16.

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Camila ed io avevamo ricominciato a parlare, Dinah era molto contenta di ciò perché dopo aver saputo di quello che faceva Demi, non era molto felice che io la frequentassi, infatti stavo cercando di evitarla il più possibile. Chiesi a Camila di Mike, si limitò a dirmi che si erano lasciati e che tutto era finito lì. Non voleva parlarne e lo accettai, era normale.
Sapevo ciò che provava Camila per me, io provavo lo stesso, ma nessuna delle due faceva qualcosa, eravamo entrambe lì senza fare nulla ed evitare i nostri sentimenti.

All'uscita di scuola, io e Camila avevamo intenzione di tornare a casa assieme, ma Demi decise di presentarsi lì. Appena mi vide mi strinse a sé e poi mi baciò intensamente. Freddamente mi staccai e mi limitai a dirle «Ciao» e a presentarle Camila. «Demi, volevo solo dirti che sei venuta qui per nulla, io vado a casa con Camila, dobbiamo fare la stessa strada» le dissi. «Ma posso anche andare da sola, Laur, tranquilla» Mormorò Camila fingendo un sorriso. «No» risposi. «Ti diamo un passaggio» Suggerì Demi. Presi un attimo Demi da parte. «Hai detto che mi avresti lasciato i miei spazi, i miei momenti e tutto il tempo per pensare a me!» le ricordai. «Quindi, gentilmente, prendi la tua macchina e va via. Io accompagno Camila a casa, ci vediamo stasera a casa mia, se proprio vuoi.» Aggiunsi. Senza nemmeno sentire una sua risposta tornai da Camila. «Dai, Camz, andiamo.» Le sorrisi.
Mentre camminavamo, sentivo i suoi occhi su di me, spesso fissi sulle mie labbra. La tensione era forte. «Posso chiederti una cosa?» Chiese Camila, interrompendo il silenzio. «Mh, sì, dimmi tutto» le risposi. «Ma con Demi è qualcosa di serio? Insomma, cosa c'é tra voi?» Chiese. «Se posso saperlo» aggiunse subito dopo. «Parlando sinceramente non lo so, so solo che era interessante in qualche modo, che capii di piacerle e mi convinse a frequentarci. Così adesso ci stiamo frequentando, per lei è qualcosa di serio. Ma per me no,...insomma non esattamente.» le spiegai. «Ah, capito. Allora perché non lasci stare? Se non ti interessa ovvio» Mi disse. «Non lo so, la solitudine è brutta, disfarsi no» Mi limitai a dire. «Ehm, sono arrivata, ciao Lauren» Disse, stampandomi un bacio sulla guancia. «Ciao Camz» le sorrisi.

***
Ero a lavoro ancora, per tutto il pomeriggio non pensai che a lei, mi si presentò pure sul lavoro, mettendosi al nostro tavolo e continuando a sorridermi tra tutta quella gente. Ero felice, tanto felice. Camila anche con piccoli gesti mi rendeva felice. Aspettò che finissi di lavorare, poi mi aiutò a sistemare. Fuori si stava scatenando il diluvio, ma lei voleva ugualmente farmi compagnia nel tornare a casa. Finimmo subito di sistemare. «Ti va di restare qui ancora un po'?» le proposi. Lei annuii. Presi una birra dal frigo, mi sedetti a terra, sulla pedana, dietro il bancone, lei fece lo stesso, sedendosi accanto a me. Condividemmo la stessa birra. «È come se ti avessi baciato adesso?» Chiese, posando la bottiglia di birra, ormai finita. «In che senso?» Chiesi. «Abbiamo bevuto dalla stessa bottiglia.» Rispose, tenendo lo sguardo su di me. «Sì, credo» le dissi. «Sai una cosa?» Chiese ancora. «No, cosa?» Chiesi, guardandola negli occhi. «Non mi accontento di baciarti solo attraverso una cazzo di bottiglia di birra» disse, per poi prendere il mio viso tra le mani, avvicinarsi lentamente, rimase così qualche secondo, poi mi avvicinai e la baciai, inizialmente fu un bacio a stampo, poi la sua lingua toccò la mia, unendosi in un bacio lento e dolce. Mi mancavano da morire quelle labbra, volevo stare ore ed ore a baciarle. Dopo qualche minuto, si staccò per riprendere fiato. «Lauren» mi sussurrò. «Sì?» chiesi, intrecciando la mia mano alla sua. «Sei bellissima» mi disse, sorridendomi. «Credo di non aver mai baciato nessuno con così tanto amore» Aggiunse. Il suo sguardo era fisso su di me. «Camz» dissi, attirando la sua attenzione. «Sì?» chiese in risposta. «Mi piaci da morire.» Le confessai. «Lo sapevo già.» Mi sorrise. «Hei, questo rimane tra noi, Laur?» mi chiese. Io annuii. «Bene. Era quello che volevo sentire.» Rispose. «Ora devo andare» Disse, alzandosi. «Ti accompagno» Le dissi.
Avevamo un solo ombrello, eravamo a piedi, sotto il diluvio, ma la riaccompagnai a casa, per poi tornare a casa mia.
Appena entrai trovai Demi a casa mia, i miei erano usciti, come sempre e lei era rimasta lì.
«Perché sei tornata adesso? Dove sei stata? Il tuo turno è finito già da un ora» Disse Demi, in tono di rimprovero. Iniziò poi con mille domande, nemmeno mai madre faceva così, però senza nemmeno ascoltarla le dissi che ero stanca e che ci saremmo viste il giorno seguente. Non mi andava di scopare con lei ancora, non dopo ciò che era successo con Camila, qualcosa che ritengo molto ma molto importante, nonostante sia solo un bacio. Anche se è un tutto, quegli sguardi, il suo mangiarmi con gli occhi.

Contract. | CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora