Nina mi parlava sempre della Spagna.
Adorava quel paese:
l'aveva visitato spesso con la sua famiglia quando era bambina.
L'idea di andarci la prima volta da adolescente l'aveva elettrizzata così tanto da farle mandare cartoline da lì a tutte le sue amiche più strette, comprare tanti souvenir e scattare uno svariato numero di foto.
A volte mi parlava in spagnolo, per farmi confondere.
E alla fine ridacchiavamo per finire a baciarci sotto al sole o sotto una trapunta di stelle.
Barcellona era una città calda e piena di vita.
Ovunque ti girassi la gente parlava, mormorava, correva, si nascondeva in un mare di folla, ti stupiva.
Di essa mi colpì la Sagrada Familia. Non ero mai stato un ragazzo credente, ma qualcosa in quella cattedrale mi piacque molto.
La visitai ogni giorno e non seppi come, ma il mio cuore mi spinse a pregare.
Pregare che lei potesse tornare da me, pregare che la mia vita potesse cambiare, pregare che un giorno tutto sarebbe tornato come prima.
Pregare di poterla riabbracciare.
Pregare che potessi avere la forza di perdonarla.
E pregare che mi chiedesse scusa.
STAI LEGGENDO
»Binario Nove; Calum Hood
FanfictionIn cui un ragazzo invisibile, vittima di un tradimento, va di città in città per dimenticarsi della ragazza che ama. (Spin-off di Jet Black Heart)