Sorprese

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"Ziva... vado io, puoi tenerlo?" Ziva gli allunga le braccia prendendo Alex mentre Tony va al telefono.

"Pronto?"

*Ciao, Junior!*

"Papà!! Ehm... perchè mi stai chiamando? È successo qualcosa?"

*No, non ti preoccupare, figliolo... volevo solo informarti che sarò qualche giorno a Washington e volevo sapere se posso stare da te!*

"Ehm... che sorpresa! Io credo di si... vieni pure, io ho una sorpresa più grande per te!! Rimarrai senza fiato!"

*Non vorrai mica uccidermi, vero?*

"Ahah... no, non ti preoccupare, non ti ucciderò!"

*Perfetto! Allora sarò da te domani pomeriggio... sei in ufficio?*

"No, ho chiesto le ferie... sono a casa..."

*Junior... non stai bene? È successo qualcosa?*

"No, papà, tutto bene! Appena sarai qui capirai!"

*Va bene, allora a domani! Ti voglio bene, figliolo...*

"Anch'io, papà. A domani..."

Tony rimane fermo e senza parole, Ziva lo fissa per un'attimo e, preoccupata, si alza andandogli vicino, appoggiando la testa contro la sua spalla.

" Tony? Cosa c'è?"
"Mio padre viene qui per qualche giorno... lui non sa ancora niente, ne di noi ne di Alex..."
"Non devi preoccuparti per questo, ci sono io con te..."
"Grazie."

Il pranzo prosegue senza intoppi, Alex dorme di nuovo tra le braccia di Tony mentre Ziva rimane appoggiata a lui con la testa sulla sua spalla.

Tutti parlano di qualunque cosa mentre Tony sembra essere stranamente silenzioso.

Gibbs lo guarda preoccupato vedendolo un pò assente "Tony, tutto bene?"
"Si, certo. Stavo... solo pensando..."
"Tuo padre?"
"Si"
"Non preoccuparti, lui capirà!"
"Non lo so... con me è sempre stato... un pò freddo. Spero che domani vada tutto bene..."
"Hei, Tony... se la cosa ti farà stare meglio rimarrò qui con te domani."
"Non devi disturbarti tanto per me..."
"Per me non è un disturbo... fidati. Mi piace aiutarti, sai che puoi sempre contare su di me..."
"Va bene..."

Si sorridono, Gibbs comprende perfettamente le paure di Tony.

Finito di pranzare, Gibbs richiama tutti all'ordine per tornare al lavoro mentre lascia che Tony e Ziva riposino.



Il pomeriggio dopo...

Tony passeggia nervoso per casa, facendo innervosire Gibbs, intervenuto per dargli una mano con suo padre.

Uno scapellotto alla nuca lo blocca.

"Ahia! Perchè, Gibbs?!"
"Smettila di essere nervoso! Così innervosisci anche me!"
"Scusa, Capo... non volevo..."
"È tutto ok. Ma devi darti una calmata, non va bene essere nervosi adesso... ora siediti!"

Tony annuisce ed obbedisce a Gibbs.

Rimangono in silenzio per qualche minuto, il campanello suona frettoloso, così Tony si alza e va ad aprire "Ciao, Papà!!"
"Ciao, Junior!!" si abbracciano affettuosamente, entrambi sono nervosi per motivi diversi e se ne accorgono subito.

"Figliolo, qualcosa non va?"
"Volevo farti la stessa domanda..."
Dal salotto appare Gibbs, sorride mentre stringe la mano a suo padre "Signor DiNozzo... è un piacere rivederla!"
"Il piacere è tutto mio, Gibbs... dimmi un pò... mio figlio è nei guai?"
"No, perchè?"
"Al telefono ha detto di essere in ferie... non è una cosa normale..."
"Beh, suo figlio le deve parlare... Tony, se hai bisogno sono in camera..."
"Va bene... tra poco ti raggiungo..."
"Cosa succede, figliolo?!" Tony si gratta la testa, un pò indeciso su cosa dirgli "Ehm... papà... andiamo in cucina! Ti va una birra?"
"Certamente... di cosa devi parlarmi...?"

"Vedi..." siede nervoso davanti a lui allungandogli la birra "sono successe tante... tante cose. Non so come dirtelo quindi comincerò dall'inizio di tutto, dall'anno scorso... ti prego di non interrompermi, è difficile per me, ok?"
"Va bene, Junior... ti ascolto."

"Tutto ebbe inizio dopo la morte di Eli David, il padre di Ziva... è stato ucciso dall'uomo che riteneva parte della sua famiglia, lui gli voleva bene come fosse suo figlio. Ziva voleva vendetta, così in segreto con McGee ha iniziato a seguirlo..." pian piano gli racconta di ciò che successe in quei dolorosi mesi d'angoscia, fino al ritorno da Berlino.

"Stavamo tornando all'NCIS, ero fermo al semaforo e stavamo parlando. Quando è arrivato il verde sono partito ma... un'auto ci è venuto addosso e..."
"Cos'è successo, figliolo!" gli si avvicina, preoccupato.
"Io e Ziva... siamo finiti all'ospedale. Lei ha subito solo qualche contusione e un lieve trauma cranico, mentre io..." Senior sente il dolore nelle sue parole, gli mette una mano sulla spalla, incoraggiandolo "Vai avanti..."

"Sono entrato in coma. Ho subito diverse fratture in tutto il corpo, in particolare alla spina dorsale e alle gambe, oltre all'emorragia celebrale..."

Suo padre è spaventato dalle sue parole, gli tiene la mano per dargli sicurezza.

"Vedi... in quel periodo successe qualcosa, non so bene come ma... tra me e Ziva le cose cambiarono..."
"Cosa intendi...??"
"Appena sono uscito dal coma... io e Ziva... ci siamo messi insieme, in segreto..."

il viso dell'uomo diventa da preoccupato a strafelice in un momento "QUANDO DIAVOLO PENSAVI DI DIRMELO??"

"Papà... non ho ancora finito..." sospira pesantemente ricordando i mesi successivi "Io e Ziva, come stavo dicendo, stavamo insieme in segreto, nemmeno Gibbs ne era a conoscenza... però successe qualcosa... Gibbs rimase coinvolto in un'esplosione in casa sua, pensavamo fosse morto e dopo il suo 'presunto' funerale si è presentato qui per chiedermi aiuto.
Durante le indagini di un caso ha pestato i piedi ad alcuni mafiosi russi, così si fece passare per morto, dandomi la possibilità di incastrare i russi. Doveva rimanere tutto tra me e Gibbs la falsa morte ma cedetti a Ziva, in fondo stavamo insieme... fattostà che passarono i giorni, Gibbs era nascosto da me ed io mandavo avanti le indagini. Trovammo i russi e ci fù una sparatoria, io rimasi ferito alla testa da un proiettile e tornai in coma" Senior è sconvolto dal suo racconto, lo ascolta a bocca aperta.

"Ziva venne qui per informare Gibbs, poi restò con me fino al mio risveglio. Rimasi... scosso dall'accaduto, mi svegliai senza vedere più niente. Ero cieco. Ziva si trasferì qui per aiutarmi, nel frattempo stavamo chiudendo il caso e, visto le mie condizioni, decisi di dimettermi. Diedi a tutti la notizia e Ziva, per aiutarmi, decise che dovevamo passare un pò di tempo... insieme..."

Senior sorride commosso "Avete... fatto l'amore..."

"Si, si papà... il giorno dopo mi accorsi che Ziva aveva un odore diverso, mi ricordava la mamma... lei s'insospettì e fece delle ricerche. Quel giorno mi disse... che saremmo diventati genitori..."

Senior ride come un pazzo "OMMIODIO!! OMMIODIO!! OMMIODIO!!! Per questo hai preso le ferie, vero? Ma... tu puoi vedermi... come mai...?"

"Beh... Dopo aver detto a tutti della nostra relazione e del bambino, ricevetti una telefonata dall'ospedale, il Dottore che mi aveva in cura mi disse che mi aspettava il giorno dopo per un intervento agli occhi, così ci andai e tornai a vedere come prima!"

"Beh... è davvero una bella notizia... ora dovrei dirti io qualcosa di importante, sono qui per questo... non voglio più mentirti come facevo prima..."

"Qualcosa non va?"

"Si... vedi... sono malato di cuore, figliolo. Sono a Washington per operarmi. So che per te sarà dura, soprattutto ora, ma ho bisogno del tuo sostegno..."

Se Si Potesse Non Morire 2 - Un Arrivo InaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora