest'ultimo sorrise imbarazzato, arrossendo lievemente. Dopo poco arrivò pure Potter, che diede una pacca sulla spalla all'amico e si posizionò accanto a lui, lanciando un'occhiata indagatrice a Draco, che gli fece un cenno con la testa come per confermargli di essere ancora lì, vivo vegeto e terribilmente infastidito da quelle faine fameliche di quei cialtroni dei loro invitati. Di nuovo si sentì osservato e questa volta si girò verso destra, notando Calì Patil che lo osservava bisbigliando con una ragazza castana che riconobbe come sua gemella. La incenerì con lo sguardo, incastonando i suoi occhi color tempesta in quelli color nocciola di lei. La vide pietrificarsi e distogliere in tutta fretta lo sguardo, intimorita dal suo sguardo glaciale. Sorrise sornione, soddisfatto per aver allontanato almeno qualche sguardo da lui.

"Malfoy non cercarti grane." Sentì mormorare una voce maschile al suo fianco. George Weasley. Draco lo osservò di sbieco, provando quello che riconobbe come dispiacere, per lui. Alla fine aveva perso il suo gemello, la sua metà, durante quella maledetta guerra e per lui, che lo rivedeva dopo anni, non gli sembrava più lo stesso. Era serio e spento, come se gli mancasse qualcosa per far ripartire la sua vena giocosa e scherzosa in stile gemelli Weasley. Gli mancava suo fratello e se avesse potuto, avrebbe fatto qualsiasi cosa per farlo tornare e forse... Qualcosa poteva fare. Si stupì di quel suo pensiero folle... Davvero era disposto a tanto per dei Weasley? Forse si... Forse per sdebitarsi del male che in ogni caso, in quegli anni aveva provocato. Si trattava di una tecnica molto complessa ed estremamente top secret che stavano sviluppando nel ministero della magia per il quale lui lavorava. Era ancora in via sperimentale, ma sembrava destinata a sortire buoni risultati. Per ora non avevano ancora provato con esseri umani, ma sarebbe potuta essere una tecnica rivoluzionaria. Ovviamente non sarebbe stata accessibile a chiunque e soprattutto, avrebbe potuto riportare in vita persone morte da non più di cinque massimo sei anni. Un'idea fulminante gli invase la mente... Le vittime innocenti della guerra, sarebbero potute tornare in vita. Si sarebbe trattato di decine e decine di persone, ma era possibile tentare. A fine processo la memoria della popolazione sarebbe stata modificata, eccetto quella di coloro coinvolti in quel processo e quelle persone sarebbero tornate in vita e reintegrate nella comunità come se in quegli anni niente fosse cambiato. Sentì il cuore battergli più forte... Ma come entrare nell'argomento? Se il tentativo fosse fallito, forse lo avrebbero odiato più di prima e in ogni caso, ne avrebbe dovuto parlare con il suo datore di lavoro.

"Non cerco grane, sto semplicemente scoraggiando le persone dallo scrutarmi ogni tre per due, come se non me ne accorgessi." Rispose piatto. Doveva parlare con la Granger... Forse, dopo tanti anni di pregiudizi e odio, poteva collaborare con lei dopo tutto, se non aveva mal capito, era un medico. Magari la sua collaborazione si sarebbe potuta rivelare essenziale, anche per gli scambi con l'estero. Cercò di fare mente locale, forse stava correndo troppo, anche se era davvero intenzionato a provare a mettere in atto quel piano, anche se prima gli servivano diversi permessi e approvazioni. 

"Weasley, la Granger è un medimago, vero?" Chiese come se niente fosse. George si voltò nella sua direzione, inarcando leggermente le sopracciglia.

"Si, perché? Stai male? In tal caso ti consiglio di aspettare la fine del matrimonio..." Gli rispose scettico. Draco sbuffò, gli era sembrato di cogliere della lieve ironia nella sua voce, ma si era spenta quasi subito. Motivo in più per tentare...
"Godo di ottima salute, era per curiosità." Gli rispose piatto, sentendo la celebre marcia nuziale diffondersi per il tendone...

-Ammetto che mi era passata la voglia di scrivere questa storia e di tanto in tanto aggiornavo ma poi, questo pomeriggio, ho avuto un'idea improvvisa e quindi sono tornata a scrivere. Sono certa che capirete di cosa sto parlando! Sono molto impegnata, ho la maturità alle porte e devo studiare quanto una pazza, però riprenderò a scrivere questa storia. Non dico che aggiornerò proprio regolarmente, però prima di concluderla, voglio portare avanti l'idea che mi è venuta in mente 😉! Grazie a chi, nonostante tutto, segue ancora questa storia. Un bacione grande ❤😙.-

La Rinascita Dopo La GuerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora