Evitai la castana per tutta la lezione, quando uscii dalla classe mi misi a cercare Dinah per dirle dell'accaduto e fortunatamente la trovai. «Dinah, ricordi la ragazza di ieri al bar? Quella con chi mi avevi detto di provarci?» le chiesi. «Mh, sì. Camila?» chiese, sorridendo. «Sì, lei. Ma aspetta, come sai il suo nome?» le chiesi, arricciando le sopracciglia. «Be', quando sei andata via lei è venuta al bancone ed ha iniziato a chiedermi di te, poi parlando ho scoperto che frequentava la nostra scuola, e mi ha lasciato il suo numero» ammiccò. «Hai il suo numero? Cosa?» le chiesi ancora, mi stavo innervosendo. «Sì, se tu non te ne fossi andata via così, anche tu adesso lo avresti.» Rispose. «Sinceramente non so perché me ne sono andata, mi era solo preso un attacco di ansia e io non so sul serio perché, andava tutto bene. Quando lei mi ha guardato in quel modo, squadrandomi, mi sono sentita come se avessi qualcosa che non andasse.» le spiegai. «Lo avevo capito, in un certo senso, insomma pensavo fosse successo qualcosa del genere, conoscendoti. Sono felice tu me lo abbia spiegato, sapendo quanto difficilmente ti apri, anche con me.» Mi disse. «Ma sta tranquilla, è una ragazza davvero semplice. Prova a parlarle e se te la senti chiedile di fingersi la tua ragazza per un po', davanti ai tuoi.» Continuò Dinah. «Forse dovrei. Ma dimmi, ti ha chiesto sul serio di me?» le chiesi, ritornando a ciò che aveva detto prima. «Sì, ci aveva viste parlare prima che tu andassi da lei e mi ha chiesto come mai te ne fossi andata via così.» Rispose, facendo un mezzo sorriso. «E tu cosa le hai detto?»
«Che non sapevo il perché te ne fossi andata via così, ma che sicuramente ti eri ricordata di avere qualcosa da fare, poi le ho detto che sei la mia migliore amica e abbiamo cominciato a parlare di altro.» Rispose, calma. «Lauren» sentii qualcuno chiamarmi. Mi girai in direzione della voce e tra migliaia di studenti vidi Camila alzare la mano per richiamare la mia attenzione. Sorrisi nel vederla, ma qualcosa nello stomaco mi rese nervosa. «Lolo, non fare come ieri. Sta calma, è solo una ragazza» Disse Dinah, dandomi una gomitata. Io annuii e vidi Camila avvicinarsi a noi. «Ei, Dinah. Come stai?» Chiese, sorridendo. «Bene, e tu come stai?» Le chiese Dinah, abbracciandola. «Bene.» Disse, staccandosi dall'abbraccio. «Ehm, vi lascio da sole?» Chiesi, fingendo un colpo di tosse. «Ma no, Ciao Lauren» Rise lei, abbracciandomi. Ero immobile. Non sapevo cosa fare. Nessuno mi aveva mai abbracciato così, di sua volontà, o meglio, prima che fossi io a farlo. Era strano che qualcuno, oltre a mia madre o Dinah, mi abbracciasse.
«Lauren non odia gli abbracci?» Sentii qualche ragazzo mormorare in corridoio. Camila si staccò quando sentii quelle parole. «Odi gli abbracci? Io, ehm, scusa» Disse, imbarazzata. «Uhm, no. È solo che non sono un tipo che riceve abbracci, insomma, sono abbastanza fredda con le persone.» Dissi, nervosa. Guardai Dinah per un attimo, e il suo sguardo mi rassicurò, facendomi tornare calma. «Ah, okay, pensavo di aver fatto qualcosa di sbagliato» Sorrise. Il sorriso più bello che io abbia mai visto.
Il suo cellulare squillò, lei lo prese dalla tasca e rispose. «Mamma? uhm, sì. Qui va tutto bene. Questa scuola è semplicemente fantastica.» La sentii dire. Probabilmente sua madre le stava chiedendo come fosse andata la sua giornata a scuola. Improvvisamente il suo viso si incupì. «No, non ho chiamato Shawn e non ho intenzione di farlo. Okay, ora arrivo.» continuò. Shawn? E chi era adesso questo tizio? E perché non aveva intenzione di chiamarlo? Si era particolarmente innervosita sentendo quel nome. «Scusate ragazze, era mia madre. Lei vuole sempre tenermi così sotto controllo.» Si scusò. Sorrisi, come per farle capire che andava tutto bene. «Tranquilla» Sorrise Dinah. «Vi va di venire a casa mia?» aggiunse Dinah. «Sai già la risposta.» Le dissi, sorridendole. «Non lo so, insomma, dovrei chiedere a mia madre...e dubito lei mi dirà di sì, quindi mi dispiace ma non posso.» Disse Camila. «E scusatemi, ma ora devo andare. A domani» Continuò, scomparendo tra gli altri che erano lì in corridoio.
«Sua madre le sta davvero addosso» Disse Dinah, non appena lei se ne andò. «Già, sembra che non voglia deluderla. Si sente come costretta a fare ciò che lei dice.» Dissi. «Se è così, mi dispiace.» Continuò Dinah.
***
Ero a casa da sola, ero stata da Dinah tutto il pomeriggio, i miei erano usciti, era il loro anniversario ed erano usciti per festeggiarlo.
Il mio cellulare squillò, era un numero sconosciuto. Risposi. «Hei, numero sconosciuto.»
«Hei Lauren, sono Camila.» rispose ridendo. «c-ciao Camila.» dissi nervosa. «Ho chiesto a Dinah il tuo numero, e volevo sapere se ti andava di uscire.» Disse. «uscire? O-ora?» Chiesi, nervosa. Mi stava sul serio invitando ad uscire con lei. «Sì, certo. Non puoi?» Chiese. «Sì, ehm, posso. Dove ci vediamo?» Chiesi, cercando di restare calma. «Sono al parco, quello dietro la chiesa.»
«Va bene, dieci minuti e sono lì.» Le dissi, per poi riattaccare.
Okay, sfrutterò questa opportunità per farci amicizia e insomma, scoprire qualcosa su di lei. Mi alzai dal divano, andai in camera mia, mi tolsi il pigiama ed indossai una felpa, un jeans e delle converse nere. Uscii di casa chiudendo la porta a chiave.
Arrivai al parco e non la vidi. Era uno scherzo? Mi stava per prendere un colpo. «Finalmente sei arrivata!» Esclamò scivolando dallo scivolo. «Camila.» Le sorrisi, calma. Mi abbracciò. «Mi piace il tuo profumo.» Mi sorrise, staccandosi. «G-grazie.» mi limitai a dire. Grazie? "Mi piace il tuo profumo" ed io rispondo con grazie? Sono una cogliona, è ufficiale. Ci sedemmo entrambe sull'altalena. «Va tutto bene?» Mi chiese. «Sì, sono solo preoccupata.» Risposi. «tu?» aggiunsi. «Sì, ma cosa ti preoccupa?» Chiese. «Be' mia madre vuole che le presenti la mia ragazza questo sabato sera, ma non ho una ragazza e mancano due giorni a sabato.» le spiegai. «S-sei lesbica?» Mi chiese, nervosa. Più che nervosa sembrava spaventata. «S-sì.» mormorai. «Sei omofoba, per caso?» Continuai. «No, ma sai non ho mai avuto un'amica lesbica o un'amico gay, quindi fa un po' strano. Sopratutto e perché i miei odiano i gay spudoratamente.» Spiegò. Rimasi in silenzio per qualche minuto non sapendo cosa dire. Poi fu lei a parlare. «Allora, come farai questo sabato?» Mi chiese. «Non lo so, ma so che devo assolutamente trovare qualcuno che si finga la mia ragazza, almeno per un po' o non avrò mai un'auto.» Risposi. «I tuoi ti regalano una macchina, se gli presenti la tua ragazza? Ma beata, io voglio una macchina da anni, ma i miei proprio non vogliono.» disse lei, inarcando le sopracciglia. «Ehm, ti va di fare un'accordo?» Le chiesi. «Uhm, sì.» Rispose. «Tu ti fingi la mia ragazza, per un po', davanti i miei genitori. Ed io ti darò un passaggio in auto tutti i giorni.» Le proposi. Lei distolse lo sguardo, rimanendo in silenzio. «Okay, è stato stupido, lascia stare. Non voglio crearti dei problemi con la tua famiglia. È meglio che vada.» Dissi, scendendo dall'altalena. Lei mi fermò afferrandomi per un braccio. «Non ti ho detto di no. Abito molto lontana da scuola e ho bisogno di qualcuno che mi dia un passaggio. Quindi, accetto. Infondo sarà solo per un po', no? Due settimane o tre, giusto?» Chiese. «Sì, cioè, infondo, otterrò la machina, fingeremo di stare insieme qualche settimana per essere credibili e poi sì, ci lasceremo.» Dissi, mettendo tra virgolette lasceremo. «Ma sei sicura non ti dia problemi con i tuoi?» Chiesi. «No, sta tranquilla. Loro partono tra un po' e staranno via qualche mese, quindi, andrà tutto bene.» Spiegò. Intrecciò la mia mano con la sua, ed il mio cuore perse un battito al suo tocco. «Devo andare» dissi staccando la mia mano dalla sua. «Sono stanca e poi probabilmente i miei sono tornati dalla loro cena di anniversario, e non voglio che si preoccupino.» Continuai. «Va bene, a domani, fidanzata.» Rise. Le sorrisi, per poi andarmene.
Era fatto. Avevo finalmente trovato qualcuno che si fosse finta la mia ragazza. Quella macchina sarà mia adesso.
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Contract. | Camren
FanfictionLauren Jauregui; Camila Cabello; Due ragazze un po' diverse tra loro, devono fingere di stare insieme per un po', riusciranno a mantenere la loro storia soltanto una finzione? #1 in #CamilaCabello | 05.07.2018 |