Mi sveglio e cerco la mano di Cento, che però non trovo. Mi tiro su di scatto: sono in camera mia, sola su un letto che mi sembra troppo freddo e grande per me.
-Ethan?- chiamo titubante, in testa ancora il 'ti amo' di ieri sera -Ethan, dove sei?
Il silenzio mi deride.
Mi catapulto fuori dal letto, incespicando e cadendo, ma non ci faccio caso; inciampo fino alla porta, la apro e volo giù per le scale.
-Ethan!- urlo arrivata al piano terra. Tutti mi guardano male, tutti tranne lui: non c'è. Spalanco la porta e volo vicino alla cupola, cercandolo invano con lo sguardo. Poi mi accorgo di una cosa: i fiori. Non ci sono mai stati fiori nel prato antistante la casa. Plano vicino ad una rosa rossa e le stacco un petalo. Una voce di donna esce dal fiore, una voce fredda che annuncia: -Ribellione. Non ce la possiamo permettere. Per questo motivo, Ethan Cento è stato cancellato dal Programma A3.
I fiori appassiscono e muoiono.
-Non è possibile, non può essere vero.- mormoro tra me e me -ETHAN! ETHAN! Ethan, ti prego, rispondi!- riprendo ad urlare.
-Chi chiami, cara?- mi deride Mrs. Olimpia, in piedi dietro di me -Non c'è mai stato un Ethan qui.
Veniamo interrotte dalla terra che si squarcia, facendo emergere due ragazze e due ragazzi armati di scimitarra luccicante: una mora e un'asiatica, un biondo e uno di colore.
-Buongiorno.- dice la ragazza mora e riccia, gli occhi azzurri privi di emozione -Siamo i Messaggeri, ci hanno inviati i Piani Alti.- punta il suo sguardo gelido su di me e ordina: -Hannah Zero, dobbiamo conferire con te.
Mi tira da parte e i tre al suo seguito la seguono.
-Verrò al sodo, Zero: dimentica Cento. Non puoi fare nulla, ormai appartiene ai Piani Alti. Dimenticalo e non impicciarti. Ti verrà inviato un nuovo Cento. Le Minacce saranno ogni tre giorni.
La guardo e, con voce atona, annuncio: -Non potete controllarmi e io, dal canto mio, non vi ascolterò nemmeno se ci andasse di mezzo la mia stessa vita. Restituitemi Ethan Cento.
La Messaggera ride e io, senza l'ombra di un sorriso, le metto le mani al collo e inizio a soffocarla. Gli altri mi puntano le armi contro ma io li minaccio: -Un gesto brusco e la uccido.
Il ragazzo di colore mi attacca, io spezzo l'osso del collo alla mora e supero il ragazzo con una capriola in aria, ritrovandomi alle sue spalle e, con un calcio, lo mando dritto dritto contro la spada del biondo, che lascia l'arma spaventato. Prendo la sciabola della mora e la punto alla gola dell'asiatica.
-Tu- ordino al biondo -vai a prendere le mie armi. Un passo falso e vi stermino tutti e due. In volo sono più veloce di chiunque altro a piedi.
Lui annuisce e nei suoi occhi castani vedo una scintilla di ammirazione prima che corra verso la casa.
-C'è un'uscita da qui?- chiedo alla ragazza levandole l'arma dal fodero.
Lei, spaventata, sputa subito il rospo: -Nella cantina della casa c'è una botola e delle scale che portano alla Base di Controllo del Programma A3.
Annuisco, prendendo le armi che il biondo mi porge. Non speravo in così tanta collaborazione.
-Possiamo venire con te?- chiede il ragazzo guardandomi adorante.
-No.- replico secca -Sarete pieni di localizzatori fino al collo, ci scommetto.
L'asiatica scuote la testa e, per convincermi, azzarda: -Conosciamo chi potrebbe sapere dove si trova il tuo ragazzo.
Ci penso sopra un attimo e annuncio: -Andate a chiamare gli altri, partiamo il prima possibile.
-Tutti gli altri?- chiede confuso il biondo facendo una faccia buffa.
-Sei sordo?
L'asiatica corre verso la casa, mentre il biondo non accenna a muoversi. Mi porge la mano e dice: -Io sono Zach, la ragazza asiatica è Dayanne mentre i due che hai ammazzato erano Danny e Caroline.
Gli lancio un'occhiataccia: -Non pensare di abbindolarmi, Messaggero. Non mi fido di voi.
Lui abbassa lo sguardo.
-Ti giuro che appena mi hanno tirato fuori da quel Programma e sono riuscito ad infiltrarmi in quella maledetta Base di Controllo, ho cercato di fare tutto il possibile per aiutarti.
Rimango leggermente spiazzata.
-Aiutare me?- annuisce -Perché avresti dovuto? Non ci conosciamo nemmeno.
Si morde il labbro e gli vengono gli occhi lucidi. Chissà perché, sento il bisogno di doverlo rincuorare. Gli poso una mano sul braccio e lui mi abbraccia di slancio.
-Mi sta bene che hai cercato di aiutarmi, ma scollati. Te lo ripeto: non ti conosco.
In quel mentre arriva Dayanne insieme a Lewis Tre, Zoe Cinquantaquattro, Frank Ottantatré, Thomas Trentotto, Michelle Sessantasei, Vanessa Dodici, Andrew Uno, Will Novanta, Connor Settantuno e Oscar Quarantasette.
-E gli altri?- chiedo scocciata spingendo Zach addosso a Dayanne.
-Non mi riconosce, Dy, non mi riconosce.- grida il biondo piangendo senza ritegno.
-Odio dover dire che te l'avevo detto ma... te l'avevo detto.- ribatte la ragazza, poi lo prende per le spalle e gli sussurra, a voce non troppo bassa: -Lei non ti merita, Zach. Non ti ha mai meritato, te lo dico praticamente da sempre.
Zach non la ascolta e urla. Un urlo profondo e lacerante di dolore, rimorso e rabbia. I ricordi mi colpiscono come un fulmine: il parco abbandonato, i baci, gli sguardi, osservare le stelle da lontano sognando di raggiungerle, i 'ti amo' urlati e gli addii urlati mentre ci separavano per portarci in due Programmi diversi.
-Zach...- farfuglio, l'equilibrio andato a farsi fottere, barcollando verso di lui e abbracciandolo, ritrovando il suo profumo -Mi sei mancato.- dico tremando.
Ci stacchiamo dopo un tempo che mi sembra infinito.
-Non mi hai dimenticato.- esclama felice mentre si asciuga le lacrime.
-Come potrei dimenticarti? Sei stato il mio primo bacio.- un velo passa davanti ai miei occhi -Ma devo darti una brutta notizia. Io non ti amo più, Zach. E' passato talmente tanto tempo... Robert... Ethan... Devo ritrovarli. Soprattutto Ethan.
Mi mordo il labbro. Mi manca da morire. In fondo, non mi importa nulla di Zach, Robert o chiunque altro faccia parte del mio passato. Voglio Ethan. Voglio solo il mio Cento. Il resto non conta.
-Dove sono gli altri?- chiedo a Dayanne e lei risponde: -Ho insistito, ma non vogliono venire. Dicono che qui, tutto sommato, stanno bene.
-Tranquilla.- interviene Zach -I Piani Alti li sposteranno al Programma A4.
Annuisco. Al momento, per quanto mi interessa, potrebbero pure lasciarli qua a morire.
-Muoviamoci.- ordino -Usciamo da qui. Troverò Ethan, fosse l'ultima cosa che faccio.
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Gli Eredi di Peter Pan
FantasyTratto dal testo: Apro la finestra che dà sul giardino posteriore delimitato da una recinzione di ferro arrugginito dipinto di bianco dalla vecchia vernice che si scrosta e, oltre, il bosco. Nero, minaccioso, proibito. Il bosco nasconde molti peri...