Ogni uomo è collegato ad un altro uomo per mezzo del destino, strano filo conduttore di un intero mondo.
Certi avvenimenti sono dettati dal fato e neanche la ragione umana può permettersi di andare contro a tanta forza.
Tanta gente crede che sia l'uomo a dettare le condizioni della propria vita, che sia l'uomo il motore dell'intera esistenza.
Altra crede alle coincidenze.
Altra ancora ai miracoli.
Ma esiste anche qualcuno che ripone un pizzico di fiducia in quel destino a volte buono, a volte catastrofico.
Liam aveva sempre pensato che l'incontro avuto con Nicholas, un paio d'anni prima, fosse stato guidato da una strana forza.
Si era ritrovato a pensare che quella forza non fosse del tutto casuale.
Lui ci credeva al destino.
Ma adesso non ne era più tanto certo.
Qualsiasi cosa la vita avesse avuto in serbo per lui, Liam l'avrebbe ritenuta una banale casualità: non aveva più ragione nel credere al caso.
La metropolitana di New York era il posto più affollato che avesse mai visto in vita sua.
La gente camminava, troppo presa dai propri pensieri, annullandosi quasi da tutto il resto.
Ecco.
La metropolitana era un covo di pensieri.
E Liam ne rimase semplicemente affascinato.
Anche le strade erano affollate ed adesso il cielo era meno cupo: si stava già abituando a non vederlo quasi più.
Central Park distava una decina di minuti, così decise di camminare a passo lento come a voler gustare quella nuova aria.
Inoltratosi nel parco rimase sbigottito dalla visuale.
La vegetazione era fitta quasi come quella della foresta amazzonica e Liam iniziò a riflettere su quanto fosse contraddittorio l'uomo: inserire un pezzo di pura natura come quello all'interno di una grande città inquinata era l'ossimoro perfetto.
Nonostante ciò trovava quel parco magnifico.
Si sedette su di una panchina, chiuse le palpebre e allungò le gambe: lo faceva da quando aveva tre anni, era uno di quei vizi che ci si porta dietro per tutta la vita.
Ogni volta che si sedeva su qualcosa allungava le gambe.
Sospirò impercettibilmente come se non volesse rompere quella quiete che lo circondava con il suo dolore.
Intanto il suo corpo sembrava sprizzare frustrazione da tutti i lati, i muscoli evidentemente tesi e una strana smorfia sul volto.
Improvvisamente le immagini del giorno precedente presero vita nella sua mente e poté quasi accorgersi dei dettagli: la bocca semi aperta di Nicholas che sospirava pesantemente, i capelli ossigenati di Andy che si muovevano armonicamente assecondando a tempo il piacere del ragazzo.
Stava per aprire gli occhi, stanco di provare continuamente le stesse sensazione quando avvertì uno strano peso sulle gambe e sentì qualcuno imprecare.
"Merda!"
Liam schiuse completamente gli occhi accorgendosi che quel peso era in realtà un ragazzo disteso completamente sulle sue gambe.
Immediatamente capì che quel ragazzo non era spalmato sulle sue articolazioni per hobby.
"Oh scusami, i-io ... " sussurrò con un filo di voce Liam "Non volevo."
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Take Care. |Ziam Mayne|
FanfictionPuò un cuore spezzato ritornare a battere? Il caos e le luci di New York condurranno Liam a ritrovare una speranza ormai perduta fra le nuvole di un cielo troppo grigio e troppo stanco. [Ziam, accenni Nash/Larry]