Passano lente le giornate, Tony è sempre più stanco di occuparsi di suo padre in ospedale, spera ancora che si risvegli.
La sua preoccupazione si trasforma in poco tempo in rabbia, è arrabbiato perchè suo padre non si sveglia, è furioso per tutto quello che gli succede, per tutte le volte che ha sofferto come un cane senza mai essere ripagato del suo dolore... si sente scoppiare, non riesce ad andare avanti.È distrutto.
Sfinito.Si sente battuto dal destino, come se esistesse solo il dolore nel suo cuore.
Si sente morire dentro, giorno dopo giorno.
In quella stanza illuminata solo dai raggi del sole che passano deboli dalle fessure delle tende alle finestre, Tony rimane assopito nel suo dolore accanto al padre, ancora privo di sensi.
Gli ha donato ogni giorno litri e litri di sangue per farlo rimettere in sesto, rischiando più volte il collasso.
Bianco in volto, si addormenta con la testa sul petto di suo padre, tenendogli debolmente la mano.
Da fuori Gibbs assiste il ragazzo, pregando che tutto torni come prima per riavere con se il Suo Tony.Gli occhi di Senior si aprono debolmente, fatica a capire dove si trova, sente un peso su di se e quando abbassa lo sguardo su suo figlio capisce.
Lo vede ancora addormentato, pallido e smorto. Avvicina la mano alla sua fronte, sentendolo bollente al tocco.
Si spaventa subito, cerca di svegliarlo, ma prontamente Gibbs lo blocca "Non lo fare... non provare a svegliarlo!!"
La serietà negli occhi di Gibbs lo blocca "Puoi spiegarmi cos'è successo?"
"Hai avuto gravi problemi di cuore qualche giorno fa. Tony... ha provato a svegliarti, ma non ci riusciva. Ha capito tutto quando ha sentito il battito cardiaco assente... sei praticamente morto.
È stato molto tempo qui con te, ha insistito per donarti tutto il sangue di cui avevi bisogno.
Era terrorizzato."Le parole di Gibbs lo fanno star male dentro.
Rimane un attimo in silenzio per assorbire meglio le sue parole."Mi odia, vero?"
"No. È preoccupato per te, non avrebbe mai fatto tutto questo per qualcuno che odia.
Tutto ciò che so è che non è felice, al contrario."
"È colpa mia..."
"Non posso attribuirti delle colpe... non credo fosse tua intenzione ferirlo. È stanco. Di tutto.
L'altro giorno si è scaricato con Alex... ha detto che vuole andarsene da qui, vorrebbe mandarti alle Bahamas per essere sicuro che tu stia bene per poi mollare tutto, prendere Ziva e Alex e andarsene per sempre da qui.
Non è più se stesso, da molto tempo.
Tutto ciò che gli è successo in un solo anno l'hanno segnato notevolmente, posso capire come si sente.
Dopotutto io stesso vorrei saperlo sempre protetto ma non posso fermarlo... sa badare a se stesso!"
"Quando si sveglierà parlerò con lui... dimmi una cosa... perchè è in queste condizioni?!"
"Perchè è un idiota! Ha voluto darti un sacco di sangue ma non vuole saperne di mangiare, non ci riesce.
Ha la nausea appena sente odore di cibo... credo sia terrorizzato. È vulnerabile.
Sono due giorni che ha la febbre ma non si fa toccare da nessuno."
"Lo puoi svegliare?"Annuisce con la testa, si abbassa su di lui e lo scuote leggermente, quando lo vede aprire piano gli occhi assonnati gli scompiglia i capelli "Hei, Tony! Sveglia!! Tuo padre è sveglio..."
A quelle parole alza velocemente lo sguardo, tenendosi saldo al letto per un forte ed improvviso giramento di testa che lo stordisce un attimo, di cui i presenti si accorgono subito.
"Junior... tutto bene?"
"Cosa... come.. ciao, papà!"
"Tony, stai bene?"
"Io non... ehm... di cosa stavamo parlando?"
"Ti ho solo chiesto se stai bene... cosa ti succede?"
"Non lo so... sono... confuso... papà? Quando ti sei svegliato?"
"Poco fa... noi due dobbiamo parlare!"Gibbs capisce al volo, con uno sguardo d'intesa saluta Senior ed esce dalla stanza, lasciandoli soli.
"Gibbs mi ha parlato dello sfogo..."
"Ah... non è per te, papà... non è stata colpa tua, è solo che..."
"Sei stressato, figliolo. Lo capisco. Voglio solo chiederti una cosa: rifletti bene sulle tue decisioni. Mi dispiacerebbe vederti andare via da qui... non prendere decisioni affrettate, ti prego!"
"Va bene. Ci penserò, prima voglio parlarne con Ziva. Non ho ancora preso una decisione definitiva. Aspettavo che ti svegliassi per esaminare la situazione... mi hai fatto venire un colpo, papà!"Senior lo abbraccia forte "Oh, Anthony... lo so, mi dispiace tanto... ora devi riprenderti, io ti prometto che cercherò di non farti più dannare o preoccupare... hai la mia parola!"
"Grazie papà!"Rimangono abbracciati per lungo tempo, assaporando il calore dei loro corpi così vicini, stretti per consolarsi a vicenda dopo tutte le cose brutte successe in così poco tempo.
Da fuori, Gibbs li osserva sorridendo, ripensa a tutto ciò che è successo durante tutto l'anno e capisce quanto questo momento sia perfetto, vedere Tony finalmente felice e rilassato dopo essere stato tanto male.
Si rilassa vedendoli abbracciati, finalmente tutto è finito.
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Se Si Potesse Non Morire 2 - Un Arrivo Inaspettato
FanfictionSeguito di 'Se si potesse non morire' La storia riprende dalla gravidanza di Ziva e vedremo come con Tony porterà avanti la sua nuova vita. Intanto qualcuno sta arrivando per scombussolare le loro vite...