22.

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// Premetto che, in questo capitolo, ci sarà un racconto sessuale-lesbo, nel caso non vorreste leggerlo è da saltare. Buona lettura per chi lo legge. Grazie per l'attenzione. //

Ero a casa di Demi. Non era ancora successo niente, avevamo parlato e scherzato come se niente fosse. E l'eccitazione sembrava andare a tratti. Forse perché ogni tanto mi provocava. Non ne ho idea.

«Ne vuoi un po'?»Chiese, facendo intendere la droga.
«No, Dems, grazie.» Risposi.
«Come vuoi.» Mi disse.
Lei stranamente non la prese. Forse era già fatta o qualcosa del genere.
Mi guardò dritto negli occhi, poi iniziò a squadrarmi per bene, mordendosi il labbro, percepì la mia agitazione e la mia eccitazione perché si avvicinò a me, troppo, tanto che i nostri nasi si toccavano.
Lentamente mi slacciò i pantaloni ed infilò una mano dentro gli slip. Iniziai così a baciarla, presa dall'eccitazione. Il suo tocco. Il suo tocco era qualcosa di incredibile, dio mio. I suoi baci erano pieni di figa e pieni di eccitazione. Le sfilai l'accappatoio, mentre lei mi torturava il clitoride con solo due dita. Con solo due dita era capace di mandarmi al paradiso. Io con le dita le tenevo entrambi i capezzoli, li massaggiavo, poi scesi anche io più giù e le toccai il clitoride velocemente, l'impatto fu talmente forte che staccò il bacio dall'eccitazione. Sorrisi mentre ricominciai a baciarla. Decise di entrarci dentro con le dita e di proseguire entrando ed uscendo, entrando ed uscendo, entrando ancora ed uscendo ancora, io le strofinavano le mie dita sul suo clitoride e su tutta la sua parte intima e questo bastava a farla sobbalzare al solo tocco, ad un certo punto mise le sue dita al mio interno con violenza, era davvero troppo eccitata. I baci non smettevano, era qualcosa di bellissimo. Ad un certo punto però li bloccò e si accasciò sul tavolo continuando a tenermi stretta a se attraverso le sue dita dentro di me. Mi iniziò a leccare i lobi, ed iniziai ad ansimare, come non mai. Scese poi al collo, mi leccò l'intero collo, mi fece distendere sul tavolo, sempre tendendo le sue dita al mio interno, iniziò ad entrare ed uscire dentro di me troppo velocemente, mi riempì la pancia di succhiotti. cazzo, Camila li avrebbe visti, pensai. Mi stavo per alzare ma mi bloccò sul tavolo con una mano, ed iniziò a leccarmela, fu qualcosa di assurdo, qualcosa di inspiegabile, le squirtai in bocca, ma lei continuò, sempre più forte, quanto era capace di andare a fondo? Fu capace di farmi squirtare tre volte, leccò il tutto in tutti e tre le volte. Mi lasciò anche succhiotto lì, lo sentii, mi fece quasi male, ma l'eccitazione era troppo forte, mi succhiò anche il clitoride, per ben dieci minuti continui. Ero in uno stato di non so cosa. Quando lei si fermò, mi buttai su di lei, quasi come per farle capire che ora avrei comandato io. Le strofinai le dita sulla parte più volte e velocemente, da farla venire in me che non si dica, poi gli misi due dita al suo interno facendola squirtare, ansimava, ansimava, urlando il mio nome, le feci il collo rosso, ricoperto dai miei succhiotti, mi abbassai con la testa e lei pensò io volessi leccarla, mi limitai però a baciarla l'inguine e a lasciarle vari baci sulla parte, che la fecero squirtare ancora, le succhiati anche io il clitoride, facendola squirtare ancora. Gli lasciai nell'inguine un succhiotto, dove me lo aveva lasciato lei. «Ora questa parte è mia.» Le dissi. «Di mio, invece, è tutto il tuo corpo.» rispose. Ed aveva ragione. «Scopi così bene e sei così perfetta.» Disse. «ti scoperti all'infinito.» aggiunse. Mise poi di nuovo una mano nella mia parte. Toccò il clitoride varie volte con le dita. «Non riesco a smettere. É un cazzo di problema.» Disse. «No, cazzo, continua.» La supplicai. «Sei fidanzata.» si fermò. «Ci pensi solo ora?» le chiesi. «non posso farlo.» rispose. Mi stava provocando, voleva che la supplicassi.
«D-Demi...sono così eccitata. Che se non mi scopi ora, credo che morirò.» Le dissi.
«Ah, sì? Dici tipo così?» Chiese, abbassandosi ed infilando la sua lingua dentro di me.
«Cazzo, Dems, continua, Dio mio, Dems.» Ansimavo.
Squirtai. Squirtai ancora. Ed ancora. Lei leccò il tutto e continuò. Non so dopo quanto finì il tutto, ma diventò buio fuori, ed ero andata lì di mattina.

«Devo andare ora.»Le dissi, quando lei provo a farmi squirtare per la centesima volta credo.
«Tornerai?»Chiese quasi con un filo di malinconia negli occhi.
«Non lo so.»Risposi. Abbassò lo sguardo.
«dovrei capirlo vero?» chiese.
«Cosa?» Chiesi.
«Che sono solo...niente, lascia stare.» Rispose.

Sì avvicinò a me e mi baciò, con troppa eccitazione e foga, talmente tanto che mi provocò qualcosa negli slip. Per l'ennesima volta. Mi mordicchiò il labbro talmente tanto da gonfiarmelo.

«D-Demi...no, di nuovo no.» Dissi, quando lei cercò di sbottornarmi i pantaloni.
«non mi sei indifferente, è inevitabile, lauren.» disse.
«Okay, allora vado.» dissi, avvicinandomi alla porta.
Mi guardò e si morse il labbro. «Ciao.» Ammiccò.

Aprii la porta per uscire ma qualcosa mi fece tornare indietro di qualche metro, per baciarla, le diedi un bacio pieno di eccitazione, le sue labbra sapevano erano un miscuglio con le mie ormai e questa cosa per me, era qualcosa di perfetto, le strinsi un ultima volta la sua parte strofinando sul clitoride. Lei ansimò.

Lei sorrise, quando staccai il bacio e le dissi «ci rivedremo, Dems.» la sua voglia di scoparmi era già evidente.

Lasciai quella casa. Ero così felice cazzo, era da troppo che non scopavamo così.

_spazio autrice._

Perdonatemi per avervi fatto soffrire così, con questo capitolo, (lol). Se vi va, mentre aspettate il prossimo capitolo passate a leggere le altre storie che sto scrivendo, soprattutto 'Sisters.' che ho iniziato a scrivere da poco.

Contract. | CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora