Capitolo 17.

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Mi devo scordare di te.

Invio il messaggio a Riccardo. Mi devo scordare di lui.
《Chi è?》 Mi chiede Andrea.
《Nessuno, un mio amico di Roma》
《Dove eravamo rimasti?》 Mi dice, per poi baciarmi. Lo so che sbaglio a baciare Andrea, ma in questo momento un po' di "svago" non mi farà male, no?
Mi vibra il telefono.
Mi stacco dal bacio e vedo chi è. Riccardo.

Non puoi. Tu mi ami.

Come fa a saperlo se non mi vede da quasi due mesi? E poi lui sta con Elisa! Mi fa impazzire quel ragazzo!

Non è vero. Sono fidanzata.

Ma quante cazz.. ehm.. cavolate dico? E ora chi è il mio ragazzo? Chi? Aspettate un attimo. Alzo lo sguardo dal telefono e vedo Andrea, davanti a me, che aspetta un altro dei miei baci. Ho trovato il mio ragazzo.

Non è vero. Sei single. E poi appartieni a me.

Coglione.

《Andrea ti devo dire una cosa》 gli dico. Sto facendo una cosa che non mi sarei mai aspettata di fare.
《Lo so già. Non ti dovevo baciare. Sono stato un cretino. Io non ti piaccio》 dice poi va verso la porta, la sta aprendo. Cazzo, mi devo sbrigare.
《Vuoi essere il mio ragazzo?》lui gira la testa di scatto. L'ho fatto per davvero? Uau!
Viene verso di me e mi bacia. Lo prendo per un sì. I baci di Andrea sono.. sono.. non lo so. Credo che quelli di Riccardo siano delicati.
Cazzo! Mi devo togliere dalle testa quel coglione di Riccardo. Devo rispondere al suo messaggio. Aspetto. Dopo lo farò. Ora mi godo (non pensate male) il bacio del mio ragazzo.
Si stacca, guarda l'orologio che ha al polso e dice che è tardi. Lo accompagno fino alla porta di casa e se ne va, però prima mi da un bacio.

Io appartengo al mio ragazzo.

Che sarei io.

No. Tu non sei niente per me.

Prima lo ero.

Prima eri il mio vicino di casa.

Sto con Elisa perché assomiglia a te.

Non è vero.

Caratterialmente si.
Mi manchi. Ritorna presto, ti prego.

Ci proverò.

Mi devo dimenticare di Riccardo. Questa volta per davvero.
Ora che ci penso non so che giorno sia oggi. Accendo lo schermo del telefono e vedo che oggi è il primo settembre! Oddio. Già sono passati quasi due mesi da quando io sto qua, a Torino.
《Primo settembre? Oddio! Sto perdendo il treno》 dico ad alta voce,  poi mi ricordo che io non sono una strega ma una semplice babbana. Mi metto a ridere perché ogni anno facci così. Ogni anno la stessa storia.

Riccardo.
Sta con un altro. La mia Elettra sta con un altro. Ora che posso fare? La colpa è anche mia, perché mi sono fidanzato con Elisa? Ah, giusto per colmare il vuoto. Ma che cazzo. Il vuoto ce l'ho ancora, solo Elettra lo può colmare. Mi manca da morire..
Ho visto Stefano, mi ha fatto vedere il tatuaggio e mi ha raccontato la storia di Elettra e di Leo.
Ha sofferto molto, voglio starle accanto.
Poi mi ha dato una lettera.
"Per il prossimo".
C'è scritto ciò sul foglio piegato.
《Aprila quando sarai pronto》 mi ha detto Stefano.
《Pronto a cosa?》gli ho chiesto.
《Pronto a essere il ragazzo, quello giusto, per lei. Devo essere pronto per essere suo e lei tua.》 stava parlando di Ele, ne sono sicuro. Lei è già mia, anche se non lo sa. È mia. Anche se sto con Elisa.
《Stefano lei non lo sarà mai》gli ho detto. È vero. Lei non lo sarà mai.
《Fidati, lei sarà tua》 mi ha detto, poi se ne è andato, senza neanche salutarmi. Qui sono tutti un po' strani.

Accendo il telefono e faccio una cosa che non mi sarei mai aspettato di fare: chiamo Elisa.
《Amore!》 Urla la mia presunta fidanzata.
《Elisa io.. io..》 non mi fa finire di parlare che dice: 《Oddio, che dolce! Mi hai chiamato per dirmi che mi ami!》 Oh, si certo. Stai sulla strada giusta.  Ma quanto può essere idiota questa ragazza?
《In verità no. Elisa io to lascio》 Finalmente l'ho detto. Dopo due mesi l'ho detto. Non la sopportavo più. Caratterialmente assomiglia a Ele, ma non più di tanto.
Mi ha attaccato il telefono in faccia. Sono uno stronzo, lo so. Non bisogna lasciare la gente per telefono. Ma ora parto, me ne vado. Devo solo comprare il biglietto.
Me ne vado dalla persona che amo.

Vicini Di Casa |Riccardo Ridolfi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora