Cause we know there's not much to say.

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Aveva appena finito di sistemare tutte le sue cose nella stanza adibita a guardaroba. Zayn era un tipo ordinato, aveva suddiviso le camice per colore, le scarpe per occasione.

Lui non era così meticoloso, ma poteva anche dirsi tranquillo sotto quel punto di vista.

Ora era disteso sul loro letto, esausto a causa del piccolo trasloco.

Lo sguardo era perso in direzione del soffitto, la mente che vagava fra i soliti pensieri.

Liam aveva già convissuto, sapeva cosa significava vivere sotto lo stesso tetto con una persona. Ma era ben consapevole del fatto che quella convivenza sarebbe stata qualcosa di diverso, di particolare. È tutto grazie a Zayn: non trovava le parole per descriverlo, per descrivere i sentimenti che provava, per ringraziarlo. Fu in quel momento che gli venne un'idea geniale. Prese il blackberry che giaceva sul comodino componendo, poco dopo, il numero del cugino.

"Ti manco già Lì?" sorrise sentendo la voce squillante di Ted. "Neanche un po'!" rispose il cugino.

Ted fece un verso scocciato "Mi offendi così!" aggiunse sarcasticamente.

Liam rise di gusto.

"Volevo chiederti se conosci qualcuno che lavori al molo."

"Molo?" domanda il cugino "Perché?"

"Mi serve una barca!"

Ted sbuffò "Non puoi scappare così da Zayn, non se lo merita!"

Liam rise.

"Sei pazzo?" fece "Non lo lascerei per nessun motivo al mondo! Voglio fargli un regalo."

"Oh! Come siamo romantici noi Payne!" esclamò l'altro "Comunque sei vai al molo 26 c'è una piccola cabina che affitta dei vecchi velieri, ormai dismessi. Niente di particolare, qualcosa di rustico ecco. Se pensi può esserti utile vai lì."

"Grazie cugino!" esclamò il castano "Sei il migliore!"

"Ricordati di me quando vincerai a poker!" esclamò chiudendo la conversazione.

"Voglio sapere dove mi porti!" esclamò il moro, sulla soglia della porta dell'appartamento.

"Non posso dirtelo." Rispose Liam. "Sei sempre così impaziente!"

"Ah beh scusa se il mio fidanzato mi ha fatto vestire come un'idiota e mi sta portando in un posto di cui non so nulla!" disse l'altro, riferendosi ai pantaloni che il castano gli aveva fatto svoltare fino alle caviglie.

"Fidati di me." Gli sussurrò sulle labbra, dopo che Zayn aveva chiuso la porta a chiave. Il moro unì le sue labbra a quelle di Liam, poi si recarono all'auto.

Il castano non era mai stato un grande autista, ma per qualche strana ragione guidare l'auto di Zayn non gli sembrava così difficile. Ed anche se New York era il traffico per antonomasia, quella sera era stato molto facile raggiungere il porto.

"Sai che non so nuotare, vero?" soffiò Zayn, ancora seduto al posto del passeggero.

"Tranquillo, non faremo mica una gara di nuoto!" gli rispose il castano, poi scesero entrambi dall'auto. Raggiunsero il molo 26 tenendosi per mano, l'emozione che cresceva nel petto di Liam.

Quest'ultimo condusse il moro sul ponticello del molo, fino a giungere di fronte ad una vecchia barca a vela.

La barca in questione era di modeste dimensione, un po' rovinata dal mare che aveva scorticato la vernice rossa. La vela era color panna, Liam l'aveva issata quando l'aveva affittata. Sulla fiancata destra c'era scritto "these ships don't sail away".

Take Care. |Ziam Mayne|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora