"Perdonami. Non volevo, non ho mai voluto.
Farti male, era diventato necessario, dovevo, volevo, tenerti lontana.
Dalla mia vita, dal mio cuore.
Permetterti di avvicinarti, è troppo.
Io non posso, davvero, non lo posso fare.
Tu devi vivere la vita che meriti, quella che ti ho sempre negato.
Vai via, all'università, lontano.
Il più lontano da me e dalla distruzione che porto.
Perché io sono questo, distruzione e morte.
Sono come un veleno, uccido tutto quello con cui vengo in contatto.
Non cambierò mai, sono troppo...
Radicato, nelle mie convinzioni, nei miei modi di vivere.
Fuggi, salvati finché sei in tempo.
Te lo devo, per la tua famiglia e per la vita, che ti ho costretta a sopportare" mentre mi dice queste parole, mi prende le mani.
Sento le ossa scricchiolare, ma non mi importa.
Devo fargli capire che non è così che lo vedo io.
La verità rende liberi? Lo scopriremo subito."Ti amo" dico liberandomi da quel peso.
Carico tutte le mie speranze, la mia vita ed il mio cuore, in quelle due semplici parole.
Resta in silenzio, lo sguardo perso.Poi si alza, mi lascia le mani e mi volta le spalle.
"Non dovresti.
Non devi sentire questo per me.
Io non contraccambio il tuo amore.
Non posso amarti, non voglio amarti, né ora né mai.
La mia vita, per quanto caotica mi va bene così.
Mi dispiace Persefone.
Per tutto.
È meglio se te ne vai, vivi la vita che hanno le ragazze della tua età.
Ama, qualcuno che lo merita, qualcuno che vuole il tuo amore.
Ti auguro tutto il bene del mondo.
Addio, Sef"
Apre la finestra e salta giù, nella notte.Sono ancora in ginocchio, sul pavimento.
Il cuore straziato, l'anima lacerata.
Ci resterò per un bel pezzo...Tempo dopo...
"Buon Compleanno!" I ragazzi, mi abbracciano ed io ricambio meccanicamente.
Compio 18 anni oggi, e le valigie al piano di sopra lo dimostrano.
Me ne vado, ho parlato col Rettore, posso già prendere possesso del mio alloggio."Sei sicura di voler andare via? Magari cambierà idea..." Kostas.
"Non lo ha fatto in questi mesi, non lo farà adesso.
Lo sai, quando decide non torna indietro. Va bene così, starò bene.
Una nuova avventura, consideriamola cosi" cerco di crederci anche io, è dura."Ad ogni modo, questa sarà sempre la tua casa.
Se mai avrai bisogno, sai dove tornare" mi abbraccia, per la prima volta in 13 anni.
Lo seguono a ruota.Il taxi è arrivato, carico i bagagli e ci scambiamo un'ultima occhiata.
"Salutatelo per me. Ditegli che sto bene" chiedo loro."Certo,abbi cura di te e in bocca al lupo, per tutto."
Entro e mi costringo, impongo, a non voltarmi, mentre il taxi mi porta lontano, da quella che fino ad oggi era casa mia.
Non lo vedo sul tetto, in piedi.
Non vedo quando salta sul balcone, rientrando in casa.
Non lo vedo, mentre tira fuori una chiave, dalla tasca, per aprire quella porta, rimasta chiusa per anni.
Non vedo quando apre le imposte, che fanno entrare la luce.
Non vedo, quello che c'è appeso alle pareti.
Non vedo, le mille fotografie e ricordi di vita, che vi sono in quella stanza.
Non vedo che il soggetto, dapprima piccolo, è cresciuto man mano.
Non vedo la miriade di disegni che, sembrano ricoprire le pareti.
Non vedo, lui che si siede per terra sconfitto, prendendo tra le mani la foto col soggetto.
Una ragazza, dai capelli e gli occhi color dell'oro.Non vedo...
1 mese dopo...
La vita universitaria non è poi così male!
Certo caotica, tra lavoro in segreteria e studio.
Ma in compenso, le soddisfazioni fioccano.
Ho i voti alti in tutte le materie, i professori sono felici e mi sono fatta anche qualche amica.
Emerald, al primo anno come me.
È molto bella, lunghi capelli color cioccolata e due occhioni azzurri.
Viene fuori da una storia finita male, nonostante ciò è molto dolce e vitale.
Siamo in camera mia a studiare, visto che domani ci sarà una lezione molto importante.
La serata passa tra studio, scherzi e momenti di svago.
Sono quasi le 11 di sera quando andiamo a dormire.
Il mio ultimo pensiero va sempre a lui.
Marcus, chi sa cosa starà facendo, mi starà pensando?
Con questi interrogativi, chiudo gli occhi e mi addormento."Buongiorno, pronta per la lezione?" Em, mi saluta sorridendo.
"Sì, certo. Ma prima, possiamo fare colazione? Muoio di fame!" La imploro.
"Certo, ci vuole un bel caffè per iniziare bene la giornata" concede, approvando.
Mi sembra che qualcuno ci segua, mi volto di scatto ma non c'è nessuno.
Credo proprio che la mia speranza di vederlo, mi crei delle allucinazioni.In caffetteria c'è il pienone.
Riusciamo miracolosamente a prendere un caffè ed una brioche a testa.
Mangiamo in silenzio, nel nostro solito tavolino davanti alle grandi porte a vetro. Non posso fare a meno di guardarmi attorno, notando il tipo che sta nel posto più isolato e nascosto, intento a fissare la mia amica.
Sto per dirle questo, quando scuote la testa, come fosse immerso nei suoi pensieri.
Mi faccio troppi film mentali.
Tra l'altro mi pare di conoscerlo, credo si chiami Tristan.
Anche lui al primo anno."Meglio se ci avviamo. Almeno prendiamo subito posto" mi richiama la mia amica.
Ha ragione, la classe è deserta, prendiamo i posti migliori ed iniziamo a scambiarci pareri sul professore e sulle lezioni.
Siamo talmente prese che non ci accorgiamo che la classe si è riempita, ed il professore sta entrando.
"Buongiorno a tutti.
Come ho già detto ieri, oggi ci inoltreremo nei risvolti psicologici del grande Amleto.
Ma prima, voglio dare il benvenuto al nuovo iscritto, seppur fuori corso.
Prego, siediti e benvenuto."Ci voltiamo tutti verso il nuovo arrivato, con un sorriso.
Il mio lascia immediatamente il posto ad un'espressione più che sorpresa.
In maglioncino nero aperto, camicia, cravatta e jeans, c'è lui in piedi.
Il mio Marcus....Continua....
Ciao lettori! Allora, che ne pensate di questo capitolo? Marcus, ha rifiutato di nuovo Sef, perché?
Secondo voi, le parole che le ha detto erano veritiere o stava mentendo? E la stanza, avete capito cosa contiene?
A quanto pare, però, non è riuscito a starle lontano a lungo. Vi è piaciuta la sorpresa? Cosa pensate che accadrà, adesso che si è iscritto anche lui alla stessa facoltà?
Detto questo, vorrei fare solo una precisazione...
Ho pensato di intrecciare questa storia ad una già scritta. Chi ha letto Dark Net, infatti, riconoscerà Emerald e Tristan. Non saranno personaggi di spicco, solo un piccolo accenno.
Beh è tutto, scusate se mi sono dilungata tanto, un bacio e, spero, ci vediamo nei commenti.
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VampirSIAE. Cosa succede quando sei stata cresciuta e costretta a vivere,con l'uomo che ha ucciso la tua famiglia? Volete saperlo? Leggete la mia storia... Pubblicato il 4 agosto 2016.