Giornata di lavoro

276 13 0
                                    

"Papà! Mi raccomando... attento ad Alex! Dopo il sonnellino dagli il biberon di latte che ti ho prepararo in cucina, non aprire le finestre, potrebbe prendere freddo ed ammalarsi, resta con lui fino al nostro ritorno, per farlo addormentare devi cullarlo e coprirlo con la sua copertina... manca qualcosa?
Ah, già... chiamami se succede qualcosa o se non sta bene, ok?"
"Junior... ho avuto un figlio anch'io, ricordi?"
"Appunto... mi ricordo benissimo... ti ho fatto vedere come devi cambiarlo e lavarlo... non lo uccidere, ti prego! Per le emergenze c'è la nuova vicina di casa, lei ha tre figli, perciò ti può aiutare."

Ziva sorride alla preoccupazione di Tony, anche lei lo è ma cerca di non darlo a vedere.
Entrambi danno un bacio sulle guance di Alex che sorride felice, poi escono per andare al lavoro.

"Quanto timore... noi ci divertiremo un sacco, vero Alex?"



La giornata sembra non passare mai tra casi irrisolti e scartoffie, Gibbs, vedendo Tony un pò agitato, lo chiama nel suo 'ufficio', blocca l'ascensore come di consueto e lo guarda sorridendo.
"Cosa succede Tony?"
"Non lo so... di cosa parli? Non succede nulla, va tutto bene, nessun problema, non lo vedi anche tu? Non succede nulla, davvero!"

Lo sguardo terrorizzato di Tony e la frase sparata a gran velocità non lo convincono per niente, così va dritto al punto "Alex è con tuo padre, è al sicuro! Dagli un'opportunità...!"

"È quello che sto facendo... ma... non sono mai sicuro di mio padre, sono certo che quando si stancherà di stare con Alex lo lascerà solo come faceva con me da piccolo... a 5 anni mi lasciò solo per una settimana per uscire 'per lavoro', come dice lui e non sai quante gliene ha dette mia madre! Lei era in viaggio e si è fidata di lui... io ci provo, ma... ricordo ancora quel periodo... non riesco a stare tranquillo!"
"Tony, c'ero anch'io quando ti ha promesso di non darti più preoccupazioni, devi provare a dargli più fiducia..."
"Mi fiderei di più se lo tenessi tu che lui... tu almeno ci sai fare anche se sei... un pò spaventoso a volte, senza offesa, naturalmente!"
"Capisco cosa vuoi dire, non posso darti torto. Se non sei sicuro, chiamalo!"

Annuisce, tenendo lo sguardo preoccupato al pavimento, Gibbs con l'indice gli solleva il mento perchè possa guardarlo negli occhi "Hei... impara a fidarti un pò... tuo padre è cambiato da allora, lui è qui per te!"
"Spero con tutto il cuore che sia così..."

Gibbs sblocca l'ascensore, tornando in ufficio dagli altri, mentre Tony si allontana per chiamare suo padre a casa.

Ziva guarda Gibbs con sospetta preoccupazione e si avvicina veloce alla sua scrivania per parlargli.

"Cosa succede?"
"Il solito Tony, Ziva! È preoccupato per Alex, teme che Senior si stanchi di lui e lo lasci solo..."
"Già, lo capisco in parte... lui ha già vissuto la stessa situazione da piccolo..."
"Lo so, me ne ha parlato... deve dargli un pò di fiducia, le persone cambiano..."
"Anche Senior?" lo guarda speranzosa di risposte positive ma lui sa che in realtà non tutti cambiamo, soprattutto non sempre cambiano positivamente "Lo spero per lui... o Tony sarà una furia!"

"Papà?"
*Junior... qualcosa non va?*
"Beh... ero preoccupato. Tutto bene con Alex?"
*Si, certo, ne dubitavi? È passata la tua vicina di casa poco fa... è venuta a controllare la situazione...*
"Oh, bene... allora tutto a posto... Torniamo tardi stasera, puoi mettere tu a letto Alex per favore? Se accendi lo stereo a basso volume in camera si addormenta subito..."
*Certo! Lo farò... per le nove va bene?*
"Si. Non stare sveglio ad aspettarci, ok?"
*Ok, figliolo... ti farò trovare la cena pronta!*
"Oh... grazie, non cen'era bisogno..."
*Non ti preoccupare, figliolo, lo faccio volentieri...!!*
"Grazie, papà!"

Chiude la chiamata dandosi mentalmente dello stupido 'Come ho potuto dubitare di mio padre... in fondo si è proposto lui come baby sitter...'

Torna in ufficio scuotendo la testa, Gibbs lo guarda perplesso "Allora?"
"Allora... avevi ragione tu, va tutto bene!"
"Vedi, ogni tanto dovresti darmi ascolto..." in realtà anche lui era preoccupato dopo le confessioni di Tony, ma ha nascosto i suoi pensieri dietro la convinzione che in fondo Senior è il nonno di Alex e non avrebbe certo permesso che stesse male all'insaputa di Tony.

Ricominciano a lavorare insieme, senza più pensare ad Alex, proprio come ai vecchi tempi.

Tornano a casa senza far rumore verso mezzanotte, accendono le luci e vanno subito a controllare Alex in camera, che dorme beato, assicuratisi che sta bene vanno in cucina e mangiano la cena preparatagli da Senior.

"Devi ammetterlo, Tony... è stato davvero bravo!"
"Si, non c'è che dire... sel'è cavata bene dopotutto, forse sbagliavo a non fidarmi!"

Ziva sorride, gli siede sulle ginocchia iniziando a strofinarsi contro di lui come un gatto in cerca di coccole, facendolo ridere "Ahahah! Ora ti metterai anche a miagolare?"
"Miaooooo... frrrrr frrrrr..."

Si mettono a ridere per quei giochini da bambini.

"Mia dolce gattina, è ora di andare a dormire..."

La solleva prendendola in braccio e la porta in camera, facendola sdraiare su un lato mentre lui va dall'altro.

Ancora vogliosa di coccole, appoggia la testa suo suo petto, accarezzandolo con la mano.

"Buonanotte, Tony..."
"Buonanotte, Guanciotte dolci!"

Se Si Potesse Non Morire 2 - Un Arrivo InaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora