17.

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Due settimane dopo quel bacio, non c'era stato più nulla, Camila era improvvisamente diventata fredda e scostante, parlavamo poco e nulla. Non la riaccompagnavo più a casa, non mi aspettava più a lavoro, niente di tutto questo.
Con mia grande sorpresa però, si avvicinò a me durante la ricreazione. «Lauren, voglio che tu legga questa» Disse, porgendomi una lettera. «È per te, l'ho scritta io e lì troverai risposta a tutte le tue domande, ma per favore, leggila quando sei sola, a casa, magari.» Aggiunse.
Le ore fortunatamente passarono veloci, tornai a casa da sola, appena arrivata, mi chiuso in camera mia e la aprii.
"Ciao Lauren,
probabilmente ti chiederai il perché di questa lettera, e la aggiungerai alle tante domande che ogni giorno ti riempiono la testa a causa mia. Prima di tutto, scusa, scusa se dopo quel bacio non ti ho più cercata, volevo baciarti sì, ma è stato sbagliato... penserai sia una stupida e che stia giocando, ma no, tu mi piaci tantissimo. Ma purtroppo, non posso...è qualcosa più grande di te, qualcosa in cui non posso catapultarti...vuoi sapere cosa? Sono incinta. Quando Mike mi ha violentato non si era preoccupato di usare preservativi, così sono rimasta incinta. Pregavo Dio che non succedesse, ma è stato tutto inutile a quanto pare. Adesso non so cosa fare, non voglio saperne di lui, ma non voglio tenere questo bambino, ho 17 anni e sinceramente non me la sento per niente. È tutto un disastro. Nonostante io ti abbia baciato, Lauren...mi sento sempre anormale, non riesco a togliermi dalla testa questo pensiero.
~Camz"

Quella lettera mi spiazzò, era incinta ed io davvero non riuscivo a crederci. Non so come avrebbe fatto adesso, so solo che non potevo lasciarla da sola.

***
Il giorno dopo, andai a scuola, Demi aveva finalmente smesso di cercarmi, ero un po' nervosa nel vedere Camila stamattina, ma non vedevo l'ora. Appena entrai in classe, dopo aver salutato Dinah, lei era lì, ultimo banco e testa poggiata su di esso, mi avvicinai a lei e per farle notare che ero lì sussurrai un «Hei» abbassandomi all'altezza del banco. Lei dopo vari richiami alzò la testa. Occhi gonfi, occhiaie, completamente pallida. «Cosa è successo?» le chiesi, preoccupata. «Nulla. Ho detto ai miei di essere incinta e di essere stata violentata. Sapevo che non potevo nasconderlo per molto. Come pensavo, mi hanno detto di abortire, volevo già farlo io, anche se non mi sentivo molto convinta, l'unica cosa di cui gli è importato è stato questo. Secondo loro, è normale che mi abbiano violentato, "prima provochi, poi non dai" queste sono state le parole di mio padre, mia madre era d'accordo. Mike, quindi la passa liscia. Io no, devo abortire. Ah, non devo più farmi vedere lì. Mi danno una settimana per sparire.» Spiegò, con le lacrime agli occhi. «Oddio, Camz...mi dispiace, ma non puoi abortire. Cioè no, è pur sempre una vita quella che hai dentro. Devi denunciare quel Mike e non puoi andar via.» Le dissi. Lei mi disse di non preoccuparmi e che avrebbe pensato lei a tutto.
Feci finta di lasciar stare, ma volevo a tutti i costi farla pagare a quel tipo.

***
Grazie a Kyle, il ragazzo di Dinah, arrivai a Mike. A quanto pare non era la prima volta che violentava qualcuna, così attraverso Kyle mi intrufolai ad una festa dove c'era anche Mike. Dinah, non voleva lo facessi, mi sarei cacciata nei guai diceva, così era sempre con me. Alla fine, mi aiutò ad avvicinare Mike, gli facemmo credere di voler fare una cosa a tre con lui, ma quando fummo soli, dietro la discoteca, lui ubriaco; sia io, che Dinah, iniziammo a schiaffeggiarlo «E così ti piace violentare le ragazzine?» gli urlai, prendendolo per il colletto della camicia. Non so con quale forza ero riuscita ad alzarlo al muro. Gli tirai un pugno dritto sul naso, lui mi spinse via, lasciandomi cadere a terra, Dinah nel vedermi a terra, si intromise. «Cosa cazzo fai? Non toccarla» Urlò. Mi aiutò ad alzarmi e si posizionò velocemente davanti a me. «Senti Mike, e se ti dicessi...Camila, ti ricorda qualcosa?» Gli chiese, Dinah. «Ah, sì...quella lesbica del cazzo» urlò lui. Presa dalla rabbia, sorpassai Dinah, trovandomi faccia a faccia con Mike, iniziai a prenderlo a pugni sul viso, Dinah mi fermò nel vedere sangue. Lui era troppo ubriaco per difendersi. «Cazzo, Lauren...lascialo stare» Mi urlò Dinah, tirandomi. «Hai fatto una gran cazzata» Aggiunse, prendendomi per la mano. Rientrammo in discoteca e cercammo il bagno tra tutta quella gente. Avevo le nocche sanguinanti, ma non sentivo dolore, quel tipo ha avuto quello che merita. «Laur, hai esagerato» mi disse, Dinah. «Non conosciamo quel tipo, se fosse qualcuno di importante?» Continuò Dinah.
«Dinah, la nostra è stata una conseguenza, lui ha violentato Camila, è nel torto ugualmente» Le dissi.

Avevo picchiato quel Mike e mi sentivo davvero bene, non ho risolto le cose, ma almeno ho una soddisfazione. Adesso bisognava solo aiutare Camila a trovare una soluzione.

Contract. | CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora