25.Trembling

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 ZAYN'S POV

"Right from the start you were a thief, you stole my heart and I your willing victim." Pink ha uno strano modo di infondere le sue sensazioni: canta in modo lento, graffiante e potente. Valorizza ogni nota e adesso la fa scivolare sulla pelle della ninfa. Ana ha gli occhi socchiusi e le gambe incrociate sul tappetino nero. La radio trasmette la voce di Pink e di Nate Ruess da 1 minuto e 41 secondi. Il blu è ben visibile anche quando la palpebra ne cela gran parte. I capelli, legati in una coda, le accarezzano il seno. Scendono lenti. "There' s nothing more than empty sheets between our love." Il pick-up è pieno di Just give me a reason. Sento presto lo sguardo magnetico di Ana sul mio viso. "Adori fare il misterioso?" La sua voce è così calda e sensuale. E' la birra. Sicuramente la poca birra rimasta, a scatenare in me fantasie sessuali su questa donna. Con la coda dell'occhio osservo una sua gamba nuda scivolare sull'altra e immagino quel tallone accarezzare il tatuaggio che ho sul polpaccio. "A te piace provocarmi." Lei si stringe nelle spalle. "Non pu-" Giro il volante e cerco di superare il fango. "Non era una domanda, Ana." La luna le rifinisce i lineamenti ungheresi, mentre le ombre scuriscono i miei. "Sei arrabbiato?" La sensualità sfocia in imbarazzo e irritazione. "Incazzato." Lei sbatte le palpebre una o due volte di fila. Alzo il volume della radio. "Qual è il problema adesso?" Si porta una mano tra i capelli e ha le labbra serrate. "Lui non aveva il diritto di esserci." La pressione si concentra sulle nocche. Lei sbatte più volte le dita sulle ginocchia e sospira profondamente. "Fingo di non aver sentito." La vedo guadare con ferocia l'orizzonte, sapendo che tutta quella rabbia è riservata a me. "Magari quando ti troverò a letto con lui, sarò costretto io a sentire." Quel senso di protezione mi fa completamente impazzire. "Sei incredibile." La sua voce è piena di frustrazione e ira. "Era inutile chiamarlo." Il mio tono si sta alzando troppo. "Che senso ha discuterne adesso? E' venuto, nel cuore della notte, a casa di uno sconosciuto per aiutarci." Faccio una risata amara. "La tua ingenuità mi stupisce giorno per giorno." Il mostro si sta agitando troppo velocemente. Qualche curva fa muovere l'abete profumato presente sullo specchietto. Un odore dolce si espande nel pick-up. "Sei sempre così stronzo." Nasconde le parole tra i denti. "Quando ti avrà lasciata da sola in una camera d'albergo dopo averti sverginata, non correre da me." La collera mi sta infuocando le braccia. "Non sono tutti come te." Colpito e disintegrato. Tutta la sicurezza che lei mi aveva sempre dato si distrugge e si riversa ai lati del cuore come colla tra le dita. La bestia sta spaccando tutto. La testa mi pulsa. Freno e avverto il fango riempiere le ruote. "Riportami a casa di Liam." La sua freddezza insiste sulle mie crepe. "Carter o Hunter saranno ben più felici di accogliere una ragazzina ferita da un mostro." Gli zaffiri inchiodano le meteore nere, completamente velate. Vedo le dita piccole armeggiare con lo sportello. "E' chiuso." Sancisco. Lei continua ad insistere. "E' fottutamente chiuso!" grido e la mia voce sovrasta quella di Pink. Lei mi guarda con il mare negli occhi: profondi, pieni e umidi. Quello sguardo così frammentato e desideroso è il mio ennesimo tatuaggio al centro del petto. La sua guancia bagnata mi porta ad avvicinarla. Lei mi respinge e rimane rannicchiata nel sedile mostrandomi ancora la pelle bianca e nuda, coperta in parte dai fili caramello. Sento il corpo cedere alla stanchezza e la nuca abbandonarsi sul sedile. Ana continua imperterrita a darmi le spalle. La sua coscia nuda fa intravedere le dita che disegnano il contorno delle linee presenti sul palmo. Dà un pugno contro il finestrino. Si volta di scatto e vedo il suo braccio arrivare al mio sportello. "Apri questo cazzo di sportello!" grida. E' arrabbiata profondamente. Le afferro il braccio. "Non riesci a risolvere un problema senza scappare! Sei fuggita da quel fottuto cimitero il giorno del funerale di Norah per non essere soffocata da condoglianze, da Perrie perché hai paura di essere distrutta, da Carter perché hai il terrore di forzature, da Hunter perché non sai che cosa dargli, da tuo padre perché vuoi un altro futuro, da me perché non vuoi lasciarti andare, non vuoi che ti renda felice." La gola brucia per le troppe urla. Da un zaffiro le scende una lacrima. "Non è vero." La voce le si spezza come la mia ragione: in trecento pezzi. Vedo tutto rosso, qualsiasi cosa. "Mi sfinisci e sei l'unico in grado di annientarmi. Mi soffochi, Zayn. Sei opprimente e diventi cattivo. Faccio tutto questo per noi, per salvare un minimo di razionalità: non capisci o non vuoi capire. Sean può rendermi felice. Jake è un mio amico. Cosa c'è di male se li includo nella mia vita o nella banda?" Solo lei è in grado di scatenare in me reazioni folli e occhi lucidi. "La banda è un cerchio chiuso. Per quanto riguarda la tua vita fanne un cerchio aperto." Sento la vibrazione del telefono sul cruscotto. Perrie. Vedo Ana rimanere fredda e impassibile, come le sue lacrime. Rispondo e metto il vivavoce. "Pez." Sento la risata sottile della biondina attraversare l'apparecchio telefonico. "Amo quando mi chiami così soprattutto al letto." La sua voce è bassa e provocante. "Mi sento sola, vuoi venirmi a fare compagnia?" Ana volta di scatto la testa e si sistema i capelli. La guardo intensamente e immagino le sue iridi immerse nelle mie. "Malik ci sei?" Sento un verso dall'altro capo del telefono, di quelli che di solito mi sussurra al letto. "Forza Zayn. Ho il tuo intimo preferito. So che sei solo anche tu. Perché non coccolarci un po'?" Ana si rannicchia nel sedile. "Non posso, Perrie." Lei sbuffa e le spalle semi-nude di Ana mi colpiscono lo stomaco. "A presto Zayn." Quando premo la cornetta rossa, infilo la testa nell'incavo del collo di Ana, toccandola impercettibilmente. Lei cerca di nascondersi completamente nel tessuto e mi molla gomitate. Si volta di scatto e riesce ad arrivare al sistema di controllo delle sicure. Apre lo sportello e lo chiude velocemente. "Merda." Inizia a correre con i tacchi tra le mani. Rompo quasi lo sportello del pick-up, sbattendolo. "Ana!" L'eco rimbomba nel vento. Mi ricorda i nostri giochi da bambini, quando la rincorrevo per abbracciarla. "Ana!" La mia ferocia sta diventando incontrollata. Quando vedo vicini i suoi piedi candidi, le afferro la vita e mi ritrovo il vestito nero tra le mani. Si volta e vedo le sue occhiaie dipinte di nero. "Devi andare da Pez. Devi andartene da me. Sono esausta." Il labbro le trema ad ogni parola. Mi sento troppo male. E' sconvolta. Diana sento l'anima morire ad ogni tua decisione. "Lei-" Mi spinge con rabbia. "Pez è per te, perché hai messo quel fottuto viva voce? Non mi interessa cosa le fai al letto o come la chiami. Le vostre scopate sono roba tua." Le tremano le mani. "Ritorniamo alla nostra spirale infinita?" La voce le è diventata rauca. Dentro quegli occhi c'è una tempesta. Il suo telefono mi blocca. Lei lo prende e quando legge il nome, risponde senza esitare. Preme il tasto con l'autoparlante. "Bambolina." La voce fottuta si disperde e lei intreccia i nostri sguardi tormentati. "Sean." Lo chiama e nella mia testa suona sensuale. "Dio, bambolina quanto mi manchi. Vorrei baciarti adesso. Dimmi che ci vediamo presto." Lui emette un sospiro e vorrei distruggerlo in questo momento. Lei non risponde e guarda il mio viso martoriato. "Bambolina?" Mi avvicino al suo corpo e un mio dito le accarezza una guancia. Una lacrima scivola sulla mia unghia. Le sfioro con il labbro inferiore il lobo. "Digli di sì. Forza. Digli che vi vedete presto, che mi odi." Lei socchiude la bocca carnosa e posa la mano libera sulle mie labbra. "Zitto." Mi mormora. "Diana?" Il fottuto stronzo la chiama. "Digli che non mi vuoi più vedere, che ti sei innamorata di lui." Le parlo in modo basso e le poso il palmo sulla mia nuca mentre io infilo la testa nei suoi capelli. Il telefono le cade e la voce di Carter soffoca nell'erba. "Diglielo." Le mormoro e la sento ad un soffio da me. "Non ci riesco." La bestia viene atterrita e smette di diffondere il nero nelle vene, l'unico diretto collegamento con il cuore. Raccolgo il Samsung scheggiato e glielo porgo. "Diana mi sto preoccupando. Che succede?" Il tono incalza ed è concitato. "Sto bene. Sono molto stanca. Scusami, oggi ho dovuto raddoppiare la dose di pillole." Lui sospira e io la vorrei toccare intensamente. "D'accordo allora a presto, bambolina. Magari di nuovo a casa mia. Non si sa mai cosa può succedere con altro buon vino e altra buona musica." Sto per spaccare ciò che è rimasto del Samsung malfunzionante. "A presto Sean." Quando la linea cade lei alza lo sguardo e si stringe le braccia intorno alla vita. "Ti rende felice?" Ana guarda il mio viso, lo studia e si sofferma su ogni parte. "Sì, Sean è importante per me." La bestia si rialza e inizia a ricordarmi le catene intorno ai polsi. "Vuoi andare da lui?" Non la guardo più: mi concentro sulla campagna inglese. Sento quel famigliare fastidio, prurito alle mani. Una luce artificiale si riflette sul terreno e inonda il bosco. Mi porto un braccio sugli occhi e una macchina compare nella mia visuale. "Diana!" Una figura corre nella nostra direzione. Quando mi volto il mio viso come il mio stomaco si contorce. L'uomo le prende la vita e le poggia una mano sulla guancia. "Sean?"

We are (not) just best friends||Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora