Capitolo 18.

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Elettra.
Ottobre è iniziato. Due settimane fa ho iniziato la scuola, ho fatto amicizia con due ragazze: Beatrice e Anna. Sono molto simpatiche, però il pomeriggio non esco con loro, ma con la mia comitiva. Con Andrea va tutto bene. Quando sto con lui mi scordo di Riccardo, però di notte vorrei abbracciarlo e dirgli che la sua mancanzai uccide. Ma non posso farlo. Chris e Alex sanno del fatto che Riccardo mi manca.
Alex, tempo fa, mi disse che Riccardo era uno stronzo. Io non le credo, perché anche io lo conosco e credo meglio di lei.
Oggi dovrei andare dal parrucchiere, il mio rosso è diventato un castano chiaro ed ho la ricrescita nera. Non so che colore farmi, forse il mio colore naturale, cioè il nero. Voglio il mio colore naturale, però voglio cambiare.

Papà mi ha dato delle foto, foto di lui e della mamma. Le ho attaccate in camera mia. La mamma mi manca e la voglio ricordare attraverso queste foto. Perché quando abitavamo a Roma era sempre triste, per il fatto di lavorare sempre e non state mai con me. E per il fatto che io mi drogavo. Ero una delusione, ma lei non me lo diceva mai. Papà non sa di questo fatto. Mi menerebbe e direbbe cose brutte sulla mamma.
Sento ogni giorno Giada e Stefano. Mi hanno che a novembre mi verranno a trovare, manca solo un mese! Sono felicissima per ciò. Loro mi mancano tantissimo!

Sono le 15:37, dovrei andare dal parrucchiere. Ci vado a piedi, così penso al colore che mi dovrò fare. Mi piace camminare e guardarmi intorno, vedere le persone. Andrea doveva andare agli allenamenti, se no mi avrebbe accompagnato lui.
Esco di casa, mi accendo una sigaretta e mi avvio verso la mia meta.
Mentre cammino mi vibra il telefono. "Sarà Andrea, o Chris, oppure Alex. Sicuro." Penso.
Prendo il telefono e vedo che nessuno di loro tre mi ha inviato quel messaggio. Me lo ha inviato Riccardo.

Non so più che cose mi succede, dimmelo tu.
Non contare su di me perché sono un bugiardo.

Ma sta fuori? Oddio. È pazzo. Elisa gli sta facendo del male. Ora che ci penso, ma come ha fatto a incontrarla? Giusto, io non uscivo con loro, quindi può far parte della sua comitiva.
Mi vibra di nuovo il telefono. Finisco la sigaretta e poi vedo. "Sarà di nuovo Riccardo." Penso.
Accendo il telefono e vedo un numero sconosciuto.

Stasera alle 20:00 ti vengo a prendere, fatti bella.

Chi sei?

Poi lo scoprirai.

Sarò un deficiente, ma andrò a quell'appuntamento. Sarà Andrea che mi vuole fare un sorpresa.
Senza accorgermi sono arrivata dal parrucchiere. Entro e saluto la gente che sta dentro il negozio.
Ho deciso il colore che mi farò.

-

Sono le 19:00 ed io mi devo vestire e truccare. Mi devo fare bella. Vado verso l'armadio e cerco qualcosa di decente da mettermi.
Un vestito no.
Una maglia larga no.
Pantaloncini.. mhh forse.
Una canotta no.
Una felpa con la zip no.
Finalmente ho deciso!
Mi vesto e comincio a truccarmi.

Ho fatto! E sono solo le 20:00. Okay, ho finito in tempo.
Mi guardo un'ultima volta allo specchio.
I miei capelli turchesi sono apposto. Si alla fine me mi somo fatti turchesi, con le pinte viola. Me lo ha consigliato la parrucchiera. Ha detto che mi sarei piaciuta con quel colore, ed ha ragione.
Alla fine mi sono messa una felpa leggera. È nera e sulle maniche c'è scritto "New York".
Visto che non fa molto freddo mi sono messa dei pantaloncini, con le calze nere sotto. Non mi sono truccata molto. Mi sono messa il correttore, cipria e un rossetto rosso. Non ho messo niente sugli occhi, perché non avevo molto tempo. Poi mi sono ricordata le parole di Stefano. "Non ti mettere il mascara, o qualcos'altro sugli occhi. Se no non si vede il grigio."
Manca qualcosa. Ma cosa? Ah, si! Le scarpe. Prendo le mie vans nere e me le metto.
Ora sono pronta. Mi faccio vedere dalla mia famiglia. Tutti mi fanno i complementi e mi chiedono con chi devo uscire.
"Devo uscire con una persona che mi ha scritto con un numero sconosciuto!" Penso. Non posso dire ciò.
Mh, che potrei dire?
Mentre apro la bocca suona il campanello. Che fortuna! Vado ad aprire e mi ritrovo davanti Giada e Stefano. Loro sono qui, davanti a me. Li abbraccio.
《Mi siete mancati》 sussurro.

Vicini Di Casa |Riccardo Ridolfi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora