You need a job.

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Harry's pov.

il cinema con Meredith era sempre particolare. Ogni volta doveva trovare una scusa per alzarsi e comprare da mangiare oppure commentava ogni scena del film senza davvero guardarlo.

Quanto a me invece, finivo sempre per prestarle più attenzioni del dovuto, e credo che lei un po' se ne approfittasse. Era impossibile non ridere alle sue battute o non mettersi a litigare con lei quando si schierava dalla parte sbagliata. Ma lei è fatta così e alla fine a me piace, tanto.

"A cosa pensi?" Mi chiese la rossa bisbigliando.

"A niente Mer, perché me lo chiedi?" Risposi, cercando di non farmi sentire dagli altri spettatori.

"Non lo so, mi sembri sempre sovrappensiero ultimamente. Sicuro che vada tutto bene?" Mi continuò a chiedere spostandosi una ciocca dei suoi capelli dietro l'orecchio.

Attesi un momento prima di risponderle e ripercorsi nella mente le ultime ore. Effettivamente più volte mi era capitato nel corso della giornata di pensare alla situazione con mia madre. Ma cosa dovrei fare? Alla fine è la mia famiglia, ma anche Meredith lo è, e so che lei ha davvero bisogno di me. Alla fine in questa città siamo soli e sono tutto quello che ha, per questo non voglio lasciarla da sola.

"Ne parliamo a casa va bene?" Presi la sua mano e insieme alla mia la misi sulla mia coscia. mi fece un sorriso in risposta e continuammo a guardare il film stavolta in silenzio. Durante l'intervallo la vidi più volte controllare il cellulare, come se stesse aspettando la telefonata di qualcuno.

Zayn e la sua fidanzata non ci prestarono troppa attenzione, e rimasi deluso dal mio amico che pensavo mi avrebbe coinvolto di più durante il film. Ultimamente le cose tra di noi erano diverse, come strane, ed iniziavo a pensare che fosse dovuto al mio recente fidanzamento con Meredith; non me l'hanno mai raccontata giusta quei due, ma alla fine sono i miei migliori amici e so di dovermi fidare.

Il viaggio di ritorno fu abbastanza silenzioso. Le uniche voci che si sentivano erano ogni tanto quelle delle ragazze che commentavano gli eventi accaduti nel film. Meredith sembrava davvero andare d'accordo con la bionda, nonostante il burrascoso inizio, ma il suo ripetuto gesto di toccarsi capelli mi fece capire che si trovava comunque a disagio.

Salutammo velocemente i nostri amici prima di dirigersi nell'appartamento di Meredith, dove immediatamente ci liberammo entrambi delle scarpe. I calzini rossi di Meredith mi fecero sorridere, e deve essersene accorta, perché ad un tratto mi chiese cosa avessero di sbagliato, causando solo altro riso, stavolta da parte di entrambi.

"Harry si può sapere che cosa ti passa per la testa? Il momento prima sembri felice e quello dopo invece pare che ti è morto il gatto. Non pensi sia l'ora di parlarne?" Mi domandò sdraiandosi sul letto e accoccolandosi sotto le coperte con ancora con i vestiti addosso. I suoi capelli rossi facevano forte contrasto con il cuscino bianco.

"Niente, lo sai che sto avendo dei problemi con Gemma e mia madre. Vorrei solo risolverli senza dover perdere te o il mio lavoro." Risposi stendendomi accanto a lei e poggiando un braccio intorno alla sua vita. Le sue dita iniziarono a tracciare linee invisibili sul mio bicipite causandomi dei brividi in tutto il corpo.

Non avevo mai provato emozioni così forti con nessuno, e nessuno mi ha mai trattato come mi tratta Meredith. Quando lei è felice lo sono anch'io, anche se non ho nessun motivo per esserlo, e la stessa cosa quando è triste. È questo l'amore? Da quando stavo con lei me lo domandavo spesso, e tutte le volte non potevo che dire sì.

"Secondo me dovresti solo cercarti un altro lavoro. Sai, magari qualcosa di legale." sbuffò in risposta. Le sue dita calde percorrevano la pelle del mio stomaco coperto dalla maglietta bianca, causandomi dei brividi in tutto il corpo.

"Lavoro legale, tipo? Il cameriere? No grazie." Dissi. Non mi andava affatto di intraprendere un lavoro dove venivo pagato il minimo per uno sforzo massimo.

La rossa accanto a me spostò il suo sguardo nei miei occhi, poi rispose: "Non per forza il cameriere Harry, anche se è un lavoro più che rispettabile. Domani mattina ci metteremo a cercarne uno va bene?"

Alzai gli occhi al cielo, preferendo di gran lunga dormire piuttosto che cercare uno stupido lavoro, ma annuii in silenzio e spostai lo sguardo dagli occhi azzurri di Meredith.

"Bene. Adesso commentami il soggetto con cui siamo usciti per favore." Ridacchiò cambiando discorso e allontanandosi dalla mia presa per prendere le sigarette sul comodino.

"Sembravate andare d'accordo. Comunque è ovviamente una bella ragazza, ma sai la tipa con cui sto le batte tutte." Risposi. Accettai la sigaretta offertami dalla rossa e le accendemmo entrambi.

"Ah sì? Deve essere proprio fortunata ad avere un bocconcino come te tutto per sè." Alzò gli occhi al cielo e sputò fuori il fumo.

Sorrisi in risposta e la tirai più vicina a me, circondando il suo collo col mio braccio. Restammo in silenzio a fumare, scambiandoci giusto qualche carezza ogni tanto. È incredibile quanto perfetti ed incasinati eravamo, solo in quel momento.

Dopo qualche ora, mi svegliai a causa dei rumori provenienti dalla stanza accanto. Misi i piedi per terra e mi avvicinai alla fonte del suono fastidioso in cucina. Quando entrai, Meredith aveva in una mano la bottiglia di Whisky e nell'altra il cellulare. Il suo sguardo fisso nello schermo si spostò su di me, per poi tornare dov'era, come se mi avesse guardato attraverso e non davvero.

"Che succede piccola?" Sussurrai con la voce ancora roca dal sonno. Mi sedetti sulla sedia accanto a lei e posizionai la mia mano sulla sua coscia mentre attendevo una risposta. Per quale motivo era lì alle tre del mattino?

Bevve un sorso della bottiglia per poi offrirmela, senza però rispondere. "Meredith? Qual è il problema?" Insistetti e rifiutai l'alcol.

"Niente Harry, quale fottuto problema deve esserci? Da quando abbiamo bisogno di una scusa per ubriacarci?" Rispose seccata con la voce spezzata. Era ubriaca, fradicia anche.

"Meredith adesso mi parli e smetti di bere okay?" Presi il suo volto tra le mani ed incontrai il suo sguardo, sta volta davvero. Le sue pupille erano allargate ed il ghiaccio dei suoi occhi sembrava essere più lucido del solito. Era qualcosa di grave, lo sapevo.

"Mio fratello è vivo." Le parole lasciarono le sue labbra piene, e le lacrime minacciavano di uscire dai suoi occhi mentre nella stanza calava il silenzio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 02, 2017 ⏰

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