Non aveva mai trascorso un periodo di serenità così lungo come quello che stava vivendo a New York.
Non era solo l'atmosfera magica di quella città: certo, le luci di Times Square e la tranquillità di Central Park lo avevano aiutato a raggiungere quello stato di equilibrio mentale. Ma la parte più importante era senza dubbio Zayn.
Il suo Zayn. Che lo aveva aiutato a scoprire la città che non dorme mai, che lo aveva aiutato a superare momenti difficili, che lo aveva capito.
Che lo amava. Lo amava come nessun'altro aveva fatto prima d'ora.
La perfezione esisteva, adesso Liam ne era sicuro. Esisteva ed aveva un nome: Zayn Malik.
Tuttavia, quella mattina si era alzato con uno strano presentimento addosso. Uno strano flusso negativo lo aveva colpito durante la notte e non lo aveva più abbandonato.
Forse doveva modificare la disposizione della stanza per fare confluire tutto la positività verso il suo karma.
Stava iniziando a pensare come Ted.
Presto il taxi arrivò, perdendo un po' di tempo a causa del traffico.
Quando arrivò in azienda si accorse che qualcosa non andava neanche lì. I locali dell'immenso grattacielo erano praticamente deserti e quando Liam chiese alla receptionist, una certa Amanda, dove fossero tutti lei rispose che un brutto virus che metteva tutti a letto girava ultimamente a Manhattan.
Il ragazzo sospirò, prendendo quella notizia come un altro fattore da aggiungere alla sua cattiva sensazione. Una volta arrivato al 20esimo piano, quello che ospitava l'ufficio che divideva con Jess, si accorse che la sua collega era assente e che quindi, molto probabilmente, anche lei fosse stata colpita dal famoso virus.
Spese due ore, circa, a controllare i nuovi dati interni che gli aveva fornito Harry, quando qualcuno interruppe il suo lavoro.
"Buongiorno!" fece Zayn, portando un po' di luce in quella giornata buia del castano.
Liam accennò un sorriso "almeno tu ti sei salvato da questa moria generale" aggiunse, poi.
"Ho degli anticorpi di ferro, cosa credi!" gli rispose il moro.
Il ragazzo, seduto dietro la sua scrivani, fece spallucce e ripresa a digitare sulla tastiera del computer.
"Cosa c'è che non va?" gli chiese, allora, il compagno.
"Nulla." Rispose l'altro.
Il moro sospirò, guardando di sottecchi il suo ragazzo. "Ti conosco bene, Liam, dimmi cos'hai."
Il castano smise di lavorare, abbassando lo sguardo.
"Non lo so, Zayn, mi sono svegliato con questa strana sensazione. Sono convinto che succederà qualcosa di brutto."
"Quindi chiederti di venire a vivere con me la consideri una cosa brutta?" chiese, retorico, il moro.
Liam alzò lo sguardo, sorpreso dalla domanda da parte di Zayn. Si alzò, posizionandosi di fronte il suo ragazzo.
"Che vuoi dire?" chiese, sussurrando.
"Liam James Payne vogliamo portare il nostro rapporto ad un livello superiore e venire a vivere con questo musulmano?"
Le lacrime spingevano già ai lati degli occhi del castano che lo abbracciò, stringendolo forte a sé.
"E' un sì?" fece Zayn.
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Take Care. |Ziam Mayne|
FanfictionPuò un cuore spezzato ritornare a battere? Il caos e le luci di New York condurranno Liam a ritrovare una speranza ormai perduta fra le nuvole di un cielo troppo grigio e troppo stanco. [Ziam, accenni Nash/Larry]