Il primo commento che fa Zoe appena arriviamo è: -Perché Ethan è a petto nudo?
-Sai- risponde Cento con un sorriso malizioso -bisogna sempre accontentare i capricci delle ragazze.
Gli do una spinta e poi dico a Cinquantaquattro cosa ne ho fatto veramente della camicia di Cento. D'un tratto appare la piccola Susanne che si mette a saltellarmi intorno chiedendo di raccontarle cos'è successo.
Petunia ci chiama per la cena e prendiamo posto a tavola (io capotavola, Susanne alla mia destra e Ethan, dopo che è andato a mettersi un'altra maglietta, a sinistra) e inizio a raccontare: -Oggi Cento è stato bravissimo.- lui arrossisce e io riprendo: -Per tutta la mattina ha fatto abbastanza schifo, non ne faceva una giusta e l'ho strapazzato.- Ventisette ridacchia -Ma ecco che vedo avvicinarsi un Gralichio enorme, il più grande che abbia mai visto, con le zampe lunghe sette iarde e almeno tre file di denti aguzzi. Cento non perde tempo, gli prende una zampa con la frusta e lo fa cadere e, mentre io lo distraggo prendendolo a pugni in faccia, gli salta in groppa. Scivolo sotto il Gralichio e lo uccido, facendo delle sue uova una bella frittata.
Zoe dà inizio all'applauso e Lewis fischia.
Sotto il tavolo Cento mi prende la mano e intreccio le mie dita con le sue. Lo guardo con la coda dell'occhio e lo vedo sorridere.
Dopo aver finito di mangiare e dopo tutti i complimenti che fioccavano da ogni dove, decido di andare a letto e appena poggio la testa sul cuscino mi addormento.
Un raggio di sole (scherzo, è luce artificiale; non abbiamo il sole) mi solletica il viso, danzando sulle mie palpebre ancora chiuse e, finalmente, apro gli occhi. Mi alzo, mi lavo, mi vesto e vado a svegliare Cento.
Spalanco la porta e la scena che mi si presenta mi strappa un sorriso: Ethan è rannicchiato sull'angolo sinistro, un braccio fuori dal letto e la bocca mezza aperta. Susanne, invece, è riuscita, in qualche modo, a rubare le coperte a Cento e ad occupare tutto il resto del letto.
-Cosa ci fai tu qua?- chiedo a Ventisette, che apre un occhietto, si tira a sedere, si stropiccia gli occhi con i pugnetti e risponde: -Thomas russa più Walucio, non riuscivo a dormire.
Ridacchio e mi avvicino a Ethan.
-Cento...- sussurro scrollandolo gentilmente per la spalla. Lui apre gli occhi di scatto, cade dal letto e, balzando a sedere, urla: -Sono sveglio, sono sveglio.
Scoppio a ridere mentre lui si guarda intorno disorientato. E' così buffo, non riesco più a smettere di rotolarmi dalle risate!
-Adesso ti faccio vedere io.- dice Ethan con aria minacciosa, mi butta sul letto e inizia a farmi il solletico.
-Basta, Cento, basta, ti prego.- strillo ridendo a più non posso, ma lui si ferma solo quando ormai comincia a mancarmi il respiro. Si mette a cavalcioni sopra di me, prendendomi i polsi e fermandomi le mani ai lati della testa.
-Ventisette sta guardando.- gli faccio notare cercando di liberarmi, ma lui non lascia la presa.
-Che veda.- sussurra avvicinandosi al mio collo e lasciandoci un bacio umido che mi fa rabbrividire.
-Quanto mi piace l'effetto che riesco ad avere su di te, piccola.- mi mormora all'orecchio mordicchiandone il lobo.
-Cento, no.- dico posandogli un dito sulle sue magnifiche labbra e lui, senza proferire parola, si allontana un attimo prima che Lewis Tre apra la porta.
-Cosa ci fate voi due qua da soli?!- domanda scandalizzato e io ribatto, candida: -Non siamo soli. C'è anche Ventisette.
Sentendosi chiamata in causa, Susanne spunta da sotto il letto, i riccioli biondo fragola ricoperti di batuffoli di polvere. Corre da Lewis che la prende in braccio e la porta al piano terra.
-Allora- dico rivolta a Cento -io ero venuta qua per svegliarti. Sei abbastanza sveglio?
-Meglio che tu vada prima che io perda il controllo di me e ti ammazzi di baci.
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Gli Eredi di Peter Pan
FantasyTratto dal testo: Apro la finestra che dà sul giardino posteriore delimitato da una recinzione di ferro arrugginito dipinto di bianco dalla vecchia vernice che si scrosta e, oltre, il bosco. Nero, minaccioso, proibito. Il bosco nasconde molti peri...