Il silenzio cadde tra di noi come ci dirigemmo verso il fast food. Dopo che Iva e Calum si accordarono per la loro uscita, sentii il mio stomaco annodarsi tremendamente. Così, usai una scusa, dissi che avevo fame.
Meredith si aggrappò al mio braccio, stringendomelo di tanto in tanto. Sapeva cosa mi stava succedendo, soprattutto perché mi era successo in passato. Era come al ballo di fine anno. La sensazione era identica: abbattimento che prendeva il sopravvento poco a poco.
- Vado a ordinare - Meredith dichiarò come si alzò dalla sedia affianco alla mia. Mi guardò come per chiedermi se volessi accompagnarla, ma scossi la testa. Annuì, si allontanò.
Calum era seduto difronte a me, mettendo insieme le mani e sfregandole. Mi rifiutai di alzare la testa e scelsi di guardare dei messaggi sul mio cellulare. Anche se avevo lo sguardo fisso sul mio cellulare, potevo sentire lo sguardo di Calum bloccato su di me.
- Sei improvvisamente così silenziosa - Mi fece notare come io ancora non lo guardai - Da quando abbiamo lasciato quel negozio, non è uscita nemmeno una parola -
Gemetti. Scommetto che ancora non aveva capito di come ci si sentisse vedere qualcuno che ti interessava accettare di andare ad un appuntamento con qualcun'altra. Soprattutto se lo aveva fatto di fronte a te.
- Già - Dissi.
Calum si lasciò sfuggire un sorriso.
- Avery - Dichiarò con voce lamentosa. Facendomi ricordare quando Gavin ed io eravamo bambini - Non fare la sarcastica con me, per favore -
Le mie labbra rimasero sigillate.
- E' perché ti ho costretto ad uscire con me? - Mi chiese - Mi dispiace ma Luke non può a causa del suo lavoro. E mi stavo annoiando e non conosco nessuno qui -
Scossi la testa, sospirai e continuai a fissare il mio telefono.
Da sotto le ciglia, potevo vedere che era completamente confuso, ed era esilarante. Le sue sopracciglia erano aggrottate per la perplessità e lo trovai carino e divertente allo stesso tempo.
Calum non aveva idea di quello che sentissi nei suoi confronti. Non sapeva che mi ero innamorata di lui, che gli avevo dato il diritto di dire sì a quella ragazza, non importandomi della mia felicità ma bensì della sua. La possibilità che lui si innamorasse di me erano zero su zero. Era una cosa impossibile. Quello che dissi a Meredith giorni fa non valeva più.
- No, non è così - Finalmente dissi, dopo minuti passati a tormentarmi con domande a cui non avevo rispose - Non con te - Aggiunsi.
Calum sospirò sollevato.
- Perché sei così silenziosa, allora? Mi sento come se avessi fatto qualcosa di male -
- No, giuro su Dio -
- Non si può giurare su Dio - Calum mi avvertì, indicandomi con l'indice. Lui rise, le pieghe dei suoi occhi iniziarono a formarsi.
- Beh, andrò all'inferno allora -
Calum aggrottò la fronte.
- Non dire così -
- L'ho appena fatto -
- Sicura di non essere arrabbiata con me? - Domandò ancora una volta, armeggiando con le dita - O forse, sei sola una ridicola sarcastica? -
Prima di aprire la bocca per dire qualcosa con cui ribattere, Meredith piombò al tavolo, con un vassoio pieno di schifezze. L'odore di patatine fritte e hamburger riempì l'aria.
- Mi dispiace averci messo tanto, ragazzi - Disse - Il cassiere non riusciva a capire il mio inglese correttamente -
Calum inspirò profondamente, fingendo un sorriso. Potrei dire che stava fingendo a causa del modo in cui le sue narici fossero dilatate.
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Eighteen || Calum Hood
FanfictionUn matrimonio. Una opportunità. La ventenne Avery Downson pensò che fosse uno scherzo, quando la sua migliore amica, Meredith White, le annunciò la proposta di matrimonio del suo ragazzo fin dai tempi del liceo. Non solo Meredith sarebbe stata pross...