DIANA'S POV
"Diana, il mio nome è Diana Smith." Il ragazzo si scioglie in un sorriso e sono rossissima in viso: la bellezza americana mi ha sempre attratta. "Anche il tuo nome è da brividi." Quando afferro la mano perfettamente abbronzata, il contatto con le dita callose mi manda una scossa in tutto il corpo e le trasparenze della maglietta bianca fanno intravedere degli addominali da favola che mi portano a boccheggiare. "Scusami, ma devo andare a lezione" mi riprendo velocemente e afferro gli appunti e i disegni di Zayn. Mi alzo di scatto e inizio a correre verso il corso di Mr Lee. "Aspetta!" Sento qualcuno afferrarmi un braccio. "Hai dimenticato questo" il libro di astronomia brilla quasi tra le sue mani. "Grazie, Jake. Giusto?" gli sorrido. "Giustissimo."
***
Le lezioni di Mr Lee sono noiose, non sono coinvolgenti e interessanti come le parole di Toms. La letteratura ce la fa masticare, assaporare, godere fino infondo. Traccio distrattamente una costellazione che lui ha disegnato sulla lavagna nera, quando mi ritornano in mente gli occhi profondi di qualche minuto fa. Era dolce e attraente, la sua camminata lenta e le ciglia folte a incorniciare il viso scolpito. Un bigliettino mi distoglie dai miei pensieri e mi arriva sul banco. "Stai bene?" Riconosco la grafia disordinata di Zayn. Mi sta fissando intensamente dall'altro capo dell'aula: mi ero quasi dimenticata che avessimo in comune anche il corso di astronomia. "Sto alla grande" gli rilancio il piccolo pezzo di carta e lo vedo indeciso quando lo rilegge. "Che cazzo ti succede?" mima con le labbra. "Sto bene" rispondo muovendo la bocca allo stesso ritmo. "Non dire cazzate io..." "Malik, Smith volete andare fuori a discutere?" La voce di Lee rimbomba nella classe. Le ragazze si girano di scatto e vedo che si mordono il labbro per trattenere una risatina. "Ci scusi" dico io ricomponendomi velocemente. Dopo un paio di minuti Zayn alza la mano. "Posso uscire?" la voce roca è così sexy, dio se lo è. "Sì forse é meglio Malik, stai distraendo troppe persone qui" Il mio migliore amico si alza e mi lancia un ultimo sguardo prima di uscire e lo conosco troppo bene per sapere che sta andando a fumare. E' arrabbiato con me perché non ho voluto dirgli nulla, ma non può controllare tutto. Sta diventando quasi... soffocante. Ma allora perché sento il bisogno di sfinire le mie gambe pur di raggiungerlo? Sono io il vero problema. E' questa la risposta a tutta la confusione, alla mia voglia irrefrenabile di essergli sempre vicina. L'ennesima campanella suona e non aspetto neanche le ragazze, perché inizio a correre a perdifiato per i corridoi della scuola per trovarlo, per poterlo stringere e dirgli che stavo davvero bene. Sto ancora correndo quando sento qualcuno cadere su di me. Gli occhi profondi di questa mattina sono a un centimetro dai miei. "Allora è destino che ci dobbiamo incontrare così?" Arrossisco e il mio petto si alza e si abbassa velocemente. Il ragazzo è su di me completamente e non oso immaginare le conseguenze. "Forse" mi mordo il labbro e respiro più affannosamente quando lui si avvicina ancora di più al mio viso. Sento la voce famigliare di Niall spargersi per i corridoi e so per certo che tutta la banda è con lui. Sposto gentilmente Jake e inizio a raccogliere i miei libri. "Ti aiuto aspetta." Poggia una mano sulla mia e mi fa girare di scatto. "Scusa non volevo, io..." lo interrompe la voce calda di Harry. "Ecco dov'eri finita noi ti st-" si blocca quando vede le mani unite e mi avvisa con i suoi smeraldi da brividi di allontanarmi immediatamente. "Forse non voleva essere trovata" il tono duro e gli occhi neri di Zayn li posso avvertire da qui. Mi sposto velocemente da Jake, quando vedo delle vans troppo famigliari incamminarsi verso l'uscita. "Zayn, aspetta!" urlo, rincorrendolo. Vedo che si fa strada tra i corpi di migliaia di studenti indaffarati. So dove sta andando. Va ad Hyde Park ogni volta che è incazzato nero come adesso. Quando sono sul cancello della West High, lui monta sulla moto rottamata e parte a tremila guadagnandosi gli occhi da cerbiatto e leccate di lingua da qualche fottutissima troia. Mi mordo il labbro frustrata e cerco un biglietto del bus per poterlo raggiungere in qualche modo. Corro verso la fermata e sento delle voci dietro di me. Riconosco subito i ragazzi. Non ho tempo per nessuno, per me, per il resto, solo per lui. Mi abbandono stremata sull'enorme veicolo e scivolo lentamente sull'asta fredda. Manderò un messaggio di scuse alle mie ancore: sono fottutamente fatta così. Non riesco a non sentirmi in colpa: vorrei essere perfetta, vorrei quasi essere la Edwards. Lei sì che ha tutto: Zayn, una reggia, grande sicurezza in sé stessa, popolarità, una madre. Io posso solo accontentarmi di psicofarmaci e dolore costante. Cerco nella tasca del giubbotto che mi ha scelto Zayn un paio di auricolari. Quando sento i fili bianchi accarezzarmi la pelle, avverto anche qualcosa di ruvido. "Ti conosco troppo bene. La musica è la tua linfa, come tu la mia. Z x" Non è possibile che qualcuno possa toglierti il fiato anche a miglia di distanza. Tolgo il post-it e Adele inizia a scorrermi nelle vene, a curare l'anima, a salire con le note. Le canzoni corrono veloci e sono la colonna sonora perfetta per pensare a lui. So che il suo cuore sta battendo all'impazzata come il mio, che entrambi ci stiamo infilando le mani nei capelli e vorremo stare l'uno nelle braccia dell'altra per tornare a respirare, anche per un attimo, per una frazione di secondo. Abbiamo scelto di proteggerci, di non volerci arrendere alle stronzate sull'amicizia tra uomo e donna: ma eccoci qui a distruggerci, a sfuggirci, a rincorrere i demoni, a giocare con gli angeli. Quando finalmente l'autobus si ferma, scendo velocemente e sfilo dalle orecchie le lunette bianchissime. Corro verso l'entrata del mio parco preferito e inizio a cercare un ciuffo corvino e un paio di mani di cui conosco ogni osso, ogni fibra. Nella mia ricerca disperata, inciampo su un ramo e mi ritrovo a terra: ginocchio e braccio raschiato e una storta terribile al piede destro. Giro ogni centimetro di questo dannato parco ma non lo trovo. Zayn dove sei?
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We are (not) just best friends||Zayn Malik
Fiksi Penggemar" Sentivo ancora le labbra gonfie per l'ennesimo bacio proibito. Gli accarezzai il petto e lui ci avvolse nel lenzuolo. Si avvicinò in modo lento e la voce rauca penetrò le ossa. Mi aspettavo le solite due parole: stiamo sbagliando. Dovetti ricreder...