Ti prego, svegliati!

283 14 0
                                    

È mattina.

Gli uccelli cinguettano fuori dalle finestre e il cielo è limpido.
Tutto sembra essere tranquillo, fin troppo...

Apre gli occhi ancora assonnati, accanto a lui Ziva dorme beatamente, per non svegliarla si alza piano dal letto, si riveste di fretta poi si abbassa col viso sulla sua fronte e le lascia un bacio.

I ricordi della notte appena trascorsa tornano violenti, sente gli occhi bruciare per quelle lacrime ferme li da ore che non vogliono scendere. Va in cucina passando prima da suo padre, chiamandolo per la colazione.

Prepara il suo solito cappuccino e mentre aspetta suo padre prepara qualcosa anche per lui, Ziva e Alex.

Il tempo passa distrattamente, non vedendo arrivare suo padre inizia a preoccuparsi, sente una stretta al cuore, l'istinto cerca di allarmarlo su qualcosa di sconosciuto che lui ancora non capisce.
Smette le sue preparazioni ed entra nella camera dove dorme Senior.

Lo vede steso, gli occhi chiusi a far pensare che stia ancora dormendo.

"Papà?"

lo chiama senza ricevere risposta, allora gli si avvicina prendendolo per un braccio e lo scuote "Papà, è ora di alzarsi... svegliati!"

Ancora nessuna risposta, nessun movimento, nulla. Sente il suo braccio tiepido, insolito per una persona che dorme. Si fa prendere dal panico quando cerca nelle sue vene il battito cardiaco "PAPÀ! TI PREGO, SVEGLIATI!"

Panico.

Il suo cuore perde un battito, gli occhi persi a cercare segni vitali sul suo corpo, si sente morire dentro.

Le urla si sentono fino alla stanza dove Ziva dorme, svegliata dal trambusto si alza allarmata ed entra nella camera di Senior, trovando Tony in ginocchio accanto a lui con le lacrime agli occhi mentre cerca di percepire il minimo battito appoggiato con la testa sul suo petto fermo.

Gli si avvicina mettendogli una mano sulla spalla "Chiamo Gibbs e l'ambulanza..."
esce dalla stanza e chiama.

"Gibbs..."
"Vieni a casa nostra... subito!"
sentendo la sua voce rotta dalle lacrime, Gibbs si preoccupa "Ziva, cos'è successo?"
"Ho già chiamato l'ambulanza... il padre di Tony... non batte più il suo cuore... Tony è disperato! Non so cosa fare..."
"Tranquilla, non piangere. Sto arrivando!"

Arriva di corsa a casa di Tony e Ziva, già il giorno prima percepiva che qualcosa non andava, lo aveva visto negli occhi tempestosi di Tony quel pomeriggio.

L'ambulanza se ne va mentre entra in casa, cerca Tony e Ziva in cucina, in salotto e in camera da letto... non trova nessuno.
Si avvicina allora alla camera degli ospiti, trovandosi davanti una scena raggelante.
Ziva, con Alex tra le braccia, fissa il vuoto davanti a se.

Entra e vede Tony, assente, perso nel buio, in ginocchio davanti a quel letto vuoto dove prima suo padre era steso immobile. Non parla, rimane li fermo senza battere ciglio.
Dai suoi occhi non scendono più lacrime, l'angoscia e il tormento hanno preso posto nel suo cuore, allontanando tutti i pensieri felici e i ricordi di quei bei momenti passati con le persone che ama.

Solo vuoto e dolore.

Il cuore gli si stringe provocandogli una forte fitta nel vedere Tony in quello stato.

Gli va incontro, s'inginocchia accanto a lui e lo abbraccia, stringendolo forte a se per farsi sentire, perchè quel contatto pieno di amore e comprensione arrivi al suo cervello a sbloccarlo per fargli riprendere coscienza di se.

Tutto inutile. Gli sembra di abbracciare una pietra.

Gli stampa un bacio sulla fronte e prova a cullarlo per ridestarlo da quell'incubo, piano piano sente il suo corpo rilassarsi, la testa appoggiata sul suo petto a cercar conforto, le lacrime finalmente scendono dal suo viso a bagnare la camicia di Gibbs, gli pare perfino di sentirlo singhiozzare come un bambino... già, in quel momento gli sembra effettivamente di cullare un bambino troppo spaventato, lo stringe ancora di più prendendolo quasi in braccio, se lo tira sulle sue gambe mentre si siede completamente sul pavimento, lo tiene ancora stretto, lo culla lasciandolo sfogare per bene, finchè non sarà lui a parlare.

Rimane immobile per molto tempo a guardare gli occhi di Tony riprendere leggermente quel bel verde di sempre, ancora pieno di dolore.

"Perchè tutte a me...?"
non si aspettava una domanda del genere da lui ma decide di lasciarlo sfogare ancora e di ascoltare i suoi pensieri "Tutto... cosa?!"
"Il dolore... non riesco a non provare dolore. Appena inizio a stare veramente bene tutto si abbatte sempre su di me... non ho la forza di rialzarmi sempre, non riesco più a sopportarlo..."
Gli accarezza la fronte, cercando di farsi ascoltare "Hei... tu ci riuscirai, anche stavolta... ci sono io qui con te e non ti abbandono. Tuo padre conta su di te, devi lottare per lui, perchè possa veder crescere tuo figlio come farebbe un nonno... voglio che conti su di me!"
"Lo faccio sempre... ma stavolta è diverso..."
"Hei, parla con me..." glielo chiede in modo molto dolce e apprensivo.

Tony si scioglie un pò dalla tensione "Avevo promesso a mio padre che non avrei detto niente a nessuno..."
"Tony, se non me ne parli verrò comunque a scoprirlo... forza...!"
"...soffre di cuore. Ne parlavamo ieri pomeriggio in cucina. Doveva... deve farsi operare, soffre di insufficienza cardiaca. Non voleva che ve lo dicessi... non voleva che vi sentiste in dovere di fare qualcosa per lui e non voleva essere trattato diversamente per questi suoi nuovi problemi..."
"Tony... tu hai bisogno di noi ora. Hai fatto bene a parlarmene... chiederò a Ducky di mettersi in contatto con qualche suo amico dottore per tenerci informati. Tu ora devi riposare e stare tranquillo... penserò io a tutto..."
"No. Voglio stare con papà... potrebbero essere i miei ultimi momenti con lui, ti prego non fermarmi!"
"Si... va bene. Io resterò qui con Ziva e Alex. Tienimi aggiornato... andrà tutto bene!!"

Annuisce con la testa rimanendo ancora un pò tra le braccia di Gibbs a farsi cullare mentre con i polsi della camicia si asciuga distrattamente le lacrime.

"Non lo posso perdere di nuovo... mi rimane solo lui della mia famiglia, non può morire...!"
"Non succederà, Tony. Devi essere forte e lui... beh, se la caverà, come sempre..."

Non sa se mente più a se stesso o a Tony... sa solo che lo sta facendo, non sa veramente se Senior sopravviverà ma è disposto a tutto pur di rivedere il vecchio Tony combattivo, rischiando anche di passare per bugiardo.
Si stacca dal suo abbraccio, non riesce nemmeno a guardarlo negli occhi, teme che osservando le iridi azzurre di Gibbs possa leggervi la bugia che ha appena sentito.

Si alza dal pavimento, bacia Ziva e Alex sulla guancia delicatamente, prende le chiavi dell'auto e corre in ospedale da suo padre.

"E adesso?"
"Adesso?"

Gibbs si alza e si volta verso Ziva, vedendo il terrore nei suoi occhi pieni di lacrime.

"Ziva... hei, andrà tutto bene. Ci penso io a Tony, tu devi stare tranquilla e devi badare ad Alex. Appena starà bene Senior tornerà da te..."
"E se... non succedesse, se non si riprendesse più? So che hai mentito a Tony ma a me non puoi dirmi che andrà tutto bene! Non l'ho mai visto tanto sconvolto prima d'ora... ho avuto paura!"
"Hei, piccola! Io sono qui per voi... non dimenticarlo mai, vi voglio bene e non permetterò mai che stiate male. Alex ha bisogno dei suoi genitori, di entrambi!"

Lei abbassa lo sguardo e Gibbs cerca di infonderle coraggio abbracciandola.

Se Si Potesse Non Morire 2 - Un Arrivo InaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora