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<<Ben svegliato>>
La voce dolce di Ethan mi sveglia, sento immediatamente il mal di testa incombere, acciglio per il dolore. <<Tieni, è un' aspirina, la prendo sempre la mattina dopo essere andato ad una festa>>
<<Grazie>>
Questo ragazzo non mi conosce da neanche una sera e si è già preoccupato per me, è davvero speciale. Ingoio la medicina e mi rassereno scoprendo che non ha un sapore sgradevole, ma che sa di arancia, <<Almeno non ho L'alito cattivo ora>>, gli dico mentre mi avvicino alle sue labbra. Dopo esserci baciati mi sorride, <<Cosa c'è?>>
<<Nulla... È che penso che tu mi piaccia, beh, non ti conosco molto bene, ma ieri sera sono stato veramente tanto bene con te. In sostanza, vorresti uscire con me oggi?>>
Arrossisco, nessuno mi aveva mai chiesto di uscire prima d'ora. <<Oh.. Ehm.. Certamente!>>
<<Davvero?>>, i suoi occhi si illuminano, mostrando il colore chiaro dell'iride. <<Certo, a che ora?>>
<<Ehm... Ti va bene alle 15:00? Se vuoi ti vengo a prendere con la mia macchina>>
<<Perfetto>>.
Guardo l'orologio e sussulto, sono le 14:00! <<Oddio, potresti farmi il favore di riaccompagnarmi a casa?>>, Ethan annuisce e corro a sistemarmi per sembrare almeno presentabile.
Arriviamo a casa e sono le 14:30, <<Grazie mille, ci vediamo dopo!>>, <<Yep>>. Corro a casa senza neanche salutare mia madre, devo prepararmi subito. Decido di mettermi una camicia color jeans con una t-shirt bianca e lo stesso paio di jeans che avevo già indosso. Appeno scendi dalle scale il campanello suona, sento le farfalle nello stomaco. <<Entra>>, <<Buongiorno>>, dice Ethan a mia madre, lei mi guarda con uno sguardo interrogativo, ma so che ha capito tutto. <<Mamma, lui è Ethan. Ethan, lei è mia madre Jennifer>>,
<<È un piacere conoscerti>> dice mia madre con un sorriso smagliante, è evidentemente contenta che ho conosciuto qualcuno. <<Bene noi andiamo, ciao mamma>>, <<Ciao, non fare tardi!>>.
Saliti in macchina, Ethan mette in moto e parte. <<Dove vuole andare signor Miller?>>
<<Mi porti al parco qui vicino per favore>>, gli rispondo fingendo un accento inglese, mi sorride e io mi accendo, è mai possibile che se questo ragazzo muove un dito io cado ai suoi piedi?
Arriviamo e iniziamo a passeggiare per la stradina in ghiaia, le nostre mani si sfiorano varie volte, ho la pelle d'oca. <<Questo posto mi rilassa sempre>> gli dico,
<<Perché?>>,
<<Non lo so, sarà per il silenzio è il vento leggero che tira. Quasi mi dispiace che molto presto questi alberi saranno senza neanche una foglia>>. Mentre parlo, Ethan avvicina le sue dita alle mie, piano piano sempre di più. <<Io amo la natura in autunno, i colori che ha... È bellissimo, non trovi?>>, il mio battito cardiaco accelera, come il mio respiro. Amo le sue dite intrecciate alle mie, mi sento protetto. <<Vuoi vedere un posto?>>, annuisce e inizio a tirarlo fino al gruppo di alberi in fondo al parco. Arriviamo al piccolo laghetto, la luce passa a malapena tra le foglie degli alberi, due cigni stanno fermi sull'acqua. <<Wow>>, dice Ethan stupito. <<Ho scoperto questo posto da piccolo, quando i miei genitori iniziarono a litigare seriamente. Ogni volta che litigavano uscivo dalla finestra e venivo qui, c'è una pace unica>>. Mi siedo sulla riva del lago e Ethan mi segue, mi mette il braccio sulla spalla per farmi avvicinare più a lui. <<Facciamo un gioco. Ci facciamo delle domande a vicenda e rispondiamo>>
<<Ok, inizio io. Quando hai scoperto il tuo vero orientamento?>> gli chiedo.
<<Più o meno già da piccolo. Alle elementari avevo solo amiche femmine, ma sapevo che non provavo sentimenti solo per loro. Col tempo capii meglio tutto e mi accettai. Te invece?>>,
<<Io l'ho scoperto da poco. Anch'io da piccolo avevo solo amiche femmine, però non capii che non mi interessavano. I miei compagni di classe delle elementari mi prendevano in giro, dicevano che sembravo una femmina. Continuano tutt'ora, ma fanno cose peggiori>>,
<<Mi dispiace tanto, se lo fanno di nuovo se la vedranno male. Ma come hai capito di essere gay?>>, Pronto per fargli sapere la verità? Mi ricorda la mia mente. <<Io... Me l'ha fatto capire Christian, il mio migliore amico>>, Ethan sbarra gli occhi, <<Te e lui...>>,
<<No no no, assolutamente no. Parlando. Non abbiamo fatto nulla>> Lo interrompo. Non credo che sia ancora il caso di dirglielo, <<Ah, ok. Ti va di parlarmi un po' di lui?>>, <<Certo. Si trasferì davanti casa mia più o meno quando avevamo entrambi 7 anni. Ci conoscemmo per la prima volta quando la madre ci portò una torta, iniziammo a parlare e andare fuori a giocare insieme. Col tempo crescemmo, insieme. Diventammo sempre più legati, forti quanto le radici di un albero. Fino ad adesso, adesso che lui è in come e io non posso più vederlo perché una presuntuosa del cazzo si è messa in mezzo. Era la ragazza che aveva conosciuto nelle vacanze estive a Pacific City, ha detto all'infermiera che io non ero il fratello ma il suo migliore amico. In poche parole non ho più l'accesso per entrare in terapia intensiva e non lo vedo da tre mesi e mezzo>>,
<<Che stronza quella tipa... Ma se fossi stato in te sarei corso in ospedale e sarei andato a vedere Christian, fottendomi di tutti>>,
<<Già>>.
Ethan inizia a guardarmi, a squadrare ogni centimetro del mio volto, delle mie labbra, dei miei occhi. Si avvicina a me, <<Sai una cosa? Non ho mai pensato che una persona mi potesse piacere sul serio in così poco tempo>> mi sussurra all'orecchio sfiorandolo con le sue labbra. Lo prendo per le spalle e lo allontano <<Cosa trovi di così grande in me? Io sono un disastro. Se ti avvicinerai ancora a me finirai per farti del male>>,
<<Te sei il Mio disastro>>, mi prende e preme le sue labbra sulle mie, inizia a baciarmi con dolcezza, la sua lingua sulla mia, sento un sapore di fragola, il suo profumo mi inebria le narici. Lui mi inebria, mi inebria molto più dell'alcol o di qualsiasi stupefacente.
Il nostro bacio viene interrotto dalla suoneria del mio telefono, mia madre. <<Mamma arrivo subito scusa, sì. Ciao>>.
<<Sono le 20:00. Il tempo è volato>> sorrido.
Arrivati a casa Ethan mi da' il suo numero di telefono e mi saluta dandomi un piccolo bacio, <<Alla prossima>>,
<<Alla prossima>>, il suo sorriso è sempre bellissimo. Vedo la sua macchina allontanarsi. Mia madre esce dalla porta di casa preoccupata, <<È un'ora che ti aspetto! Dove sei stato?>>,
<<Scusa ma oggi sono particolarmente di buon umore, non ho tanta voglia di polemiche. Ti voglio tanto bene, lo sai>> sospira e le do un bacio sulla guancia, le stesse labbra che poco tempo fa erano sulla bocca di Ethan. Mentre mangiamo racconto tutto a mia madre, della festa, di Ethan, di quello che abbiamo fatto oggi. Ho sempre raccontato tutto a lei, la nostra fiducia è come quella tra me e Christian. Vado a letto con Ethan tra i miei pensieri, è sempre ovunque, persino nella mia mente.

Innamorato Di LuiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora