ZAYN'S POV
"Perché non posso semplicemente avere un fottuto jeans e una fottuta maglietta?" Mia madre fa vagare i suoi grandi occhi nocciola sul mio corpo e mi riprende subito dopo. "Modera il linguaggio Zayn. Devi farlo, è una cena importante per tuo padre." Il mio completo total black è poggiato sul letto ed è intriso di amido. Mi sistemo il ciuffo nervosamente e passo le dita formicolanti sul viso. Forse per distruggere il muso duro che mi ritrovo. "Certo, la sua ossessione nel voler apparire." Sono così furioso che sento i nervi a fior di pelle. Voglio ritornare in palestra. Mia madre si volta e mi rivolge uno sguardo freddo. "Tuo padre vuole solo il meglio, Zayn. Lo sta facendo anche per il tuo futuro." Una risata scivola dalle labbra in modo naturale. "Non voglio l'azienda, mamma. Voglio fare legge. Te l'ho già detto." Lei passa il rossetto per la seconda volta e sospira frustrata. "Di questo ne discuteremo dopo il liceo." Scoglie i capelli rossicci sulle spalle. Mi guarda negli occhi e fa fatica ad arrivare alle mie guance per la differenza di altezza. Mi abbasso per renderle più semplici i movimenti. "Voglio il meglio per te." Se i piani non includono degli zaffiri, allora siamo fuori strada. "Io e Ana abbiamo scelto legge da quando ne ho memoria. E' tutto ciò che vogliamo, mamma." Mi allontano e lei mi rivolge un sorriso stanco. "Una cotta adolescenziale non può compromettere il futuro, Zayn." Stringo i pugni. "Non iniziare con questa cazzata. E' una decisione lucida e dettata dalla passione che unisce il sottoscritto e la sua migliore amica." Ho davvero bisogno di labbra di rose. "Eric mi ha detto che Ana sceglierà medicina e che..." Esplodo e la interrompo bruscamente. "E' questo il vostro problema. Pianificate tutto, qualsiasi merdata che vi passa per la testa. Non ha senso. Tutto ciò che voglio per noi è il meglio. Non la costringerei mai a fare nulla, né viceversa." La voglio vedere felice. Il mio desiderio è quello per tutta la vita. Questo evito di aggiungerlo. "Quanto tieni a quella ragazza?" Ha gli occhi lucidi e il solito sorriso dolce. "Piantala, mamma." Afferro con rabbia il completo total black. "Perché devi sempre credere di combattere contro il mondo, Zayn?" Mi allontano arrivando velocemente alla porta. Mi limito a sbatterla e a rifugiarmi in camera mia. Siamo io e lei contro il mondo.
DIANA'S POV
"Ash, ferma" Emily le rivolge uno sguardo malefico e gli occhi vitrei di papà prendono a fissarmi. I capelli oro si spargono quasi subito sul mio petto. Mia sorella si appoggia al mio seno e mi abbraccia. "Che hai, piccolina?" Le accarezzo le ciocche dorate. Emily è sempre stata brusca e forte. L'unico momento in cui l'ho vista sgretolarsi come polvere è stato alla morte di nostra madre. Ashley, purtroppo, è esattamente come me: debole e dolce. Si nasconde nel mio vestito e gioca con il lembo della manica. "Nulla." La stringo meglio e fingo un sorriso perché sento il cuore fare male ad ogni passo vicino al ristorante. Siamo in uno dei soliti taxi di Londra, intrappolate in una scatoletta nera da cui possiamo vedere il mondo. "Non parlate, ho un fottuto mal di testa." Guardo Emily e noto la matita nera con un ombretto blu notte ad accenderle gli occhi rossissimi. Ashley si stringe maggiormente alla mia vita. "Cosa succede?" I capelli biondi scendono a boccoli sulle spalle. "Senti, perché non pensi a quel cazzone di Zayn e non mi lasci in pace?" Scatta quando le prendo la mano. Si allontana e abbassa lo sguardo imbarazzata mentre cerco di ignorare il dolore al petto. "Scusami Ana. Sono molto stanca. Non dovevo, perdonami." Il suo sguardo ritorna cristallino e io cerco di tenere a bada il caos che una domanda sarcastica mi ha provocato. Invidio la sicurezza di Emily: avrei sempre voluto essere così sfrontata. Purtroppo la solita noiosa e timida ragazza vive in me. Mia madre era esattamente come me. Mio padre è esattamente come Emily. "Signorina, sono 25£" Il tassista si sposta a disagio sul sedile, mentre io cerco di non tremare. "Ecco a lei." Malik sei solo il mio migliore amico, ciò che conosco da sempre, il bambino che mi stringeva quando aveva paura dell'acqua, l'uomo che cura la mia follia e di cui ho costantemente bisogno.
***
Il ristorante è abbastanza spazioso, la luce è soffusa, il contesto piuttosto moderno. Sento qualche paio di occhi bruciarmi la schiena nuda. Ho deciso di indossare il vestito di mamma. Profondamente largo sul retro e abbastanza coprente sulla facciata. Non so come la prenderà papà. Intravedo i capelli nerissimi e lunghi e un vestito azzurro diventare una macchietta in un locale così pretenzioso. Schiva i camerieri e in attimo mi abbraccia le gambe. "Ana." Cerco di abbassarmi: sono in difficoltà per via dei fottuti tacchi che il mio fottuto cervello ha deciso di indossare. Lascio un bacio sulla pelle ambrata della migliore amica di mia sorella. Mi porto la bambina sul petto e sento il profumo di cocco che sprigiona la chioma corvina. Safaa. Tra le ciocche nere vedo Emily salutare Waliyha. Ash è ancora ancorata ai lembi del mio vestito e non so con quale coraggio mi avvicino al tavolo facendo sgattaiolare le due bambine avanti. "Buonasera. Perdonate il ritardo." La mia voce è esitante e stringo le unghie nere sulla pochette di mamma. Gli uomini contornano il tavolo, con qualche donna al loro fianco, tra cui riconosco i capelli rossicci di Trisha. Ci sono ragazzi sulla ventina, fotocopie dei loro padri quando avevano qualche capello bianco in meno e meno vino in corpo. Sento degli occhi perforarmi la pelle e quando li incontro per un brevissimo istante capisco che l'ambra fusa nel caramello è il mio colore preferito. Mi siedo accanto a Ryan, ignorando il fuoco nel petto. "Non mi piace che guardano tutti la mia piccoletta." Mio padre mi ha rivolto un cenno e i ricordi hanno ferito i suoi occhi. "Piantala sono in imbarazzo." Uno dei figli di papà mi rivolge un sorriso che viene spento da un'occhiataccia di mio fratello. Sbircio Zayn e noto che continua a fissarmi. I pozzi ambra studiano la mia posizione, ciò che è scoperto e coperto. Lo smoking gli sta da dio. Così come la poca barba e il gel sparso tra i capelli. Un bellissimo errore che strega le donne. Mi porto il bicchiere ripieno di vino alle labbra. Se ci beccano a bere vino rischiamo la galera, ma si sa che il denaro distrugge la legge. Evito lo sguardo bruciante del moro e lo sposto altrove. Qualcuno dei biondini mi lancia occhiate. Prevedo già la fine della cena: Zayn e Ryan con le mani rotte e i rampolli probabilmente sull'asfalto o a pediatria. Sento qualche discorso sul college e cerco di mimetizzarmi meglio. Spero che almeno oggi l'indifferenza, che quasi tutto il mondo mi riserva, persista. "Allora Diana, anche tu sai che la scelta sicura è medicina?" Evidentemente non è la mia giornata fortunata. Uno dei più amanti del vino di quella serata mi rivolge un sorriso sfacciato e dà una pacca sulla spalla a mio padre. "E' solo un'ipotesi. Amo anche legge." Ho avuto finalmente il coraggio di dirlo. Non so chi ringraziare: l'alcol o Zayn. Mi ha sempre spinta ad amare me stessa e lo sto finalmente facendo. "Niente di straordinario." Mormora uno dei biondini. "Legge è una delle facoltà migliori che ci siano. Non esistono solo medicina o economia aziendale." E' meraviglioso sentire la sua voca pacata e forte e non affaticata o irosa. Zayn mi guarda con profondità, mentre io arrossisco senza motivo. Scoppiano tutti in una fragorosa risata e sia io che il mio migliore amico abbiamo lo sguardo confuso. "Questi sono i sogni di adolescenti senza esperienza, capirai presto ragazzo." Zayn ignora il commento e riprende a cercare gli zaffiri. "Vado un attimo in bagno." Sussurro a Ryan che mi accarezza una guancia in segno di approvazione. Sento ancora la schiena nuda ardere.
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We are (not) just best friends||Zayn Malik
Fanfic" Sentivo ancora le labbra gonfie per l'ennesimo bacio proibito. Gli accarezzai il petto e lui ci avvolse nel lenzuolo. Si avvicinò in modo lento e la voce rauca penetrò le ossa. Mi aspettavo le solite due parole: stiamo sbagliando. Dovetti ricreder...