Party.

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Alle 8:00 in punto Harry bussa alla mia porta: la sua puntualità è snervante, visto quanto io sia ritardataria. Gli apro e mi sorpassa, non degnandomi di uno sguardo. "Ciao anche a te." dico ironica mentre chiudo la porta, e lo seguo in cucina. "Scusa, ciao." mi dice e mi dà un bacio sulla fronte. "Che succede?" gli domando, sedendomi sul divano e aspettando una risposta. Si siede accanto a me e mi poggia una mano sulla coscia. "Devo dei soldi a Louis ma non ce li ho." dice passandosi l'altra mano tra i capelli e sospirando. Rifletto sulla cosa e gli domando: "Soldi? Per cosa?" Si gira verso di me e vedo le sue sopracciglia alzarsi, come se mi avesse detto troppo e adesso avrebbe dovuto spiegarmi altre cose a me sconosciute. "Vedi, ogni tanto un suo amico gli procura delle cose, ed io e lui le vendiamo. Ho incassato dei soldi dall'ultima vendita e non li ho divisi con lui, quindi ora me li sta chiedendo." dice, facendo nascere nella mia testa milioni di domande. "Che genere di cose? E cosa ci hai fatto con i soldi? Dov'eri oggi?" dico velocemente. Sbuffa una risata e aggiunge: "Piano piccola. Pezzi di macchine che sul mercato costano decisamente di più. E con i soldi ho aiutato mia madre con l'affitto di questo mese. Oggi invece ero in banca per vedere se fosse possibile avere un prestito per mia madre, visto che ha un lavoro del cazzo e due figli a carico. Ma ovviamente non è possibile, in questo paese del cazzo." Impreca, e poi si muove in avanti prendendo una sigaretta dal pacchetto sul tavolino. Me ne offre una e l'accetto, accedendola. "Avete di nuovo problemi economici? Perchè Gemma non aiuta più tua mamma? Ed è legale vendere questi pezzi?" domande e ancora domande. Odio quando Harry mi nasconde le cose, tra di noi non ci sono segreti e non cominceranno ad essercene adesso. Tira fuori il fumo e mi risponde: "Gemma fa quello che può, ma per adesso entrambe fanno le cameriere, e sarà così finché non la prederanno a lavorare in quello studio legale. Non è totalmente giusto agli occhi della legge, ma facciamo tutto in maniera "pulita" quindi non ci dovrebbero beccare. E poi noi li vendiamo e basta, quelli che li trasportano e li comprano sono i veri criminali, se lo vogliamo dire così." Ridacchia, facendomi sorridere a quel suono. Quando è entrato aveva decisamente la luna storta, mentre ora sta meglio, e non voglio dire che il merito sia mio, ma insieme è questo che facciamo: ci miglioriamo la giornata. Ed è bellissimo. "Vado a cambiarmi, così andiamo a questa festa." sospiro, dirigendomi in camera. Chiudo la porta dietro di me e apro l'armadio: passo al setaccio i miei vestiti finchè non opto per un paio di pantaloncini neri, un top rosso che mette in risalto il mio piccolo seno, e le mie amate vans nere. Mi guardo allo specchio e decido di truccarmi un po', poi sciolgo i capelli ed esco. "Wow, sembri una gran figa." commenta Harry vedendomi. Afferro la borsa aggiungendo "Sembro? Lo sono!" rido e lui mi segue a ruota. Usciamo e prendiamo la sua macchina, dirigendoci verso la casa di Charlotte, una compagna di classe di Harry.
Appena arriviamo noto la quantità di persone presenti, e la cosa un po' mi stomaca. Mentre passiamo tra la folla per raggiungere la porta sento Harry afferrarmi la mano, e la stringo a mia volta. "Tesoro! Sono contenta di vedere che sei venuta!" squittisce Charlotte mentre mi abbraccia, non calcolando per niente Harry. Ricambio l'abbraccio e sento il riccio brontolare "Ciao Lottie, felice di vederti anche io." La ragazza scioglie l'abbraccio e saluta anche lui. Lottie è la sorella di Louis, ma lei è decisamente meglio. Hanno gli stessi occhi, ma lei è bionda, ed ha un corpo da urlo. Mi chiedo se Harry ci sia mai andato a letto, quando noto il ciuffo di Zayn nella folla. Mi allontano dal mio migliore amico e mi dirigo verso di lui. "Hei" dico, toccandogli una spalla. Si gira e mi sorride, dandomi un veloce abbraccio. "Non sapevo saresti venuta, c'è anche Harry con te?" mi chiede. "Sì, è all'ingresso con Lottie. Tutto bene?" domando, e getto uno sguardo in direzione della persona con cui stava parlando il moro. Quasi perdo un battito alla vista di Louis, e come per istinto mi giro verso Harry. "Sì io sto bene, ma tu?" mi domanda Zayn facendo tornare su di lui la mia attenzione. "Tutto bene, scusa un momento" dico, allontanandomi da lui e dirigendomi da Harry, ma quando arrivo è troppo tardi: Louis è sopra al riccio e lo sta colpendo al viso.

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