11.Lost soul

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DIANA'S POV

I tacchi vertiginosi della bionda e il forte eyeliner viola a tracciargli gli occhi azzurri insignificanti, la rendono provocante e il solito sorriso malizioso sta stregando gli occhi di Zayn. Il dolore al petto aumenta ad ogni sguardo tra i due: quello accattivante di Perrie e quello confuso del moro. "Bé mi sembra logico. Volevo passare del tempo con te" squittisce accavallando le gambe e mostrando le mutandine in pizzo nero. "Te lo avevo detto che ero impegnato" spiega Zayn con tono stranamente freddo. Ha capito che lei vuole ferirmi e non glielo sta permettendo. " Non vedo cosa ci fosse di così importante. " dice la bionda con tono tagliente. Vorrei tanto risponderle, urlarle che Zayn non la guarderà, né la toccherà o bacerà mai come ha fatto con me stasera ma il modo in cui riesce ad attirarlo a lei con un solo sguardo me lo impedisce. "Era molto importante, direi fondamentale, invece. " si para davanti a me come a volermi proteggere dal veleno delle parole della bionda, che ora ha una specie di smorfia sul viso di cera. Sta per ribattere ma dei capelli neri che ondeggiano per la stanza la interrompono: "Ana" urla Safaa, legando le braccia fragili al mio petto, così diverse da quello del fratello ma che emanano lo stesso famigliare calore. "Tesoro" mormoro stringendola. "Safaa, dove corri?" chiede Trisha dalla porta e con uno strofinaccio tra le mani. "Diana" dice la donna con il solito sorriso luminoso. "Perrie" afferma spegnendolo leggermente. "Signora Malik, grazie per farmi fatto entrare. Bellissima casa" risponde Perrie alzandosi e sistemandosi velocemente la gonna inguinale. "Grazie cara" il sorriso diventa sempre più tirato e l'aria nella stanza si fa pesante. "Oh ma quale onore Lady Queen è venuta a trovarci" dice Doniya entrando nel grande salotto di casa Malik, affiancata da Wahilya. "Doniya, ciao come va?" balbetta una Perrie stranamente imbarazzata, che ho visto poche volte, e sono infinitamente grata alla mora per questo. "Oh dici da quella volta che ti sei fatta il mio ragazzo? Molto meglio, ti ringrazio almeno l'università mi ha fatto cambiare aria" risponde l'anglo-pakistana. "Doniya!" la rimprovera Trisha. "Ana cosa sono questi segni neri sul collo? Ti sei fatta male?" chiede Safaa tracciando i segni curiosamente e attirando l'attenzione di tutti i presenti nella stanza. Inizio a tossire velocemente, ma sono già diventata bordeaux come l'abat-jour che illumina il mobile in legno noce. Zayn è profondamente imbarazzato e ha le mani affondate nelle tasche dei jeans fradici, Perrie sta per esplodere da un momento all'altro e Doniya ride sommessamente. "Bé io...Safaa vuoi venire a casa? Ash voleva stare con te" domando la prima cosa che mi salta in mente per spezzare il terribile imbarazzo. "Oh posso venire anch'io?" domanda Walihya. "Oh anch'io non ho nessuna intenzione di restare" si aggiunge Doniya. "Non esiste voi rimanete qui. I ragazzi sono da soli, Eric ha il turno di nuovo stasera e non ci ho neanche pensato perché altrimenti li avrei invitati a cena" s'intromette Trisha. Zayn mi ha guardata per tutto il tempo e continua a farlo. "Ma non importa davvero possono...?" Mrs Malik non mi fa finire:" No Ana, grazie ma preferirei di no" "D'accordo" mi arrendo. "Diana" sento una voce stridula chiamarmi. "Dimmi Perrie" i suoi occhi ghiaccio mi squadrano e lo sguardo inviperito non mi lascia. "Ti stai dimenticando la felpa di Zayn" Sto per abbassare la cerniera, ma una voce calda mi ferma: "Tienila, Ana" il mio sguardo si sposta su quello sensuale di Zayn che mi sta sorridendo con i capelli pece bagnati sulla fronte e non c'è niente di meglio adesso. Gli rivolgo un sorriso timido mentre vedo il veleno negli occhi di Perrie triplicarsi e il compiacimento della famiglia Malik crescere. Saluto tutti con un cenno della mano e corro verso la porta. La pioggia si è fermata ma le farfalle nel mio stomaco, no. L'odore di menta e tabacco mi inebria le narici ed è questo che zittisce i miei demoni. Apro velocemente la porta di casa e un Ryan addormentato con il football in tv a tutto volume attira la mia attenzione. Casa Smith è davvero silenziosa ora e sono grata a questa pace perché mi permette di ricordare delle labbra morbide lenire ogni pezzo di pelle. Mentre gioco con il vetro colorato del bicchiere d'acqua vedo Emily correre per casa con le lacrime agli occhi e il mascara sulle guance: "Ryan!" urla. E' completamente sconvolta: ha le mani tremanti e i capelli platino legati in una crocchia disordinata. "Ryan!" grida più forte. "Emily!" la richiamo io. "Che succede?" mia sorella mi guarda confusa e l'azzurro dei suoi occhi viene attraversato da ogni possibile emozione appena incontra il mio sguardo terrorizzato. Mentre si risistema qualche ciocca dietro l'orecchio, riesce solo a balbettare: "Ash è sparita" Il bicchiere s'infrange in mille pezzi e non riesco più a respirare. "Cosa?" domando con il cuore in gola mentre Emily piange più forte. Intanto mio fratello assonnato, entra in cucina:" Che succede? Emy?" mia sorella non riesce a parlare, ma guarda solo me. "Ash è scappata" dico mentre mi asciugo i capelli con le dita. "Come?" chiede Ryan con gli occhi socchiusi. "Vado a cercarla" istruisco prendendo le chiavi di casa. "Non esiste a quest'ora non vai in giro da sola" sentenzia mio fratello, spalancando gli occhi verdone. "Ryan merda! Si tratta di Ashely. Smettila di fare il fratello protettore del cazzo, quando ti sei lasciato sfuggire una bambina di sette fottutissimi anni!" urlo. Sono nel panico totale, sento di vivere nella confusione, anzi di essere questa confusione. Ash è una delle poche certezze della mia vita, che mi impedisce spesso di impazzire. Ryan lo sa e per questo non ribatte come Emily che si limita a singhiozzare. Mi precipito fuori casa e corro fino a non sentire più le gambe. Cerco nei negozi o tra i volti sconosciuti, ma gli occhi di papà non ci sono. Ash dove sei, piccola? Nessuno ha visto dei capelli oro e uno sguardo dolce. Mi fermo con il sangue che pulsa nelle vene e con la voglia di distruggere come quella volta tutto. Prendo il telefono e compongo il numero del solo che può salvarmi in questo momento. Quando finalmente dopo una chiamata persa, risponde, il cuore affonda:" Continua così Zayn! Voglio di più, di più!" grida l'inconfondibile voce di Perrie. Dei gemiti spezzati e dei versi gutturali mi fanno annebbiare completamente la vista e distruggere dal mio passato. Chiudo tremante la chiamata e riesco appena a camminare. Non posso perdere due pilastri della mia vita contemporaneamente "Ti prego, dove sei?" mormoro come se mia sorella potesse sentirmi, ma l'unica cosa che rimbomba dappertutto sono degli ansimi strozzati.

We are (not) just best friends||Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora