Quando uscii fuori dal club, il mio cuore batteva talmente forte sembrando che avesse percorso una maratona. Mi appoggiai contro il muro del club, chiudendo gli occhi e portandomi le mani sulla fronte, spingendomi indietro i capelli. Sembrava far freddo e mi pentii immediatamente di non aver portato una giacca con me.
Non mi sarei dovuta innamorare in quel modo di Calum nelle ultime settimane. Ero troppo innamorata per vedere che fossi solamente una seconda scelta, un rimpiazzo. Nella mia testa, incolpai Meredith, ma sapevo che non fosse colpa sua. Sì, lei voleva che io e Calum finissimo con il metterci insieme, ma non era lei quella ci organizzava le uscite.
Il rumore dei mie tacchi risuonava sul marciapiede come mi portai il telefono all'orecchio per chiamare un taxi. Fui sul punto di inciampare, quando finì la chiamata per la mia corsa. La mia testa inoltre, era anche dentro un vortice a causa delle mie vertigini. Avevo bevuto troppo quella sera e all'improvviso, sentii il bisogno di vomitare.
-Avery,- sentii gridare dietro di me. Non riuscii a capire se fosse lui o no. Invece di fermarmi, mi concentrai a camminare verso la sosta vuota del taxi. -Aspetta. Avery, per favore.-
Improvvisamente, sentii la sua mano afferrare il mio avambraccio.
-Lasciami,- dissi gelida. Il mio tono mi fece rimanere scioccata. Non pensavo che sarei potuta essere così gelida con l'unico ragazzo che abbia mai amato.
Calum aggirò il mio corpo, trovandosi di fronte a me, riprendendo fiato. Lasciò cadere la mano e prese un lungo respiro prima di parlare.
-Posso spiegarti, Avery. Non amo più Linda. Devi fidarti di me su questo.-
Mi morsi l'interno della mia guancia, impedendo a me stessa di scoppiare a piangere. Non volevo che mi vedesse piangere, soprattutto se il motivo del mio pianto fosse a causa sua.
-Allora, che cos'era?- Chiesi, tirando su col naso.
Non mi rispose, ma si grattò dietro il collo con cautela, lo sguardo fisso sul marciapiede.
-E' tutto quello che avevo bisogno di sentire,- osservai, allontanandomi da lui. Mentre mi avvicinai alla fermata del taxi, la testa inizio a girarmi facendomi perdere l'equilibrio e immediatamente mi aggrappai al muro.
-Avery,- disse Calum con orrore, correndo verso di me. Fece serpeggiare un braccio intorno alla mia schiena portando l'altro dietro le mie ginocchia, sollevandomi. -Stai bene? Mi dispiace per questo.-
Mi lasciai sfuggire un lungo sospiro, scuotendo la testa. Il mio cuore batteva forte ed evitai il suo sguardo.
-Andiamo ai dormitori,- Calum strinse la presa sulla mie gambe e mi portò alla fermata del taxi. Quando finalmente la raggiungemmo, mi divincolai dalla sua presa e lo spinsi via. -Cosa c'è che non va, adesso?-
Per fortuna, che intorno non c'era nessuno. L'alcol potenziò la mia fiducia, respirai profondamente e scoppiai.
-Te lo dico io cosa c'è che non va,- inizia, con i pugni serrati. -Sono qui perchè sono il tuo passa tempo. Perchè non ritorni da Linda?-
Lui non si mosse, ma mi tirò più vicino a lui per la vita.
-Tu non capisci.-
-Allora aiutami a capire!- Gridai, colpendo ripetutamente il suo petto. Lottai per liberarmi dalla sua forte presa. -Ti odio quando sei così vago quando ti chiedo delle spiegazioni. Voglio esserci per te e aiutarti, ma tu, non me lo permetti Calum!-
Calum mi strinse sé, baciandomi la fronte. Quando la sua prese si allentò, mi portò una ciocca dietro l'orecchio e prese il mio viso tra le sue mani.
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Eighteen || Calum Hood
FanfictionUn matrimonio. Una opportunità. La ventenne Avery Downson pensò che fosse uno scherzo, quando la sua migliore amica, Meredith White, le annunciò la proposta di matrimonio del suo ragazzo fin dai tempi del liceo. Non solo Meredith sarebbe stata pross...