Capitolo 9- Hold it.

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Mercoledì arrivò in fretta ed in questo modo, ero già a metà settimana.

Il pomeriggio avrei dovuto accompagnare Deeze al centro commerciale e non avevo una gran voglia di farlo.

E come se non bastasse, il bacio con Luke ritornava in mente ogni secondo.

Dopo la conversazione imbarazzante che avevamo avuto, ero scappata da casa sua, non restituendogli nemmeno la felpa.

E per questo, quella mattina, avrei dovuto consegnargliela.
Ero venuta in macchina con Michael ed Ashton, che di solito litigavano, ma quella mattina Ashton era completamente freddo.

"Ashton, si può sapere che hai?"

"Zitto Michael."

"È due giorni che stai così, ho fatto qualcosa di male?"

Ashton sorrise malizioso, poi ritornò a mordersi il labbro inferiore.

Michael lo guardò un attimo, poi distolse lo sguardo mordendo anche il suo labbro inferiore.

"Qualcuno qui dentro, ha intenzione di spiegarmi che sta succedendo?"

"Oh, guarda! Siamo arrivati a scuola, Les, raggiungi Luke o chi vuoi, ciao." Ashton mi sbattè fuori dalla macchina, andando con Michael a cercare parcheggio.

Scossi la testa, ripromettendomi di parlare al più presto con Ashton o Michael.

Cercai di evitare gli sguardi di tutti gli studenti, a causa del nuovo completo che indossavo, e cercai di evitare anche Luke, per paura che potessimo riparlare del giorno precedente.

"Ehi, Les!"

Calum era dietro di me, e mi stava parlando di nuovo. Eppure la cosa non mi toccava più di tanto.

"Oh, ciao Calum." Niente battito accelerato. Ma che diavolo mi stava succedendo?

"Volevo chiederti se ti andava di uscire tra qualche pomeriggio. Venerdì sei libera?"

Mi stava chiedendo di uscire. Durante il giorno della settimana peggiore.

Mai fidarsi degli uomini.

Ma Calum sembrava sincero, cosa avrebbe dovuto farmi?

Mai fidarsi degli uomini.

Aspettavo questo momento da una vita.

Mai fidarsi degli uom-.

"Va bene, dove ci vediamo?"

"Vicino al parco c'è un bar, magari andiamo lì e poi facciamo un giro al parco, ti va bene?"

"Benissimo."

Calum fece per aprire bocca, ma qualcuno dietro di lui lo precedette.
"Calum, ti devo chi- oh ciao, Les."

Luke era accanto a Calum, e se qualcuno avesse potuto descrivere il mio imbarazzo in una scala da uno a dieci, avrebbe sicuramente detto diecimila.

"Ciao Luke..."

"Amico, che dovevi chiedermi?"

"Uhm, nulla, anzi, vado."

"Aspetta, Luke, tieni la felpa." Gli porsi la felpa, e lui fece una smorfia.

"Puoi tenerla, non preoccuparti."

Ed entrò in una classe.

"Les, puoi darmi il tuo numero? Sai, in caso di cambio di programma."

"Uh, certo." Presi il suo cellulare, scrissi il numero e lo salvai in rubrica.

"Vedi di chiarire con Luke, a domani."

"A doman- aspetta, cosa?"

Calum rise, poi entrò in una classe.

Aprii il mio armadietto, sperando di trovare il libro che cercavo, poi lo chiusi ed entrai nella classe di inglese.

Michael entrò venti minuti dopo l'inizio della lezione, mordendosi il labbro inferiore.

"Ben arrivato Clifford, dov'è stato in questi venti minuti?"

"Lasci stare."

Si sedette accanto a me, non degnandomi di uno sguardo.

"Pss, Michael."

"Cosa."

"Che succede?"

"Niente."

"Come no. Ed io sono la regina Elisabetta. Dimmi, Mike."

"Non succede niente, okay? Fammi seguire la lezione, adesso."

Lasciai perdere, me lo avrebbe detto Ashton.

Qualche ora dopo, le lezioni terminarono, e mi preparai psicologicamente alla seduta di shopping pomeridiana.

How To Be(come) The First Choice: Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora