Prologo: Categories.

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Les di qua, Les di là, Les sti cazzi.

Les era stanca.

E wow, che intuito, Les ero io.

Avete presente le ragazze popolari, che sculettano in mezzo al corridoio?

Ecco, non ero una di quelle.

Avete presente le ragazze con un sacco di amiche, di quelle che sanno sempre tutto di tutti?

Ecco, non ero nemmeno una di quelle.

Avete presente le sfigate totali, quelle che nessuno vede e nessuno ascolta?

Ecco, non ero neanche una di quelle.

Perciò, io, chi ero?

Avete presente le fuori categoria?

Bene, io ero una di quelle.

Avevo una sola amica, che faceva parte del primo gruppo, Deeze, e a rigor di logica, anche io sarei dovuta rientrare in quello.
Ma in fondo, a chi interessavo io?

A nessuno. Quindi, niente popolarità per la sottoscritta.

Avevo tre amici, che adoravo, e che mi supportavano molto. Unico problema?

Erano maschi.

Tutto questo mi riportava a quando avevo chiesto a Michael di comprare gli assorbenti.
Ritornò al college con le salviettine struccanti. E tutto questo solo perché Dee aveva da fare con le cheerleaders.

Michael, Ashton e Luke, erano la cosa migliore che mi sarebbe mai potuta capitare.
Mi consolavano quando avevo le crisi di identità, quando avevo il ciclo, quando la mia serie tv preferita finiva.

Sì, soprattutto nell'ultimo caso.

Ma ovviamente, essendo maschi, non riuscivano a capire il mio desiderio di entrare a far parte di una delle tre categorie.

Magari nella prima.

Ma ovviamente, essendo una sfigata patentata, ciò era praticamente impossibile.

E parole di Ashton: "nulla è mai impossibile per Leslie Williams."

Peccato che lui non sapesse nulla dei disagi dell'essere donna.
Perché non ero nata maschio?
E sì, lo recriminavo continuamente ai miei genitori.
Colpa vostra, adesso ve ne prendete la responsabilità.

E anche se i miei genitori non erano del mio stesso avviso, si sarebbero fatti andar bene la cosa, dato che ero figlia unica e che avrei dovuto sopportare loro per tutti i giorni della mia vita.

Tornando a noi, ogni giorno della mia vita, dovevo condividere il mio ossigeno con Ash, Luke e Mike, per non parlare delle volte in cui Dee aveva una nuova cotta e veniva a raccontarmi vita, morte e miracoli della sua vittima.

La vera domanda era: ma perché tutti guardavano lei, e non me?

Avevo qualcosa di sbagliato? Brufoli sul naso, caccole incrostate? Ma diamine, che avevo fatto di male?

Ogni giorno era una tortura. Ogni giorno, almeno un ragazzo veniva a chiedermi il numero di Dee, e il giorno successivo si fingeva il migliore amico della sottoscritta per parlare con la grande capitana delle cheerleaders, che detto tra noi, si ingozzava di cibo spazzatura.

E il bello, era che molte volte, non sapevano neanche come mi chiamavo.

Ed era per quel motivo che, ogni giorno, tornavo a casa con delle crisi isteriche da far concorrenza a quelle di Chanel #1 in Scream Queens.

Tornando nuovamente al discorso principale, Ashton faceva parte del club di scacchi, Michael adorava gli unicorni arcobaleno, e Luke era il popolare della scuola.

Le ragazze gli sbavavano dietro, e per carità, c'erano anche alcune passabili, ma avrebbero dovuto smettere di flirtare con Luke davanti a tutti, specialmente davanti alla sottoscritta, pensando che fossimo fidanzati e che mi ingelosissi e lo lasciassi.

Ogni volta che vedevano Luke iniziavano battutine del tipo: "Ehi, mi chiamo Kylie, ma tu puoi chiamarmi stasera".

E la risposta di Luke era: "Ciao Stasera."

Ditemi se non avrei dovuto dare una medaglia a quel ragazzo.

Quindi, potendo ricapitolare la mia vita, la si poteva descrivere in quattro parole.

Per sempre migliore amica.

E per questo motivo, decisi di rivolgermi a Luke, per diventare popolare e far sì che tutti i ragazzi sbavassero ai miei piedi.

Peccato non aver capito che avevo fatto troppi errori di valutazione, e che il mio piano sarebbe fallito.

Ma quando me ne accorsi, fu troppo tardi.

Questo è il prologo della storia, per farvi capire un po' la protagonista e i personaggi. Spero che vi piaccia, e...
DEVO SMETTERE DI SEMBRARE SERIA QUANDO INVECE NON LO SONO, CIAO.

How To Be(come) The First Choice: Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora