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<<E tu chi sei?>>, sento come se il mio cuore stesse salendo fino alla gola, Amnesia. La risposta a tutte quelle domande, Amnesia. La guardia mi prende all'improvviso con forza, le sue braccia intorno a me, lo stesso corpo che è stato stretto qualche minuto fa da Ethan. <<Lasciatelo stare>>, dice con rabbia Adam. Mi stupisco quando sento il mio respiro tornare normale, mi hanno mollato.
Mi avvicino piano a Chris, come se fosse un alieno appena sceso sulla Terra. <<Quindi? Chi sei?>>,
<<Davvero non ti ricordi di me?>>, la mia voce che trema non fa che aumentare la voglia di scoppiare a piangere sul posto. Scuote piano la testa e le lacrime scendono a fiumi. Con uno sforzo sovrumano provo a rispondere, <<Sono Jonathan, il tuo migliore amico. Ne abbiamo passate tante assieme, sai?>>, mi asciugo le lacrime, cercando di ricompormi.
<<Raccontami>>, mi stupisco,  il suo carattere, la sua curiosità, è rimasta sempre la stessa.
<<Mi dispiace, John, ma dobbiamo andare>>, mi dice Adam. Mi alzo dal letto, <<Ti prometto che ti racconterò tutto, un giorno>>
Mi incammino per il corridoio insieme al padre di Chris.
<<Lo dimetteranno fra qualche giorno, il tempo di fare i controlli necessari e tornerà a casa>>,
<<Ok, comunque grazie per prima, con la guardia>>,
<<Non c'è problema, avevi il diritto di rivederlo dopo tanto tempo>>.

Saluto Adam e entro in macchina, mia madre mette in moto e neanche dopo dieci metri scoppio di nuovo a piangere. Tutta la tristezza accumulata nel tempo la sto sfogando nell'abitacolo di un automobile, in una fredda nottata di inizio ottobre. <<Prima o poi mi spieghi tutto, ok?>>, annuisco alle parole di mia madre, mentre mi lascio consolare.
Ethan é ancora a letto che mi aspetta, si alza immediatamente quando mi vede con le lacrime agli occhi. Affondo la mia testa fra le sue braccia, <<Che è successo?>>,
<<Devo raccontarti un po' di cose, basta che non cambierai il modo di vedere le cose tra noi>>,
<<Non succederà>>.
***
<<...E adesso non ha più memoria di tutto quello che successe fra noi. Dall'inizio...>> esito un attimo, è come se tutti gli episodi di me e Christian, insieme, mi stessero passando davanti agli occhi.
<<Alla fine. Tutto in fumo, senza traccia.>>, Ethan prende il mio viso e il mio sguardo perso incontra i suoi occhi color ghiaccio. <<Ora che mi hai raccontato tutto sento ancora di più il bisogno di starti accanto>>, mi sussurra queste parole, talmente piano che le sue labbra mi lasciano capire quello che dice. Senza pensarci troppo mi avvicino alle sue labbra e lo bacio, uno di quelli da cui non ti staccheresti mai, quelli dolci ma allo stesso tempo intensi. Mi accorgo solo quando sento il sapore leggermente salato delle lacrime che sto piangendo, Ethan si stacca e mi passa le dita sulle guance, asciugandomele. <<Devi promettermi una cosa>>, mi dice lasciandomi le sua mani sul viso, annuisco piano, i miei occhi bruciano per quanto sto piangendo. <<Nonostante tutto, tutto quello quello che ti si pari davanti, che sia un  sassolino o un macigno, devi usare tutte le forze necessarie per toglierlo dalla tua strada. Se avrai bisogno io ci sarò, ti potrò aiutare, basta che me lo dici e io sarò con te. Ok?>>,
<<Ok>>,
<<Bene, nel weekend vai a trovare Chris, se mi vorrai, sai dove trovarmi>>, faccio trasparire un piccolo sorriso in tutta quella disperazione repressa.

La mattina a scuola inizia male con Mia che mi passa affianco, senza fermare il suo passo veloce, cercando di sembrare indifferente, ma è come se sentissi il suo dolore, dentro di me. Quella ragazza con sempre i soliti libri fra le braccia, dalla lunga chioma nera, dal carattere impulsivo, si è instaurata dentro me, fin da quando eravamo piccoli. È entrata nel mio cuore e non è più uscita. Adesso non so cosa abbia fatto, se n'è andata? Sento un vuoto dentro di me. Pensavo che la maggior parte delle domande abbiano trovato una risposta ma, evidentemente, quelle riguardanti Mia no. Entro in classe, la prof inizia tutto dicendoci di avere una bella notizia per noi: Chris tornerà in classe molto presto. Io mi stupisco per altro, la faccia inconfondibile di Mia. Quella che faceva quando litigavamo per delle cazzate, quella faccia che ti dice "quello che mi hai detto non mi sfiora nemmeno". È stravolta tanto da quel pomeriggio da non saltare di gioia come gli altri fanno. Ha quel l'espressione che ho io quando guardo i finti pianti che si fanno le conduttrici dei talk show.
Sento il bisogno di scoprire cosa sente dentro di lei, ma ho altre cose a cui badare. Non voglio sentirle dire che è come se dentro di lei non ci fosse più nulla, ci starei male il doppio di come lo sia già.
Mi sento un egoista per quello che sto facendo ma voglio un po' di tregua da tutto. Voglio staccare la spina per un po'.

Innamorato Di LuiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora