DIANA'S POV
"Allora? Diana?" ripete mio padre guardando con attenzione i ragazzi e Zayn, che adesso ha una mano sul collo e un'espressione profondamente imbarazzata. "Collega!" dice riferendosi all'uomo che regge tra le mani la cartella e le nostre bugie. "Oh Smith!" risponde l'uomo con il camice bianco. "Mi occupo io dei ragazzi. Sai che oltre a chirurgo plastico, sono anche stato ortopedico, vai, tranquillo, Jones." propone mio padre afferrando la cartella. Jones gli fa un cenno e si riperde tra i corridoi del Royal London. Eric Smith scorre gli occhi ghiaccio sui fogli e dopo li punta nei miei. "Cosa succede, Diana Jade?"chiede. Mi chiama rare volte così e in quelle rare volte non ci sono speranze. I ragazzi sono terrorizzati, ma non sanno del patto tra me e Liam: il suo aggressore è un nostro segreto. "Nulla papà Liam è caduto e..." non mi fa finire. "Diana Jade Smith"ripete con rabbia. Zayn è pietrificato e i ragazzi non si muovono, ma soprattutto, Santana ha gli occhi lucidi: si sta sentendo in colpa. "Ematomi sparsi sull'addome e tagli significativi sono dovuti ad una caduta?" chiede ironico rileggendo la cartella e spiegazzando i fogli nervosamente. Per fortuna le costole erano apposto: il mio solito terrore che vada tutto storto, non mi fa capire nulla, neanche chi sono, forse. "So che Liam è venuto a casa nostra" dice ed è lì che perdo battiti: è arrabbiato perché si sta sentendo responsabile e perché non gli sto dicendo la verità. "Come, come...?" provo a chiedere. "Emily. Mi ha chiamato perché si era spaventata per il rumore di una porta che sbatteva molto violentemente e non eri sicuramente tu. Mi ha detto che c'erano i ragazzi e che eravate tutti nella tua camera" mia sorella naturalmente... ed è per questo motivo che adoro Ash, la mia dolce piccolina. Zayn è una maschera ora e la situazione si sta facendo più imbarazzante. "Non mi piacciono le persone che mentono, Diana. Quindi ora dimmi la verità." Liam esce dalla stanza rinfilandosi la maglia e quando alza gli occhi nocciola, riesce a stento a respirare. "Eric" lo richiama il castano. "Liam" risponde mio padre con lo stesso tono, guardandolo meglio. "Cosa ti è successo?" chiede. "I ragazzi non c'entrano nulla. Ti prego non chiamare nessuno." risponde solo Liam, salvandoci. Mio padre ha sempre adorato i ragazzi, ma ora è irremovibile. Quando sta per parlare lo interrompo: "Fallo per la mamma" affermo con il solito peso sullo stomaco. Mille occhi sono puntati sui di me e papà mi fissa chiedendomi: "Cosa c'entra Norah, adesso?" "Mamma, ci ripeteva sempre che per chi si ama veramente, si da il mondo, poco importa il motivo, bisogna fidarsi semplicemente guardando quella persona negli occhi. Ti fidi di me papà?" domando sentendo la gola bruciare. Lui mi guarda dritta negli occhi e non sa cosa dire. Sta cercando la risposta in se stesso ma tutto quella che riesce a fare è puntare gli occhi gelidi su Liam e chiedergli con voce piena di nostalgia "Il perché di tutto questo." "Santana. La amo. " risponde il castano, lasciando tutti senza fiato e in particolare la mora che si sposta goffamente sulla sedia, con le guance a fuoco. Smith scioglie l'espressione corrucciata in un mezzo sorriso e infine afferma:"Bene Payne, puoi andare" Liam, sorride caldamente e gli da una pacca sulla spalla. "Grazie, Eric". Mentre afferro la borsa e mi incammino verso l'uscita con i ragazzi, una frase mi fa voltare: "Mi fido di te Ana" dice mio padre con gli occhi ghiaccio che sorridono e che sono sempre riusciti a leggere la mia anima. "Anch'io papà" mormoro mentre vedo il suo camice bianco sparire tra i corridoi del Royal London. Io e Zayn camminiamo dietro alla banda: ha rallentato il passo, lo fa sempre quando vuole che restiamo anche pochi minuti, soli. "Ana" dice soffiando nel mio orecchio. Mi volto e il suo viso è a centimetri dal mio. Mi sfiora la guancia con le dita, accarezzando ogni centimetro di pelle. "Zayn" lo richiamo a corto di fiato. Sono distratta dai movimenti della sua mano, che traccia la forma delle mie labbra e gli occhi ambrati che seguono le sue dita. Interrompe la tortura migliore della mia vita per poggiare le labbra calde sulla mia fronte e stringermi al suo petto. "Io mi fido di te, più di qualunque altro al mondo, piccola" mormora facendo aumentare i battiti. Mi faccio piccola nel suo petto e amo sentire la sua voce profonda, i muscoli tonici contro la maglietta, il mento sulla mia testa. Mi accarezza i capelli e sfiora la pelle con movimenti circolari, prima di mormorare. "Ti aspetto alle 8, al solito posto" "Okay" riesco solo a sospirare. "Andiamo, ci staranno aspettando" dico slegando le nostre braccia. Zayn annuisce, ma continuo a pensare alle sue dita sulle mie labbra. "Ana, tutto ok?" mi richiama il moro, infilando le mani nelle tasche. "Alla grande" affermo, cercando di respingere ogni desiderio che mi sta attanagliando lo stomaco. I ragazzi sono nel cortile immenso dell'ospedale. Kendall è appoggiata alla spalla di Louis. Harry, fa vagare gli smeraldi sui lunghi capelli neri della mia migliore amica e fissa le labbra increspate. Kend è così innamorata di lui. Ricordo le sue parole di qualche anno fa: "Non riesco a pensare, quando mi sfiora le mani, quando mi lascia toccare i suoi ricci e quando quella volta mi ha baciata. Abbiamo fatto l'amore quella stessa sera, in cui le labbra si sono toccate per la prima volta. Ero vergine ed ero felice di aver dato me stessa a qualcuno che amavo più del mio respiro. Il mattino dopo è fuggito e le parole sul post-it che ho trovato sul lenzuolo continuo a leggerle negli occhi di ogni ragazza che lui sfiora o guarda come ha fatto con me quella notte: "Ti amo, Kend ed è per questo che devo rinunciare a te". Non ho mai provato nulla di simile per nessuno Ana." Le lacrime sul suo viso le ricordo ancora e il respiro ansimante mentre mi teneva le mani. Harry si sta toccando fastidiosamente la croce nera sulla mano e continua a fissare Kend anche solo per attirarla in qualche modo, ma ottiene solo un'occhiata indifferente. "Vado a farmi un giro" dice tra i denti. "Vengo con te" propongo, mentre sento gli occhi caramello di Zayn, perforarmi la schiena. Harry mi rivolge un sorriso dolce e lo raggiungo, lanciando prima un'occhiata a Kendall che mi guarda rassicurante. Zayn, invece non smette di fissarmi, ma lo ignoro, Harry è il migliore amico, posso seguirlo ovunque. Io e Styles camminiamo l'uno di fianco all'altra e il suono fastidioso delle pietre contro lo stivale del ragazzo dagli occhi verdi penetranti, mi porta a parlare: "Stai male?" chiedo. "Sto bene, Ana" dice con voce vuota. Non lo ammetterà mai che sta male quanto lei, ma per lo meno deve sfogarsi. Afferro il braccio di Harry, che mi guarda perplesso. "Smettila" gli dico con il tono più fermo che posso avere. Zayn mi avrebbe fatto voltare verso di lui con più forza e mi avrebbe sorriso sulle labbra mentre sfiorava il mio punto debole sul collo. La voce profonda di Harry mi fa tornare alla realtà: "Non mi guarda neanche più. A stento mi parla" dice con sguardo assente. "La ami. Perché non ti lasci andare?" domando mentre gli accarezzo il braccio. "Mi conosci Ana. Non ce la farei a mantenere la promessa, ma odio quando qualcuno la tocca" Gli occhi verdone chiusi in due fessure strette. Avvicino la mano alla guancia e accarezzo l'accenno di barba. Harry è sempre stato il mio rifugio, è sempre stato dalla mia parte anche quando il mondo mi era contro. Il sorriso si allarga in due fossette, con cui amo giocare sin da quando ci siamo conosciuti. Le braccia incredibilmente calde mi avvolgono:" Va' da lei, Kend sta male da mesi. So del vostro amarvi di nascosto, del vostro tira e molla, del sesso occasionale. Harry, ti prego" dico mentre delle farfalle nere sporgono dalla camicia sbottonata. Il riccio mi guarda e lo stesso sorriso ricompare sul volto. Mi lascia un bacio sulla guancia e inizia ad accarezzarmi la schiena. "L'altra sera sono andato da lei. Era sola a casa. Stavo troppo male, non la vedevo da giorni. Rischiavo di impazzire e quando sono arrivato la porta era aperta e si sentivano dei gemiti strozzati. Era con un altro, nella camera dei suoi" racconta Harry, mentre fa vagare le mani grandi sulle scapole e gli occhi si fanno sempre più scuri e le labbra piene chiuse in una linea dura. "Ho iniziato a rompere tutto, mentre sentivo le sue urla e le sue suppliche. Il tipo se ne è andato solo quando gli ho tirato un pugno sul naso." cantilena mentre noto dei tagli sulle nocche della mano, che accarezza i jeans strappati. "Abbiamo litigato e alla fine abbiamo fatto sesso come al solito." Ha la voce spezzata e gli occhi lucidi, così poggio la testa sulla sua spalla e accarezzo il braccio coperto dal solito cappotto nero. "Hai fatto qualcosa per evitare questo?" chiedo. "No ma..." il riccio lascia la frase sospesa. "Corri da Kendall, Harry. Non lasciarla cadere o scivolerai con lei." Gli smeraldi mi fissano e alla fine le bellissime labbra a cuore si lasciano sfuggire: "Zayn, ha ragione. Sei un angelo. Ora capisco perché ha così tanto bisogno di te" quelle parole mi hanno colpita, mi hanno fatto agitare lo stomaco e il rossore si sparge sulle guance. Harry ride sommessamente, facendo aumentare l'imbarazzo. "Non avevo torto prima" dice buttando la testa all'indietro e riferendosi al sesso tra migliori amici. "Finiscila" dico abbozzando un sorriso. "Andiamo, altrimenti il moro mi sgozza" dice lasciandomi un bacio tra i capelli. Mi mordo il labbro inferiore per non ridere ma fallisco miseramente mentre il mio rifugio si unisce a me.
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We are (not) just best friends||Zayn Malik
Fiksi Penggemar" Sentivo ancora le labbra gonfie per l'ennesimo bacio proibito. Gli accarezzai il petto e lui ci avvolse nel lenzuolo. Si avvicinò in modo lento e la voce rauca penetrò le ossa. Mi aspettavo le solite due parole: stiamo sbagliando. Dovetti ricreder...