Eighteen || Calum Hood

1.3

- Quel posto aveva un bagno disgustoso,- mi lamentai, arricciando il naso. - Non ho intenzione di tenere il wedding shower di Meds in quella discarica, Calum. -

Era Venerdì.

Calum aveva guidato per quasi un'ora al ristorante che ci aveva raccomandato sua sorella. Lasciatemi dire una cosa. Quel luogo era una spazzatura e non assomigliava assolutamente ad un ristorante. Beh, ai miei occhi. Le foto che Calum mi aveva mostrato in precedenza avevano davvero colpito il mio occhio, ma le cose non era mai ciò che realmente sembravano.

Le luci fioche erano belle, ma lo cosa che mi infastidiva maggiormente era la pulizia del posto. Sembrava che nessuno non se ne prendesse cura da molti anni, e il servizio era semplicemente orribile.

- Sono d'accordo con te su questo, - borbottò Calum, una risata stanca venne elusa dalla sua bocca come egli mise la sua testa sulle braccia piegate. Eravamo seduti sul cofano della sua auto, parcheggiata in riva al lago, qualcosa che avevo deciso io. Calum voleva fare una pausa, così optai per questo posto.

Guardai le nuvole, sospirando. Sembravano vellutate con la foschia e la luce del cielo e la vista eccezionale sembrava che le rendesse una fotografia professionale.

- Sono uscito con Iva l'altro giorno, - disse Calum di punto in bianco. Voltai la testa verso di lui. Le sue labbra erano leggermente socchiuse, dimostrandomi che stava pensando profondamente. - E' davvero una bella ragazza, ma non credo che mi possa piacere per com'è. -

Si, lei era davvero bella.

- E perché? - Chiesi.

Calum frettolosamente si alzò con fatica, mettendosi a sedere. Lo guardai mentre lui posava il suo sguardo sul lago, un piccolo sorriso strisciò sulle sue labbra.

- Uscivo con quel tipo di ragazze. Ragazze come lei. ,- rispose. - Ma, adesso non più. Quelle ragazze, sono delle manipolatrici e tu non lo sai. Se troppo infatuato con quella ragazze ed è per questo che sei accecato .-

Ero a corto di parole.

Lui aveva ragione.

Calum strinse le labbra, poi si voltò a guardarmi.

- E poi,- aggiunse. - Provo qualcosa per questa ragazza intelligente e timida. Qualcuno che vuole arrivare lontano nella vita.-

Distolsi lo sguardo dal suo, scendendo dal cofano e mi sistemai una ciocca dietro l'orecchio.

- Ah,- sussurrai.- Lo vedo. -

- Avery. -

Continuai a guardare davanti a me, assolutamente senza fiato.

- Si? -

- Guardami, - disse Calum.

Quando non alzai la testa, Calum allungò la mano e afferrò il mio mento, lasciando cadere la mano una volta che mi fissò. Sorrise con quel sorrisetto che faceva quando era divertito.

- C'è qualcosa in te che... - si fermò per pensare cosa dire. -... Mi fa rimanere e voglia di restare a San Francisco.-

Il mio cuore iniziò a battere velocemente.

- Non sarei dovuto stare da Luke, lo sai, - ammise, grattandosi la testa preoccupato. - Sarei venuto solo a Bali una settimana prima del matrimonio. -

Annuii sorpresa.

- Sono la ragione per cui sei qui? -

- Si, - Calum portò la sua mano sulla mia guancia, avvicinando il suo volto al mio. - Lo sei, - collegò le nostre labbra e la sensazione familiare che sentii la prima volta venne restituita.

* * *

Arrivammo al mio dormitorio, sentendomi esasperata dalla chiacchierata e dal bacio. L'ultima cosa che volevo fare era ritornare al mio dormitorio dopo una giornata meravigliosa trascorsa con il ragazzo dei mie sogni. Sospirai in soggezione.

Calum saltò fuori dalla macchina, vacillò dalla mia parte e mi aprì la portiera per me. Mentre camminavamo dentro il dormitorio, le nostre mani rimasero intrecciate.

La prossima cosa con cui venni a conoscenza fu che fummo davanti alla porta della stanza mia e di Meredith.

- Credo che ci vedremo presto, - mormorai, aumentando la presa della cinta della borsa sulla mia spalla.- Abbiamo bisogno ancora di andare a caccia di un buon posto per la nostra sorpresa.-

Gli angoli della sua bocca si arricciarono verso l'alto, il suo sguardo era fisso nel mio. Deglutii come lo guardai, perdendomi nei suoi occhi scuri accattivanti.

- Ti scrivo,- mi disse.

Mentre si sporse, per darmi l'ultimo bacio della giornata, la porta si spalancò. Meredith aveva rovinato il momento.

- Meds! - Urlai come io e Calum ci allontanammo.

- Ops, - dichiarò innocentemente Meredith, scoppiando in un attacco isterico di risate . - Pensavo di aver sentito qualcuno qui fuori.-

Calum gemette scherzosamente, roteando gli occhi.

- Sì, certo.-

Meredith si strinse nella spalle senza speranza.

- Vi sto solamente prendendo in giro, - affermò, sbattendo le lunghe ciglia. - Oh, Calum. Dovresti conoscere mio cugino, Ash. E qui in visita, sarà uno dei testimoni come te dello sposo. -

Calum alzò un sopracciglio.

- Lui starà qui? -

Meredith scosse la testa.

- No, stupido, - esclamò. - Starà in hotel, per ora, lui è dentro. -

Fece un passo a destra, rendendo lo cose più interessanti, c'era Ashton, seduto a gambe incrociate sul letto. Sollevò la mano in un gesto, sorrise ampiamente a noi. Per qualche strana ragione, percepii che quel sorriso fosse destinato solamente a me.

Non mi resi conto di star sorridendo fino a quando Calum non si schiarì la gola.

Meredith soffocò una risata.

-Ash, voleva andare a mangiare un boccone fuori e poi andare al cinema,- disse. -Puoi unirti con noi Calum. Luke è al laboratorio in questo momento, quindi non ci sarà.-

Le labbra di Calum furono in una linea retta, mentre aggrottò la fronte.

-Ummh, sto bene. Grazie per avermelo chiesto, però. Ho un sacco di cose da fare.- Poi, fece un passo verso di me e mi lasciò un leggero bacio sulla guancia. -Ci vediamo più tardi, Avery,- disse con fermezza, prima di andare via.

Meredith si portò il dito con l'anello sulla guancia picchiettandolo contro di essa.

-Non dirmi che è geloso?- Lo prese in giro.

Incrociai le braccia al petto, stringendomi nelle spalle e sibilai: - taci. Se lui è qui è colpa tua.-

Meredith rise alla mia osservazione e mi tirò un braccio, costringendomi ad entrare nella nostra camera.