DIANA'S POV
Nero. Un nero impertinente, accecante, incredibilmente intenso. Vedo solo quello e cammino da sola su un filo invisibile, probabilmente la mia vita. Improvvisamente una sottile luce ferisce quel buio. Un timidissimo raggio di sole illumina la mia stanza, una semplice scatoletta con mura consumate e scarabocchi di una bambina sognatrice, con una finestra semiaperta e una porta con i rockettari migliori di sempre. Sento il maglione caldo strofinare sulla pelle. Poso una guancia contro il cuscino e i miei occhioni blu si semi aprono. Mi avvolgo meglio nel cardigan di mia madre e lego i capelli in una crocchia disordinata. Quando il pavimento freddo solletica le mie dita, mi volto automaticamente verso la finestra. Londra sembra un disegno confuso. Rassomiglia ad un dipinto francese al mio sguardo appannato dal sonno. La nebbia crea un sottile strato grigio e avvolge la città inglese stendendo un velo invisibile e trasmettendomi uno strano tepore. Il rumore della sveglia riesce a strapparmi dalla visione paradisiaca della capitale. 7:15. Cerco di arrivare velocemente in bagno ma la maniglia dorata si blocca tra le dita e mi ritrovo ad osservare il bianco panna della porta. Papà avrà deciso di cambiare tonalità una quindicina di volte. Risento ancora i lamenti e le preghiere di mamma e lo schiocco dei suoi baci morbidi per rassicurarlo. Erano le uniche volte in cui vedevo papà addolcire lo sguardo. Sento improvvisamente due braccia famigliari avvolgermi la vita. Il petto tonico mi accarezza la schiena. Le labbra umide mi baciano una guancia. "Modula l'acqua calda piccoletta." Gli occhi verdone tendenti all'azzurro mi guardano languidamente. Ryan, mio fratello. I capelli castano-ramato vengono disciplinati dalla mano ossuta che poco prima mi ha accarezzato. È al primo anno del college, ha vinto una borsa di studio giocando a football ed è stato capitano della squadra della "West London High School", il mio liceo, costruito e ideato per essere il più americano possibile, per ben 5 anni. E' stato il quarterback ed è una leggenda alla West-High. Ancora oggi qualcuna delle cheerleader mi rivolge la parola solo per ottenere più facilmente il suo numero o un giocatore per avere lezioni gratis. A volte quando penso alla gerarchia piramidale dei licei, desidero fortemente il college. L'acqua da modulare cerca di sciogliere i miei nervi e di non farmi pensare all'enorme popolarità di mio fratello. 7:25. La maglietta blu traforata scende sui miei fianchi, anche se mette in risalto le mie forme e fa intravedere l'intimo noiosamente bianco. Quando sono ormai all'ultimo gradino delle scale, mi sento afferrare la vita. Una mano bollente mi copre la visuale. Sento un fiato caldo scottarmi il collo. Un bacio subito dopo sulla tempia mi fa sorridere, ma presto avverto delle dita sulla mia bocca. "La mente ama l'ignoto, ama le immagini il cui significato è sconosciuto, poiché il significato della mente stessa è sconosciuto." La voce profonda mi fa gonfiare il cuore alle 7:32 di mattina. "E' di René Magritte e in ogni caso non sai recitare." Rido leggermente e ora le due mani si posano sulla pancia. "La mattina non sei dolce e soprattutto scoraggi la mia ipotetica carriera da attore." Sento un bacio sulla base del collo. Quando mi volto e mi scontro con il suo naso ammiro la forma delle sopracciglia nere folte. Gli bacio la punta. Sento le sue labbra rosate posarsi sulla fronte. "Buongiorno Smith." Mi mormora. "Buongiorno Malik." Quando vedo la borsa foderata in pelle nera di mio padre fare capolino in salotto mi allontano dal mio migliore amico. "Diana sono le 7:48., sbrigati. Farai ritardo." Eric Smith: il più grande chirurgo, padre e marito dell'Inghilterra. O almeno così avevano riportato i giornali dopo la catastrofe. Rivolge un cenno di saluto al ragazzo moro alle mie spalle che ricambia velocemente. "Oh e poi quasi dimenticavo. Oggi non ci sono. Ti occupi tu delle piccole?". Annuisco e gli rivolgo un sorriso. "Una delle piccole se la può anche cavare da sola." Sento la voce di una delle mie due sorelle irrompere. Emily tiene per mano Ashley e rivolge a nostro padre uno sguardo truce dopo la sua affermazione. I suoi capelli biondi vengono sistemati dalle mani curatissime. "Hai quindici anni, Emily, non trenta e tua sorella ne ha sette. Avete bisogno di qualcuno che si occupi di voi." Lo sguardo impassibile e serio di mio padre spegne il furore di Emily. "Mi raggiungi tra un po'." Il solito respiro caldo graffia la mia guancia. Cerco di salutare la mia famiglia in modo tranquillo e di provare ad immaginarla non come pezzi di un puzzle sconnessi, ma piuttosto come un castello di carte. Fragile, ma straordinario. Fa meno male. Forse. L'aria fredda di Londra mi investe e il sole timido bacia e modella i lineamenti del bruno suadente che sta disegnando cerchi di fumo nell'aria: Zayn Malik, il mio migliore amico da una vita. I capelli corvini spettinati al punto giusto e folti, in cui mille mani hanno affogato i loro piaceri. Gli occhi miele scurissimi e impenetrabili, velati da ombre. Il giubbotto in pelle nera a fasciare le spalle e le braccia puntellate di tatuaggi, ognuno con suo significato. I jeans vintage a fasciare le gambe. Un sensuale miscuglio di ombra e luce. Stringe tra i denti la sigaretta e le labbra carnose la avvolgono completamente. Mi rivolge un sorriso sghembo quando mi becca a fissarlo e mi porta sulla sua moto rottamata. Quando le mie braccia vengono a contatto con il suo petto caldo, sussulto e mi stringo maggiormente. La velocità può sembrare la solita tattica di rimorchio facile: lo è per tutti, ma non per lui. Per me è sinonimo di "stringiti a me, ci sono io a proteggerti dal resto" e questo me lo aveva dimostrato quando mi aveva detto che ero stata l'unica a salire su quel motore. Le altre le portava nella vecchia auto di sua madre o direttamente nella sua camera. Il nostro legame è forte, indistruttibile, diverso. Ci lega, separa, amalgama, costruisce. Le ruote del rottame nero plasmano il terreno del liceo. 7:58. Il più caloroso benvenuto alla West High.
*SPAZIO AUTRICE*
Ehi ragazze!Ecco il primo capitolo spero vi piaccia. Ho qualche problema per inserire il cast. Quindi per chi mi vuole aiutare... sarebbe un vero piacere!! Per ora lo metterò alla fine di ogni capitolo. Al prossimo capitolo
Xoxo
Silvia
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We are (not) just best friends||Zayn Malik
Fanfiction" Sentivo ancora le labbra gonfie per l'ennesimo bacio proibito. Gli accarezzai il petto e lui ci avvolse nel lenzuolo. Si avvicinò in modo lento e la voce rauca penetrò le ossa. Mi aspettavo le solite due parole: stiamo sbagliando. Dovetti ricreder...