Capitolo 9: Sera e mattina

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Il primo commento che fa Zoe appena arriviamo è: -Perché Ethan è a petto nudo?

-Sai- risponde Cento con un sorriso malizioso -bisogna sempre accontentare i capricci delle ragazze.

Gli do una spinta e poi dico a Cinquantaquattro cosa ne ho fatto veramente della camicia di Cento. D'un tratto appare la piccola Susanne che si mette a saltellarmi intorno chiedendo di raccontarle cos'è successo.

Petunia ci chiama per la cena e prendiamo posto a tavola (io capotavola, Susanne alla mia destra e Ethan, dopo che è andato a mettersi un'altra maglietta, a sinistra) e inizio a raccontare: -Oggi Cento è stato bravissimo.- lui arrossisce e io riprendo: -Per tutta la mattina ha fatto abbastanza schifo, non ne faceva una giusta e l'ho strapazzato.- Ventisette ridacchia -Ma ecco che vedo avvicinarsi un Gralichio enorme, il più grande che abbia mai visto, con le zampe lunghe sette iarde e almeno tre file di denti aguzzi. Cento non perde tempo, gli prende una zampa con la frusta e lo fa cadere e, mentre io lo distraggo prendendolo a pugni in faccia, gli salta in groppa. Scivolo sotto il Gralichio e lo uccido, facendo delle sue uova una bella frittata.

Zoe dà inizio all'applauso e Lewis fischia.

Sotto il tavolo Cento mi prende la mano e intreccio le mie dita con le sue. Lo guardo con la coda dell'occhio e lo vedo sorridere.

Dopo aver finito di mangiare e dopo tutti i complimenti che fioccavano da ogni dove, decido di andare a letto e appena poggio la testa sul cuscino mi addormento.

Un raggio di sole (scherzo, è luce artificiale; non abbiamo il sole) mi solletica il viso, danzando sulle mie palpebre ancora chiuse e, finalmente, apro gli occhi. Mi alzo, mi lavo, mi vesto e vado a svegliare Cento.

Spalanco la porta e la scena che mi si presenta mi strappa un sorriso: Ethan è rannicchiato sull'angolo sinistro, un braccio fuori dal letto e la bocca mezza aperta. Susanne, invece, è riuscita, in qualche modo, a rubare le coperte a Cento e ad occupare tutto il resto del letto.

-Cosa ci fai tu qua?- chiedo a Ventisette, che apre un occhietto, si tira a sedere, si stropiccia gli occhi con i pugnetti e risponde: -Thomas russa più Walucio, non riuscivo a dormire.

Ridacchio e mi avvicino a Ethan.

-Cento...- sussurro scrollandolo gentilmente per la spalla. Lui apre gli occhi di scatto, cade dal letto e, balzando a sedere, urla: -Sono sveglio, sono sveglio.

Scoppio a ridere mentre lui si guarda intorno disorientato. E' così buffo, non riesco più a smettere di rotolarmi dalle risate!

-Adesso ti faccio vedere io.- dice Ethan con aria minacciosa, mi butta sul letto e inizia a farmi il solletico.

-Basta, Cento, basta, ti prego.- strillo ridendo a più non posso, ma lui si ferma solo quando ormai comincia a mancarmi il respiro. Si mette a cavalcioni sopra di me, prendendomi i polsi e fermandomi le mani ai lati della testa.

-Ventisette sta guardando.- gli faccio notare cercando di liberarmi, ma lui non lascia la presa.

-Che veda.- sussurra avvicinandosi al mio collo e lasciandoci un bacio umido che mi fa rabbrividire.

-Quanto mi piace l'effetto che riesco ad avere su di te, piccola.- mi mormora all'orecchio mordicchiandone il lobo.

-Cento, no.- dico posandogli un dito sulle sue magnifiche labbra e lui, senza proferire parola, si allontana un attimo prima che Lewis Tre apra la porta.

-Cosa ci fate voi due qua da soli?!- domanda scandalizzato e io ribatto, candida: -Non siamo soli. C'è anche Ventisette.

Sentendosi chiamata in causa, Susanne spunta da sotto il letto, i riccioli biondo fragola ricoperti di batuffoli di polvere. Corre da Lewis che la prende in braccio e la porta al piano terra.

-Allora- dico rivolta a Cento -io ero venuta qua per svegliarti. Sei abbastanza sveglio?

-Meglio che tu vada prima che io perda il controllo di me e ti ammazzi di baci.

Gli Eredi di Peter PanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora