9.

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Il giorno dopo tornai a scuola, ancora scossa per ciò che il giorno prima era successo. Raccontai a Dinah quello che era accaduto e lei mi consigliò di scusarmi per come l'avevo attaccata. Ma era stata lei a baciarmi per poi dire semplicemente "volevo solo farti stare meglio" da quando le persone baciano persone per cui non provano niente solo per farle stare meglio? Un bacio senza sentimento, non fa stare bene, e lei dovrebbe saperlo benissimo.

Il suono della campanella mi distolse dai miei pensieri e andai in classe, seguita da Dinah. Appena entrai, istintivamente guardai il banco di Camila; era vuoto. Lei non era solita arrivare in ritardo quindi probabilmente oggi non sarebbe venuta. Senza accorgermene ero rimasta sulla porta e tutti erano già seduti, velocemente corsi al mio banco e presi posto vicino a Dinah, prima che il professore arrivasse.

Mi stavo annoiando così accesi il cellulare e notai un messaggio da @demilovato, ancora la tizia di Instagram. "Ti va di vederci?" Questo chiedeva il suo messaggio. Lo mostrai a Dinah e le spiegai come ci eravamo conosciute. "Insomma, è interessante, magari può nascere qualcosa se le piaci davvero." Mi consigliò Dinah.
Mi sembrava troppo presto per pensare già a "qualcosa" ma accettai.

Perfetto, questo pomeriggio avevo un appuntamento. Ritornai a casa, corsi subito per le scale per arrivare in camera senza nemmeno salutare i miei genitori. "Lauren." Urlò mia madre. "Che c'è?" Le urlai in risposta. "Vieni qui, prima di subito." Urlò ancora. "Ma non ho fame." Le dissi, arrivando sulle scale. "Non mi importa, sono giorni che non tocchi cibo." Disse. "Ma non ho fame." Replicai. Mi lanciò un occhiataccia. "Okay...mangio." Sbuffai.
Presi posto accanto a lei e lentamente iniziai a mangiare, non avevo voglia di mangiare e odiavo essere costretta a farlo.

Finii di mangiare e corsi subito di sopra, continuavo a sentirmi tutto sullo stomaco, non mi sentivo per niente bene, iniziai a sentirmi il vomito, così velocemente andai in bagno e vomitai tutto ciò che avevo mangiato.
Mi sentivo uno schifo. Mi sdraiai sul letto cercando di dormire, ma lo stare male non me lo permetteva. Mi alzai, chiusi a chiave la porta, presi il mio cellulare, le mie cuffie, una sigaretta; e mi misi al centro del letto. Acceso la musica, poi la sigaretta, e mi lasciai andare. Quando lo facevo ero in pace con me stessa.

Quando la canzone fini guardando lo schermo mi ricordai del mio appuntamento e di quanto avessi poco tempo per prepararmi, mezz'ora. Non mi sarebbe bastata mai, e poi non avevo affatto voglia di sentire qualcuno o di star con lei.
Così le scrissi un messaggio: "hei, Demi. Scusa ma non posso proprio venire oggi, ho da fare."
Continuai ad ascoltare musica e iniziai a pensare come sempre a Camila, al perché si comportasse così, al perché oggi non era a scuola, al dovrei chiederle davvero scusa?

Milioni di domande. Ogni volta.

Contract. | CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora