Capitolo 23: Fine

28 3 1
                                    

Sono debole, forse in fin di vita. Mi sono praticamente uccisa da sola, che idiota. Un martirio inutile.

La porta si apre con un clangore angosciante e fantasmi bianchi mi si avvicinano. Un frusciare di voci mi sfiora appena le orecchie, eppure una tempesta di suoni mi perfora dolorosamente i timpani, persino i loro respiri freschi, che io sento bollenti, fanno male. Mi caricano su una barella e le loro mani infuocate mi bruciano la pelle debole e pallida. La luce mi lambisce le ciglia e gli occhi lacrimano senza pietà.

Un ago mi perfora la pelle, iniettandomi veleno puro nelle vene, un fiume incandescente che mi brucia il corpo e mi affumica il cuore. Urlo, urlo con tutto il fiato che il medicinale non mi ha mozzato ma dalle mie labbra esce solo un patetico rantolo. Mi divincolo e sfuggo alla loro presa, mi prendono polsi e caviglie e mi immobilizzano ma io mordo loro le dita e la mia lingua secca e ruvida sembra sgretolarmi. Gorgoglio parole senza senso, ormai sto perdendo le ultime forze che mi erano rimaste.

"Ecco, è arrivato il momento. Muoio..."

E, più delicato di una carezza di Walucio, il lieve velo dell'incoscienza cala su di me, chiudendomi con dolcezza le mie palpebre. Mi abbandono a me stessa, ma lo faccio sorridendo, perché il mio ultimo pensiero è rivolto ad Ethan, il ragazzo che ho amato come non ho mai amato nessun altro e che amerò per sempre.

Gli Eredi di Peter PanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora