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Era una domenica pomeriggio, dovevo andare ad ordinare una torta per l'addio al nubilato di Meredith. Lei non aveva idea di cosa stessi facendo dato che era con Luke e la wedding planner per discutere su alcune cose del matrimonio. Le cose stavano iniziando a salire alle stelle da quando la data del matrimonio si stava avvicinando e Meredith faceva del suo meglio per non andare nel panico. Sapevo che lei e Luke avevano la situazione sotto controllo.

Aspettai pazientemente nel mio dormitorio Calum che mi venisse a prendere. Mi aveva detto che sarebbe stato qui in quindici minuti, ma ancora non vedevo la sua macchina da nessuna parte. Per mia sfortuna, il telefono squillò e quando aprì la borsa per prenderlo vidi il suo nome nel display.

-Bloccato nel traffico?- Dissi facilmente, aggiustandomi una ciocca dietro l'orecchio.

-Per fortuna, no,- rispose Calum, con una risatina elusa dalla sua bocca. - Mio padre mi ha chiamato per dirmi che mia madre si è sentita male e hanno bisogno di me in ospedale. Mi dispiace tanto di averti fatto aspettare lì, Avery. Ho appena finito di parlare con lui. Se vuoi però posso darti uno strappo fino alla pasticceria.-

Mi morsi l'unghia del pollice, sbalordita per l'improvviso cambiamento di programma.

-Mi dispiace, Calum. Faremo l'ordine un'altra volta. Vai da tua madre tranquillamente,- deglutii, prendendo un lungo respiro e poi aggiunsi,- potrei venire con te, se lo desideri.-

Volevo accompagnarlo, ma non ce la facevo. E se ci fossi andata avrei sicuramente incontrato persone che non avrei voluto vedere. Mi ero tenuta a distanza dalla città da cui provenivo e non volevo cambiare la situazione. Ma, amavo Calum e se avesse avuto bisogno di me, ci sarei stata per lui. Non importava quanto difficile sarebbe stato.

-No,- Calum intervenne con tono fermo. La sua voce era fredda e dura ed aveva senso dato che aveva appena appreso la notizia di sua madre.- Il bridal di Meds è la tua priorità assoluta in questo momento, non mia madre. Posso andarci da solo. Ordina la torta, Avery. Ci vediamo più tardi, va bene? Te lo prometto.-

-Va bene.-

Calum rilasciò un sospiro.

-Mi dispiace tanto per averti risposto così,- disse in tono di scusa. -Ma grazie per l'offerta, Avery. Ho solamente bisogno di stare da solo con la mia famiglia in questo momento. Inoltre, mi ha detto qualcosa sul fatto che non volessi ritornare a Withsburg.-

-Mi conosci molto bene, eh?-

- Sto lentamente imparando a conoscerti,- disse, la sua voce era bassa. -Uhm, dovrei andare.- Dopo un momento laconico di silenzio instaurato tra di noi, riattaccò.

Non avevo idea di quello che avrei fatto. Avrei preso la metro, ma la pasticceria si trovava almeno un'ora di distanza dal campus e non avevo nessun passaggio. Così, mi sedetti sul marciapiedi, del tutto senza speranza. Meredith aveva la macchina e sapevo per certo che Michael stesse lavorando in quel momento, poiché me lo aveva menzionato in qualche messaggio.

Erano passati dieci minuti, da quando ero lì seduta vedendo di tanto in tanto qualche vettura passare.

Ma successivamente il mio cellulare prese a squillare per una seconda volta, un sussulto provenne dal mio cuore. Controllai il display e vidi che si trattava di un numero sconosciuto, ma risposi comunque. Dall'altra estremità una voce allegra mi salutò.

-Ciao, Ashton.-

-Sei impegnata in questo momento?- Mi chiese con una punta di speranza.

Guardai l'asfalto.

-No, ma avrei dovuto fare alcune commissioni per Meds, ma non ho nessuno che mi possa portare.-

-Posso passare a prenderti,- Ashton suggerì e me lo immaginai sorridere ampiamente a se stesso. Aveva una personalità così carismatica. Meredith mi aveva detto un volta, mentre stavamo guardando una commedia romantica su Netflix, che piaceva ad un sacco di gente a causa del suo fascino. E capii il perché.

Eighteen ||  Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora