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<<C'é un peró>>, ci comunica l'insegnante.
<<Christian soffre di amnesia da quando si é svegliato, quindi, si ricorderà poco o niente di voi>>, l'euforia generale tace, in un grande silenzio. L'aria si fa pesante, è come se sentissi dentro di me la felicità dei miei compagni che svanisce velocemente.
Ormai ho già metabolizzato bene la cosa, mi manca solo si far ricordare qualcosa a Chris. Cose essenziali, non voglio assolutamente fargli ritornare in mente ricordi di noi due insieme. A pensarci mi viene ancora la pelle d'oca, i brividi lungo la schiena. Scuoto la testa per cercare di ritornare alla realtà, la professoressa ha già iniziato la lezione ma mi ero completamente perso nei miei pensieri.

La giornata passa veloce. Mia non cambia sguardo o espressione per neanche un secondo. Mi sto iniziando a preoccupare seriamente, ho paura che sia diventata come quei ragazzi che non spiccicano parola, che non condividono i loro pensieri per paura di essere presi di mira o quant'altro. Tornando a casa vedo la macchina di Adam, pronto per salutarlo proprio quando vedo Chris uscire dalla macchina con cautela. Dalla mia bocca non esce un suono. Adam mi vede, mi saluta, nota la mia sorpresa e fa una piccola risata filosofica.
<<Sapevo che non te lo saresti aspettato. L'hanno dimesso prima, si vede che hanno fatto in fretta con gli esami. Hanno detto che ha dei ricordi annebbiati, se vuoi venire dopo sei benvenuto, ci sei mancato. Come Chris alla fine>>, ecco il motivo della sua felicità.
È felice nonostante che suo figlio non si ricordi di lui o, almeno, in parte. <<Certo, verso le 15 va bene?>>, dico esitano per qualche secondo. <<Perfetto, ci vediamo dopo John>>, <<A dopo>>. Il mio cuore salta quando vedo Chris salutarmi piano con la mano, i ricordi di noi bambini riaffevoliscono. Di quando ci incontrammo per la prima volta, nell'imbarazzo imparammo a conoscerci.
Lo saluto e vado veloce in casa, mi chiudo la porta dietro le spalle, un sorriso mi compare come d'improvviso, da solo.
•••
Facendo i compiti vedo che sono le 14:30. Decido di prendere foto, oggetti che segnarono gli anni del rapporto fra me e Chris. Cose che ci hanno accompagnati, tra risate e litigate, a quello che eravamo e quello che saremo ancora.

Busso alla porta e Grace mi apre quel sorriso che mi accoglieva ogni volta che entravo in quella casa. <<Chris è in camera sua>>, la ringrazio e con passo veloce arrivo al corridoio che porta alla stanza. Apro la porta e lo vedo sdraiato sul letto, con uno sguardo un po' perso. <<Oh, sei qui. Sei... Jonathan? Non me l'hanno detto, solo che mi ricordi qualcuno. È come se sentissi che tra noi c'è stato qualcosa>>, appena finisce di parlare lascio la scatola cadere a terra o lo abbraccio, talmente forte che potrei fargli male. Quanto mi è mancato stringerlo di nuovo...
<<Bene, ti ho portato qualche cosa che potresti ricordare>>, inizio col prendere un paio di occhiali da sole. Due estati fa li ho comprati in un negozietto a Pacific City, li ho cercati in lungo e in largo perchè volevo prendere proprio questo tipo e non li trovavo.
<<Un giorno te li avevo dati ma dopo qualche ora ti caddero dalla testa e una lente si ruppe. Ti sentivi in colpa talmente tanto che mi chiesi così tante volte scusa che persi il conto. Ricordi?>>, Chris scuote la testa. Sospiro e prendo un'altra cosa dalla scatola, il suo anello. Un semplicissimo anello color argento che un giorno, a scuola, gli presi. <<Qualche volta mi dicevi pure che dovevo ridartelo, ma mi ci ero così tanto affezionato che mi rifiutavo sempre>>,
<<Questo me lo ricordo, molto vagamente, ma ricordo che te l'ho chiesto molte volte>>,
<<Beh... Questo è vero>>

Siamo stati a parlare fino a quando Grace mi ha chiesto se volevo restare per cena, vedo l'ora, sono le 19:30. Il tempo è trascorso così in fretta insieme a lui. Mi vengono in mente i pomeriggi interi a cazzeggiare in camera mia, i silenzi non imbarazzanti, i discorsi che mi faceva perchè non mi piacevano le canzoni che ascoltava lui.
Durante la cena mi viene in mente che in classe si è parlato di fare una festa per il ritorno di Chris, <<Vi andrebbe bene?>> chiedo a Grace e Adam. Non li vedo molto convinti ma acconsentono comunque.
<<Mi raccomando di una cosa però. Devi dire ai tuoi compagni di andarci piano con i saluti o di non chiedergli se si ricorda di loro. È ancora in fase si riabilitazione>>,
<<Certo, sarà fatto>>.

Finiamo di mangiare e riordino le mie cose. <<John?>>, mi chiama Grace.
<<Sí, dimmi>>,
<<Domani potrebbe venire Christian a dormire da te? Mi piacerebbe se voi due ritornaste quelli di un tempo>>,
<<Certo>>,
<<Grazie>>, mi dice avvicinandosi a me. Mi stupisco quando vedo che mi abbraccia, ricambio cincedola con le braccia.
<<Ci sei mancato, John>>

Innamorato Di LuiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora